Lee Strasberg

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  1. dezda26
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    LEE STRASBERG






    Lee Strasberg, pseudonimo di Israel Lee Strassberg (Budaniv, 17 novembre 1901 - New York, 17 febbraio 1982), di origini austro-ungariche ma naturalizzato statunitense, ha lasciato il segno come produttore ed insegnante di recitazione, e, soprattutto in campo teatrale, come attore e regista.





    Biografia



    Strasberg nacque a Budaniv, allora conosciuta ancora come Budzanòw (anticamente facente parte dell'Impero Austro-Ungarico), città dell'odierna Ucraina, in una famiglia ebrea che nel 1908 emigrò negli Stati Uniti, trasferendosi e stabilendosi nella città di New York, dove il giovane Lee visse le prime esperienze che lo indirizzarono verso una brillante carriera nel campo della recitazione.
    Inizialmente non era molto attratto dal mondo della recitazione e mai pensò, da giovane, di intraprendere la carriera attoriale. Tutto iniziò grazie a un suo cognato, di professione commerciante, che nel tempo libero svolgeva il lavoro di truccatore presso un circolo culturale del Lower East Side della città che si occupava principalmente dell'allestimento e dell'organizzazione teatrale di varie opere. Proprio grazie a lui, Strasberg accettò di collaborare e prese parte alla rappresentazione di un'opera di Arthur Schnitzler recitata in lingua Yiddish in cui impersonava un semplice figurante. Subito dopo aumentò il suo interesse per la recitazione e successivamente si impegnò in questo senso interpretando, per svago, saltuariamente, nell'arco di tempo che gli rimaneva dopo i suoi lavori con cui si manteneva (come contabile in un'azienda che si occupava di capelli veri e l'attività di spedizioniere marittimo), ruoli minori all'interno delle rappresentazioni drammatiche dei vari circoli ebraici della città, che rappresentavano un punto di aggregazione e offrivano la possibilità di praticare attività sportive e ludiche.
    Ma questò non bastò a persuaderlo e a convincerlo della possibilità di poter intraprendere una carriera come attore teatrale. Scelse quindi il "ruolo" momentaneo di spettatore osservando varie opere di teatro fino a quando la sua vita artistica ebbe una notevole "scossa" grazie all'incontro, come spettatore appunto, e all'analisi di talenti puri e grandi maestri dell'arte drammatica come Eleonora Duse, Giovanni Grasso, Jeanne Eagles, Pauline Lord, Laurette Taylor, sulle tavole del Broadway Theatre, dove apppunto vide in azione questi grandi artisti. Profondamente colpito dalla loro capacità di dare vita reale ad un personaggio, si accorse che la recitazione di questi grandi attori fuggiva dall'idea fino ad allora predominante dei picchi di emozione e delle capacità innate, ma che il lavoro nella recitazione si costituisce di duri allenamenti e precise regole cui sottostare per evitare comportamenti artificiosi e falsati alla ricerca di una verità nell'interpretazione. Cioé si rese conto e si convinse che la vera recitazione non si otteneva con momenti fugaci di sentimento e sensazioni ma allenandosi costantemente rispettando ferrei canoni per non svelare comportamenti ed espressioni forzate e poco convincenti. Questa visione di vedere l'arte recitativa sotto una nuova luce e la scoperta quindi di nuove possibilità dell'arte drammatica, diede a Strasberg un'enorme iniezione di fiducia che lo spinse definitivamente verso questo mondo e lo convinse che il teatro poteva trasformarsi nella sua più grande passione e a diventare attore professionista. Si iscrisse così nel 1924 e frequentò la Clare Tree Major School of the Theatre, scuola di recitazione e formazione per attori che gli servì per imparare i rudimenti e gli elementi chiave del mestiere dell'attore e dell'arte interpretativa.
    Un ruolo fondamentale per la scelta di intraprendere questa carriera fu anche la tournée degli attori del Teatro d'Arte di Mosca a New York svoltasi nel 1923, che colpì favorevolmente Strasberg: l'influenza di questo evento su di lui ebbe l'effetto di un "uragano" che lo colpì in pieno cancellando ogni dubbio e ostacolo tra lui e il teatro, tanto da indurlo definitivamente a dedicare la sua vita a questo. Tuttavia gli insegnamenti della scuola non lo soddisfarono: incentrati infatti sulla poetica del gesto enfatico e della dizione innaturale, rispecchiavano stili e tecniche del teatro di vecchia maniera. Si accorse fin da subito quindi che la modalità di percepire il teatro lì insegnato non era in sintonia con il suo modo di vedere e vivere quest'arte, e che fosse troppo radicata al passato e al conservatorismo. Questo lo portò perciò, nello stesso anno, alla decisione di cambiare scuola e a iscriversi al Laboratory Theatre, i cui fondatori furono Richard Boleslavskij e Maria Uspenskaja, ex allievi di Kostantin Stanislavskij - leggi QUI - (da cui appresero tutti i segreti della recitazione) e attori del Teatro d'Arte di Mosca, che decisero di fondare e aprire un laboratorio in cui impartire lezioni di recitazione seguendo il "metodo" del loro grande e geniale maestro. Il lavoro e i metodi del Laboratory Theatre fece nascere nel giovane Strasberg un vivo interesse e un nuovo fervore che, affiancando lo studio del "metodo" e delle tecniche di Stanislavskij a quelle dei grandi maestri e artisti del passato, gettando uno sguardo sui trattati concernenti l'arte e le opere drammatiche (come il fondamentale Paradosso sull'attore di Denis Diderot - leggi QUI -), lo portò ad interrogarsi sul significato della tematica ricorrente del vivere sulla scena e a come interpretarla. Le ricerche effettuate da Strasberg, che sottendevano anche quelle di Stanislavskij e in misura differente quelle di Diderot, avevano come obiettivo il trovare un percorso che spiegasse la modalità per poter sentire e vivere realmente sulle scene emozioni "vere" e il modo di "riprodurle" ad ogni replica indifferentemente dallo stato emotivo del momento e quindi senza sottostare ai cambiamenti umorali che avrebbero potuto modificare l'efficacia e la veridicità dell'interpretazione, inficiando il risultato della prestazione. Grazie agli insegnamenti di Boleslavskij e della Uspenskaja, Strasberg trovò la risposta a tutto questo portandolo al medesimo risultato: metodo, applicazione ed allenamento erano canoni che messi insieme, secondo precise regole, costituivano la vera essenza della recitazione, e l'inflessibile dottrina russa e la disciplina degli artisti sovietici fu un ottimo e importante mezzo per testare gli sviluppi e i progressi del metodo Stanislavskij secondo Strasberg.
    Nel 1931, insieme ad Harold Clurman e Cheryl Crawford, diede vita e fondò il Group Theatre, un gruppo composto da 28 attori con il compito preciso di gettare le fondamenta per un progetto teatrale basato sugli insegnamenti e sulle tecniche del "metodo Stanislavskij", intento a rinnovare radicalmente e a modernizzare il teatro statunitense rifacendosi appunto alle idee formulate dal grande maestro. Strasberg rimase all'interno del Group Theatre solo fino al 1935: appena quattro anni dopo la fondazione del gruppo infatti, egli si dimise a causa di incomprensioni e dissidi artistici.
    Nel 1950 Strasberg assunse la direzione artistica dell'Actor's Studio (leggi in questa pagina), carica che mantenne fino alla fine di suoi giorni, che giunse dopo 32 anni, nel 1982.
    Strasberg non si cimentò solo con il teatro, ma anche con il cinema, interpretando vari ruoli. Celebre fu la sua interpretazione, nel 1974, su proposta di Al Pacino, uno dei suoi più celebri allievi, del gangster Hyman Roth nel film Il Padrino- Parte II diretto da Francis Ford Coppola, ruolo che gli fece ottenere una nomination ai premi Oscar nella categoria miglior attore non protagonista.
    Ebbe due figli, nati dal secondo matrimonio di Strasberg con Paula Miller: Susan Strasberg e John Strasberg, il quale seguì le orme del padre diventando anche lui insegnante di recitazione.
    Lee Strasberg morì a New York il 17 febbraio 1982, all'età di ottant'anni, a causa di un attacco cardiaco.





    Filmografia





    Nel ruolo di attore:

    - Patrizia e il Dittatore (Storm in a teacup), regia di Ian Dalrymple e Victor Saville (1937);
    - Parnell, regia di John M. Stahl (1937);
    - Il Terzo Uomo (The Third Man), regia di Carol Reed (1949);
    - Avventura in Cina (China Venture), regia di Don Siegel (1953);
    - Agguato ai Caraibi (The Gun Runners), regia di Don Siegel (1958);
    - MacBeth, regia di Paul Almond (1961), film tv;
    - Il Padrino - Parte II (The Godfather: Part II), regia di Francis Ford Coppola (1974);
    - Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), regia di George Pan Cosmatos (1976);
    - The Last Tenant, regia di Jud Taylor (1978), film tv;
    - ...e giustizia per tutti (...and justice for all), regia di Norman Jewison (1979);
    - Boardwalk, regia di Stephen Verona (1979);
    - Vivere alla grande (Going in Style), regia di Martin Brest (1979);
    - Skokie, regia di Herbert Wise (1981), film tv.





    Nel ruolo di regista:

    - Story with two endings (1945), cortometraggio.





    Nel ruolo di sceneggiatore:

    - Il bandito senza nome (Somewhere in the night), regia di Joseph L. Mankiewicz (1946).





    Doppiatori italiani



    - Bruno Persa in Cassandra Crossing;
    - Giorgio Piazza in Il Padrino - Parte II;
    - Mario Milita in ...e giustizia per tutti;
    - Dario Penne in Il Padrino - Parte II (ridoppiaggio dvd 2008).








    (Fonti principali delle notizie: Wikipedia; Correrenelverdeonline).





    Edited by dezda26 - 9/8/2011, 16:46
     
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0 replies since 24/7/2011, 12:13   130 views
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