Bianca la Piratessa

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  1. dezda26
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    BIANCA LA PIRATESSA






    Questa bella e travolgente opera la troviamo nel volume n. 18 di GnK, dove Maya, espulsa dal mondo dello spettacolo, non rinuncia alla sua passione: approfittando del festival del suo istituto, realizza un monologo che ottiene un grande successo e la rilancia come attrice, in attesa di un nuovo confronto con Ayumi.









    Trama



    La storia é ambientata nel Rinascimento, periodo in cui in Italia si sviluppa una splendida cultura.
    Sul Mar Mediterraneo la flotta genovese cattura una nave pirata che incrociava nel Mar Egeo. I prigionieri sono quarantatré, di razza e nazionalità imprecisate, e stanno per essere sottoposti a giudizio sul ponte della nave. Ognuno confessa il proprio passato e le circostanze attenuanti dei suoi crimini. Coloro che vengono giudicati colpevoli sono condannati a morte per impiccagione. Per alcuni la pena inflitta é di 800 frustate, e i due terzi dei condannati muoiono nel corso del supplizio. Via via la pena diminuisce a 500, 300, 200, 100 frustate. Alcuni vengono condannati a passare il resto della loro vita ai remi di una galera. Tutti, indistintamente, cercano di ottenere una pena più mite.
    Ad un certo punto, da un lato del ponte viene un certo rumore. Uno dei marinai genovesi grida che tra i pirati catturati c'é una donna. Anche i compagni pirati si mostrano stupiti.

    - Qui, in un solo e semplice gesto (togliendosi il mantello), Maya si trasforma in un momento dal narratore alla protagonista, diventando la piratessa in un istante. Nella sua confessione, Bianca racconta la sua storia e come ha fatto una fanciulla nobile a diventare piratessa. E' un'assai movimentata storia d'amore, intrighi e avventura. -

    Il suo nome é Nicolò, soltanto Nicolò, i suoi compagni l'hanno sempre chiamato così. I pirati non hanno bisogno di cognomi. Ma in realtà si tratta proprio di una donna e vive da sette anni nascondendosi in quel modo, faticando molto per non essere scoperta. Il suo vero nome é Bianca Castani ed é di origini aristocratiche. La famiglia Castani é la più nobile tra le famiglie di Venezia, nemica giurata di Genova. Il padre, il Duca Filippo di Castani, é doge, supremo magistrato della Repubblica di Venezia. Bianca é la primogenita della famiglia Castani. Sua madre, Anna, morì quando lei aveva solo otto anni e suo fratello Giulio solo tre. Furono cresciuti dalla nutrice Maria e dai precettori. Bianca ricevette un educazione rigorosa: regole di buona condotta, lingue straniere, storia e il ricamo, l'attività per eccellenza di una fanciulla nobile. Ma la cosa che amava di più fra tutte era esercitarsi con la spada. Appena poteva, di nascosto dalla nutrice e dai precettori, Bianca metteva da parte le maniere da dama, si cambiava d'abito e andava a divertirsi con la spada assieme ai soldati di palazzo e ai ragazzi del vicinato. Nella scherma non era seconda a nessuno dei suoi coetanei veneziani. Allora Bianca, che si comportava come un maschiaccio, non voleva sposarsi. Ma, con il passare del tempo, a palazzo arrivarono molte splendide dame, oggetto di amori meravigliosi e anche la giovane Castani cominciò ad accarezzare sogni di ragazza e a desiderare abiti dai ricami sontuosi, pieni di nastri e di fiori. Si cullava in dolci fantasie che le facevano battere il cuore, nella speranza che un giorno sarebbe apparso anche davanti a lei un cavaliere valoroso, in groppa ad un cavallo bianco, e che si sarebbero innamorati. Compiuti tredici anni, i suoi sogni s'infransero all'improvviso: fu deciso il suo matrimonio. Fu promessa in sposa a Messer Lorenzo, figlio del Marchese Orsini di Genova. Era di un anno più anziano di lei e si sarebbero sposati quando lei avrebbe avuto quindici anni e lui sedici. Era un ordine a cui Bianca non poteva ribellarsi, altrimenti l'avrebbero mandata in convento. Così la giovane acconsentì. Il vero scopo del matrimonio era l'alleanza con Genova. L'incontro con Messer Lorenzo si sarebbe tenuto a Firenze, luogo migliore sia per Genova che per Venezia. La prospera e magnifica città dei fiori era l'ideale per un fidanzamento. I genovesi e i veneziani che si opponevano a un'alleanza tra le due città tramavano per mandare a monte quest'incontro. E non solo loro: Milano, l'Impero Romano d'Oriente, la Spagna e la Turchia, le più grandi potenze navali nel Mediterraneo, e altri Paesi temevano il rafforzamento di Genova e Venezia. Si sparse la voce che le nazioni nemiche avrebbero mandato dei sicari per evitare queste nozze di pace e che Bianca e Lorenzo erano in pericolo di vita, e che andare a Firenze sarebbe stato come andare incontro a morte certa. Nel suo viaggio diretto a Firenze, a protezione di Bianca c'era una scorta di duecento uomini oltre ai soldati armati. Giunta a destinazione, Bianca fece il suo ingresso nel palazzo dove sarebbe avvenuto l'incontro. Il luogo era circondato da molti genovesi in armi. La giovane fu accolta dai ministri e dai soldati genovesi tutti insieme e fu accompagnata all'ingresso di un grande salone. Al centro della sala era seduto un giovane che si alzò in piedi nel vedere madamigella Bianca. Le persone che gli erano intorno, che parevano suoi sottoposti, gli fecero ala. Lorenzo aveva capelli biondi, morbidi e ondulati, che gli accarezzavano le spalle, pelle bianca come marmo, splendidi occhi colore dell'acqua, lucenti come pietre preziose, labbra rosse e mascella volitiva. Indossava un abito blu bordato di oro e perle, sul petto aveva un frande smeraldo sfavillante. Nonostante fosse solo di un anno più grande della sua promessa sposa, era molto più alto di lei. Guardandola con gentilezza e sorridendole, il giovane le venne incontro camminando con eleganza. Bianca ne rimase subito affascinata e presto se ne innamorò. La giovane fanciulla per lui decise di smettere di fare il maschiaccio e di sforzarsi di diventare una dama raffinata per essere un giorno una splendida sposa. L'anello regalatole da Lorenzo diventò per lei un tesoro. Ma nei due anni che mancavano al matrimonio, Bianca dovette affrontare un pericolo dopo l'altro. Le molte nazioni nemiche di Genova e Venezia temevano l'alleanza tra le due città e tramarono per impedire il matrimonio. Su consiglio della zia Eleonora, cugina della madre scomparsa, Bianca prese come guardia personale Alberto, noto per la sua destrezza con la spada. Era un ragazzo di soli diciotto anni. Lunghi capelli neri incorniciavano un viso dai bei lineamenti, ma la sua espressione era rigida come quella di una bambola di ceramica, nei suoi occhi penetranti c'era una luce fredda. Si muoveva con eleganza ma con la risolutezza di un militare. Per la sua abilità con la spada era stato nominato comandante d'armata e molti erano i suoi successi. Alberto era sempre al fianco di Bianca, era come un'ombra che non si staccava mai da lei. L'aspetto di Alberto attirava l'attenzione e solo per questo i due diventarono argomento di chiacchiere. Alla fine la trappola d'amore fu approntata, tutto il Paese mormorava sui due e sul presunto tradimento di Bianca al suo fidanzato genovese. Da Genova stavano per arrivare l'Ambasciatore e Lucia, la sorella maggiore di Lorenzo, ufficialmente per prendere accordi per la cerimonia nuziale che avverrà da lì a qualche mese, ma in realtà probabilmente per verificare le voci. Bianca cadde nella trappola preparata per lei, e venne vista da questi tra le braccia di Alberto sotto il pergolato all'estremità del giardino. Bianca sentì delle voci in lontananza ma non riuscì a muoversi e a liberarsi dalla stretta di Alberto in quanto le era stata fatta bere una sostanza che le impediva di muoversi a suo piacimento. L'indomani, nell'intento di chiarire il malinteso, Bianca si recò dalla futura cognata ma trovò la cameriera personale di Lucia e il suo seguito uccisi a colpi di spada. Giunse nella stanza il padre di Bianca e la situazione precipita: temendo le reazioni di Genova, questo appiccò fuoco al palazzo dove era ospite Lucia. Bianca, che doveva anch'essa morire tra le fiamme, riuscì a fuggire. In seguito Alberto le confidò che la zia Eleonora era stata uno strumento della Spagna e che fu poi uccisa per cancellare ogni prova. Anche protestando la sua innocenza, restando Bianca avrebbe aggravato i rapporti tra Genova e Venezia. Per fuggire, Bianca si travestì da uomo, si tagliò i capelli e si mise la spada al fianco affinché nessuno la riconoscesse. Insieme ad Alberto che era diventato ormai il suo fedele cavaliere, s'imbarcò su una nave mercantile alla volta della Grecia. Ma furono catturati dai pirati e portati nell'isola dove si trovava il loro covo. Là furono venduti. Un giovane capo pirata di nome Silver, che aveva notato la loro abilità con la spada, li comprò entrambi. Bianca, diventata Nicolò, e Alberto (che dicevano di essere fratelli) entrarono così a far parte del gruppo dei pirati.

    Il racconto di Maya, nelle vesti di Bianca, prosegue descrivendo la vita sull'isola e sulla nave della ragazza che ha abbandonato il mondo; i primi assalti alle navi e il successivo affiatamento con i pirati; la lotta con gli spagnoli, che avendo scoperto che Bianca Castani é viva si sono gettati al suo inseguimento; l'incontro con Lorenzo, suo fidanzato di un tempo, ormai sposato; le ultime parole d'amore di Alberto per Bianca prima di morire per difenderla; il grande amore di Silver che, avendo scoperto la vera natura della ragazza, se ne innamora; i sentimenti che Bianca sente di provare per Silver ma che non gli dichiara per non rivelare la propria identità...
    Terminata la sua confessione ricca di vicissitudini, e giurando sulla Bibbia che tutto ciò corrisponde a verità, Bianca si sottomette al giudizio dei signori di Genova, confidando nella loro rettitudine. Sulla nave si trovava l'Ambasciatore di Genova, che a suo tempo aveva conosciuto Bianca. Egli continuava a sperare nella pace con Venezia e anche in quell'occasione non trascurò di interporre i suoi buoni uffici. A notte fonda una scialuppa venne calata in mare. Vi si scorgevano due ombre. La barca scomparve all'orizzonte, gallegiando tra le onde. Nei verbali della Marina di Genova non si fece parola di Bianca. Inoltre il comandante della nave catturata e dei pirati Silver risultava scomparso.









    L'incontro (o meglio, lo scontro) casuale con Hiroko Kusaki, del Comitato della Biblioteca, attira subito l'attenzione di Maya su un particolare romanzo, Bianca la Piratessa, che racconta l'atipica vita di una nobile fanciulla che intraprende la via della pirateria marittima. E' un'ottima storia che ben si presta, grazie ai suoi contenuti, sia avventurosi sia di riflessione, ad un'interpretazione teatrale, magari in occasione dell'imminente festival studentesco. La decisione é presa: Maya indosserà la maschera di Bianca Castani. Ma come interpretare un intero romanzo da sola? E dove esibirsi?
    La ragazza riesce ad ottenere il permesso di usare il magazzino degli attrezzi ginnici dal Professor Tampa, responsabile di educazione fisica, e si affiderà allo strampalato Yoshizawa del Club di Letteratura per trarre una sceneggiatura dal libro e trasformare l'intero romanzo in un convincente monologo, raccontando tutto ciò che accade nella confessione della protagonista Bianca. E' il momento per la nostra "piccola" attrice di mettersi al lavoro.

    Il Festival ha inizio e i primi curiosi cominciano ad arrivare. Per loro é una sorpresa scoprire un piccolo teatro ricavato in un magazzino, con stuoie al posto di comode poltroncine e familiari attrezzi ginnici usati come scenografia. Oltre alla sua inseparabile amica Rei e a Sayaka, anche la signora Tsukikage viene ad assistere al singolare (in ogni senso) spettacolo, infondendo a Maya una rinnovata fiducia e speranza sul suo futuro. La sfida tra Maya e il suo pubblico ha inizio. Le uniche armi di Maya sono un paio di costumi di scena, la recitazione e la difficile tecnica della pantomima. Non é la prima volta che Maya porta avanti uno spettacolo da sola (era già successo al Concorso Nazionale di Recitazione con Gina e i cinque vasi blu), ma stavolta il pubblico, più informale, non é tenuto a restare a guardare lo spettacolo fino alla fine: occorre che la fantasia dello spettatore diventi interprete della storia ed interagisca attivamente con Maya.
    Il pubblico é letteralmente catapultato nella Venezia della Serenissima, tra intrighi di potere e struggenti storie d'amore. Grazie all'immaginazione e alla recitazione di Maya, gli attrezzi ginnici si trasformano ora in palazzi o in gondole, ora in gigantesche navi pirata, in canali di Venezia e in luoghi di ogni sorta, ora nelle onde blu dell'oceano. Nemmeno i soliti ritardatari che entrano parlando a voce alta riescono a turbare una concentratissima Maya, che coglie l'occasione per movimentare la regia con un inatteso riassunto dei fatti, riaccendendo così l'interesse del suo pubblico e saziando la curiosità dei nuovi arrivati.

    Nello stesso istante, il Club di Recitazione, che aveva respinto la domanda d'iscrizione di Maya, sta mettendo in scena Re Lear, a cui assistono molti pezzi grossi del mondo del teatro, invitati dalla scuola.
    La notizia del monologo di Maya arriva anche ad Ayumi, la sua eccezionale rivale.

    Il pubblico, assieme a Maya, ha potuto condividere le avventure di Bianca in quel deposito. La fine della rappresentazione scatena un boato d'applausi e ovazioni, e tanto é stata apprezzata che subito si ipotizza una replica, richiesta dagli studenti che hanno assistito allo spettacolo.
    Maya corre dalla signora Tsukikage, ora insegnante all'Actor's Studio, scuola di recitazione affiliata alla Daito Art Production, per darle la buona notizia. Qui incontra il suo odiato cavaliere Masumi Hayami, che non perde occasione per schernirla, e a cui racconterà il successo del suo monologo. Ma si prende anche una ramanzina dalla signora Tsukikage che le mostra tutti i difetti che ha notato nella sua pantomima. Movimenti inutili e poche pause tra le battute non avrebbero convinto un pubblico più esperto ed esigente, ed in particolar modo in un monologo lungo più di un'ora. Il nuovo obiettivo per Maya é quindi riuscire a cavarsela da sola sul palcoscenico in un confronto diretto col suo pubblico, usando tutte le armi a disposizione.

    La replica della commedia attira una moltitudine di persone, tra studenti ed insegnanti il piccolo magazzino é strapieno.
    Maya mette subito in pratica i consigli della sua amata maestra, ottenendo un'interpretazione persino migliore della prima, col risultato di una nuova richiesta da parte del pubblico: una nuova commedia.

    Questa é stata per Maya l'occasione di rivalutarsi agli occhi degli altri studenti dell'Istituto Hitotsuboshi, presso il quale ora frequenta le normali lezioni scolastiche, essendo la ragazza più chiacchierata della scuola per esser stata buttata fuori dal mondo dello spettacolo.



    ****





    Bianca la Piratessa, Pioggia Passeggera e Giulietta sono tutti monologhi magistralmente interpretati (i primi due da Maya, il terzo da Ayumi) in GnK anche e soprattutto grazie ad un ottimo uso della tecnica della pantomima, sulla quale potete leggere una scheda in questo topic. :bye:



    Edited by dezda26 - 21/7/2011, 22:54
     
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  2. cecè1292
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    Quanto vorrei leggere il libro che ha ispirato tutto questo monologo! Ma immagino che non esista :fff: . Qusto è uno dei miei spettacoli preferiti di tutto GnK (anche se ad essere sincera gli adoro tutti!). Se diventerò regista voglio assolutamnete fare uno spettacolo sui pirati! Ho sempre trovato la figura del pirata molto interessante.
     
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  3. dezda26
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    Ho fatto varie ricerche e niente, anche quest'opera, apprezzata moltissimo anche da me, é opera della brava Miuchi. Una famiglia Castani é esistita perché ci sono resti di castelli o altro appartenenti a questa vecchia famiglia in Italia, ma ho cercato e non mi sembra proprio c'entri con la famiglia omonima della pièce trattata in GnK.
    Cecé, ancora un grande in bocca al lupo per il tuo sogno...
     
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    Mi dispiace che non esista, volevo leggerlo anch'io il libro! All'inizio io pensavo che tutti i lavori rappresentati in GNK esistessero nella realtà ad eccezione della Dea Scarlatta! Che trsitezza quando ho scoperto il contrario...
     
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  5. dezda26
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    Però ci dimostra quanto sia brava la Miuchi come scrittrice... :cici:
     
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    Grazie per la collaborazione.
    Sei hai dubbi, domande o repliche, non scrivere qui di seguito, ma in "Dubbi e Domande"

     
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  8. Luce_dance
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    Scusate la domanda, ma la Miuchi deve essersi ispirata a qualcosa per scrivere la storia di Bianca Castani, non credete? Magari esiste una storia simile. La Miuchi non é raggiungibile via e-mail e magari sa l'inglese? Si potrebbe chiederglielo. :hu: Ho un libro sulla pirateria da qualche parte, se lo ritrovo ci do un'occhiata, magari c'é qualche indizio. :uhm:
     
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  9. dezda26
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    Ho cercato più volte informazioni riguardo quest'opera (e sulla famiglia Castani) nella speranza di trovare qualcosa (un libro, una storia, un personaggio, un fatto storico, etc.) a cui la Miuchi possa essersi ispirata per la stesura di questa bellissima pièce su Bianca la piratessa, ma per ora non ho trovato niente, quindi immagino sia opera della mente straordinaria della sensei Suzue. Prometto che in seguito farò nuove ricerche. :bye:
     
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  10. Luce_dance
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    Grazie!!!! :arigato: Io provo con l'e-mail. Tentar non nuoce, magari risponde la sensei. :lol:
     
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  11. love oguri shun
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    Che coincidenza! Anche io ho cercato a lungo informazioni su quest'opera sperando ci fosse un libro in circolazione ma non esiste proprio! Dezda, anche io sono arrivata alla conclusione che questo fa vedere quanto sia brava la Miuchi a inventarsi le storie. Devo farti i complimentoni per la precisione con cui hai scritto la recensione. Grazie di cuore! Si, grazie perchè questa era (come penso la maggior parte che hanno scritto in questo post) una delle mie opere preferite in cui ha recitato Maya. Devo dire che è riuscita nell'impresa di catturare l'attenzione del pubblico senza niente di materiale, grazie a scatoloni e lucette. E' davvero difficile! Quando ho letto il manga mi è preso un colpo nello scoprire questo! E' la Miuchi è stata sensazionale quando attraverso questi piccoli spettacoli fa si che Maya diventi famosa all'interno della scuola e che le persone cambino impressione su di lei (non mi viene la parola giusta). Comunque mi è piaciuto anche il fatto che nonostante sia stata buttata fuori dal mondo dello spettacolo e reputata un'attrice fallita, dopo un pò di tempo non si è data per vinta. Diciamo che questo spirito serve un po a tutti :rolleyes: e con questo ho finito. Bye...
     
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  12. dezda26
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    Ma grazie di cuore Love :arigato: sei davvero troppo gentile ^_^
    Questa é anche una delle mie opere preferite di quelle tratttate in GnK, realizzata davvero bene se si pensa che é tutto frutto della mente e dell'immensa creatività della sensei Miuchi e quella di cui mi ha stupito di più sapere proprio questo particolare: quest'opera e Le due Regine sono così ben fatte, articolate e approfondite che tutto faceva pensare tranne che fossero un risultato, eccellente direi, della "sola" inventiva della grande Suzue; autrice che, aldilà delle sua ahimè "lentezza", :rolleyes: sa regalarci, oltre a un'infinità di emozioni, delle vere e proprie "perle" di letteratura.
     
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  13. *toru*
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    wow, bellissima recenzione, complimenti!!
    anche io pensavo si fosse ispirata a qualche libro... forse però potrebbe aver preso spunto da qualche storia, stravolgendola e adattandola al manga, per crearne una che ben si adattasse alla pantomima... comunque quella donna è un mezzo genio... e mi ha stupito ancora di più leggere che anche Le due regine è una storia di sua invenzione!!! Anche perchè Bianca la Piratessa è una storia relativamente breve all'interno del manga, ma le due regine prende moltissim volumi... in pratica un manga nel manga... che genio!!
     
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  14. love oguri shun
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    CITAZIONE (dezda26 @ 18/5/2011, 22:06) 
    quest'opera e Le due Regine sono così ben fatte, articolate e approfondite che tutto faceva pensare tranne che fossero un risultato, eccellente direi, della "sola" inventiva della grande Suzue; autrice che, aldilà delle sua ahimè "lentezza", :rolleyes: sa regalarci, oltre a un'infinità di emozioni, delle vere e proprie "perle" di letteratura.

    Hai proprio ragione! Non avrei mai pensato che fosse stata lei a inventare queste opere...certo avrà avuto uno spunto da qualche parte, ma rimangono sempre delle grandi opere. Sai se qualcuno si è degnato poi, una scrittrice o uno scrittore, a scrivere un libro su queste opere? Sarebbe fantastico. Ma dalle ricerche che ho svolto non mi è capitato di leggere nulla al riguardo. Chissà magari questa estate lo scriverò io un libro su queste due opere :ahah: Tanto c'è quasi tutto il materiale.... :ahah: :ahah: Viva il genio della Miuchi! Evviva!! :bye:
     
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  15. dezda26
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    Innanzitutto ringrazio *toru* :arigato:
    CITAZIONE (love oguri shun @ 19/5/2011, 10:39) 
    Sai se qualcuno si è degnato poi, una scrittrice o uno scrittore, a scrivere un libro su queste opere? Sarebbe fantastico.

    Non ho letto nulla a riguardo, quindi non credo. :bye:
     
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27 replies since 26/8/2010, 17:52   1093 views
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