Una notte con Akoya

What if, romantica e notturna

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    Eccomi qui con una one shot della buonanotte per LaraTania 😉😆 (ma può andare bene anche per un dopocena ;P )

    Premessa: in una OS di qualche giorno fa, Masumi lasciava la Valle dopo la notte lunga e breve al Tempio. E se ci avesse ripensato?...
    Gli eventi sono "leggermente" cambiati, quel tanto che basta (:



    Titolo: Una notte con Akoya

    Autore: Bathsheba Everdene

    Protagonisti: Maya e Masumi

    Breve Descrizione: Dopo la notte al Tempio, Masumi riparte, poi ci ripensa … e poi ...

    Numero di Capitoli: One Shot

    Contiene Spoiler: No

    Contenuti Erotici: No






    Prima parte





    Era tornato indietro, ricordava di aver accostato, fatto inversione e di essere ripartito. Voleva tornare da lei, doveva parlarle.

    All’improvviso, una barra di ferro sulla carreggiata, una ruota che esplodeva, la sua macchina che si tuffava nel burrone nonostante i tentativi di governarne il volante impazzito – lo stomaco sfarfallava come sulle montagne russe - poi, uno schianto e la sua fronte che sbatteva con violenza da qualche parte, nonostante l’airbag gli si fosse aperto davanti, sbocciando come un fiore.

    Era riuscito a venire fuori dall’auto malconcia come per miracolo, strisciando dapprima sull’erba, poi alzandosi faticosamente in piedi e barcollando, ma nel giro di pochissimo i suoi occhi avevano iniziato a danzare – una sensazione simile l’aveva avuta da ragazzo quando gli avevano fatto respirare l’alotano prima di mettergli a posto una spalla lussata, il regalo di uno slalom un po’ pericoloso sulle montagne di Nagano. Mentre ballavano, gli occhi gli si offuscavano.

    Vedeva frammenti di realtà, alcuni chiari e concreti, luminosi, quasi abbacinanti, altri nebbiosi, lenti, irrisolti.
    L’equilibrio svanì del tutto e alla fine svenne, cadendo in ginocchio e poi a faccia in giù sull’erba.

    Quando si risvegliò, era sdraiato sulla schiena.
    Non era più in mezzo al verde della valle ma aveva intorno a sé pareti di legno.
    Qualcuno lo aveva trovato e portato in un posto al chiuso.

    La sua mente continuava a non funzionare in maniera logica, reagiva invece come poteva a stimoli eccentrici: un colpo d’aria sul viso, un dolore acuto come una spina al ginocchio sinistro, forse quando era caduto sull’erba… una fitta allo stomaco, il profumo dell’erba umida nei suoi capelli.

    Il suo corpo sembrava pesare il doppio, eppure in certi momenti era come se fluttuasse, si allungasse all’indietro, leggero.
    Nelle orecchie un forte rumore: la pioggia battente? Uno sciame di insetti?
    Era tramortito e, nella penombra di quella che sembrava essere un capanno, vedeva balenare in un angolo una luce cangiante, forse un fuoco acceso.

    Aveva una sete terribile ma nonostante chiedesse di poter bere – o tentasse piuttosto di chiedere, emettendo suoni inarticolati – riceveva in cambio poche gocce di un liquido caldo e dallo strano sapore: non era tè, era qualche altra pianta sconosciuta, che però aveva la capacità di diffondergli lungo le membra una sensazione di piacevole calore. Un sapore dolce, mai assaggiato prima.
    “Poco alla volta” disse una voce maschile.

    Presto, si addormentò di nuovo.



    ****



    “… Ed ora passiamo a una notizia di cronaca giunta proprio adesso in redazione: il giovane presidente della Daito Art Production Masumi Hayami risulta disperso a seguito di un incidente stradale in quella zona, non lontana da Nara, che viene definita – folcloristicamente – la Valle Dei Susini. Hayami aveva accompagnato suo padre, il presidente emerito della Daito Eisuke Hayami, proprio a Nara per un ciclo di cure termali e sembra si sia poi recato nella Valle per motivi non ancora del tutto chiariti. La sua auto è stata ritrovata, vuota, in una scarpata. Le ricerche sono già in corso, vi daremo altri aggiornamenti nelle prossime edizioni del telegiornale.”



    ****



    Maya si svegliò di colpo, a causa di un tuono.

    Era quasi l’una. Provò a riaddormentarsi ma non ci riuscì. Era tesa e non ne capiva il motivo.
    Scese nella piccola cucina, con un vago senso di disagio e ansia che cresceva dentro di lei… forse una camomilla le avrebbe fatto bene.

    La pioggia intensa che, intanto, riempiva la valle, era la replica esatta di quella della notte precedente, al Tempio, con la sola differenza che ora lei era all’asciutto, in pigiama, con il suo futon a due passi e non seduta, invece, su un pavimento di legno polveroso, bagnata e infreddolita. Eppure avrebbe voluto tornare indietro, avrebbe voluto tornare lì.
    Il ricordo del suo abbraccio non la abbandonava, come neanche la sensazione di dolcissima solitudine che aveva provato per tutta la sera pur standogli accanto.

    Il signor Hayami, il suo ammiratore, l’uomo di cui era innamorata: era scappata via, la mattina successiva, dopo averlo ringraziato e avergli donato dei fiori di susino. Era fuggita via perché soffriva all’idea che loro due fossero destinati a rimanere per sempre due estranei e, nonostante avesse accettato il fatto che lui provasse per lei solo ammirazione come attrice, una forma di stima totalmente materiale, esteriore, quell’uomo continuava a mancarle immensamente.

    Ricacciò indietro le lacrime, fermandosi di colpo sulla soglia della stanza: nella piccola cucina c’erano la Sensei e Genzo che parlavano a bassa voce.
    “Signora, ho chiamato le autorità e avvisato la signorina Mizuki. Prima di domani mattina non potrà raggiungerci nessuno, la pioggia è troppo forte e alcuni sentieri sono stati interessati da smottamenti e frane. Nel frattempo, il vecchio medico del villaggio lo ha visitato, gli ha disinfettato le ferite e preparato una bevanda terapeutica a base di erbe. Sono erbe che agiscono sul sistema nervoso: servono per mantenerlo a riposo ma sono anche blandamente stimolanti, in modo da farlo rimanere in dormiveglia. Se c’è un sospetto trauma cranico è importante che se ne stia tranquillo ma non si addormenti. La medicina ha anche un effetto antidolorifico.”
    La Sensei annuì con aria grave.
    “Possiamo solo aspettare, allora. Confido nel fatto che domani non pioverà e che riusciranno a mandare almeno un mezzo di soccorso.”
    Ho avvisato la signorina Mizuki… A quelle parole, Maya entrò in cucina a passi lenti, pallida come un lenzuolo.
    “Signora… state parlando del signor Hayami? Che cosa gli è accaduto?...”
    “Maya…” Genzo le si avvicinò con fare tranquillo “Il signor Hayami ha avuto un incidente d’auto ma la situazione è sotto controllo. Domani lo porteranno in ospedale.”
    Lei però si lasciò cadere sul pavimento, con le mani nei capelli.
    Genzo si inginocchiò accanto a lei, per rassicurarla.
    “Maya, ascoltami… un medico anziano e molto esperto si è occupato subito del signor Hayami e lo ha visitato in attesa dei soccorsi dall’ospedale di Nara. Certo, non si può fare molto in queste condizioni, ma fortunatamente quell’uomo non è in pericolo di vita.”
    “Davvero?…” Maya aveva un filo di voce.
    “Sì, Maya, devi credermi. In questo momento, si trova nel capanno del vecchio signor Aikawa, non potevo portarlo fin qui, c’è troppo fango e comunque piove incessantemente. Sto per tornare da lui.”

    “Mi porti con lei!” Chiese Maya di getto. Genzo non mascherò la sua sorpresa.
    “ Maya… ma…?.”
    La Sensei la osservava intanto con attenzione e curiosità.
    “Maya, piove forte… per quanto tu possa coprirti, arriverai completamente bagnata. Io sono coriaceo, tu invece sei giovane e fragile e non puoi permetterti un malanno ora…”

    “Portala con te, Genzo.”
    “Ma Signora…”

    “È una sua richiesta. E credo che in questo momento possa essere un’esperienza utile per lei. Maya, potrai sperimentare sul campo… che cosa significa essere Akoya.”
    Poi sorrise, rivolgendosi a entrambi e al loro stupore.
    “Se state pensando a miei eventuali favoritismi nei confronti di Maya rispetto ad Ayumi… vi state sbagliando di grosso. Io credo che Ayumi non sia tagliata per questo tipo di situazioni, anzi sono convinta che per lei sarebbe addirittura controproducente. La sua Akoya è misurata, quasi eterea… invece la tua, Maya, tenta disperatamente di aggrapparsi alla terra, ha bisogno di toccare la terra. Bene, toccherai con mano il dolore di un uomo…e lo curerai. Ora, vai a prepararti.”



    ****



    Quando giunsero al capanno, Maya quasi correva. Genzo aprì e richiuse con cautela la porta, affinché il vento non la facesse sbattere.

    Il capanno era immerso in una semioscurità mitigata solo da un fuoco che ardeva piano nella stufa
    Quando i suoi occhi si abituarono, Maya lo vide: era sdraiato su una coperta, con cuscino basso dietro la nuca, indossava un haori leggermente aperto sul petto. I suoi abiti, sporchi e logori, erano appoggiati a una sedia, sotto la quale si vedevano i resti di una piccola pozzanghera quasi asciutta.
    Genzo si avvicinò al ferito e, sollevandogli con delicatezza la testa, gli fece bere qualche sorso di quello che doveva essere il medicinale che il medico aveva preparato per lui.

    Intanto, Maya tentava di tenere a bada l’ansia e l’angoscia che la stavano martoriando.
    Non si erano mai placate ed ora si convinceva del fatto che, per qualche strano gioco del destino, la sua coscienza avesse quasi presagito ciò che era accaduto al signor Hayami. Si era svegliata di colpo con un peso sul petto perché lui stava male!
    Si avvicinò anche lei, titubante e insicura. Che cosa ci faceva lì? Era inadatta ad accudirlo!
    “Genzo… ho paura di non essere all’altezza… ” mormorò quasi sull’orlo delle lacrime.

    “Maya, tu sei Akoya… in te vive l’amore della Dea Scarlatta. Fai tesoro di questa esperienza e restargli accanto. Ogni mezz’ora dagli da bere un sorso della medicina, come mi hai visto fare. Potrà salirgli la febbre, in tal caso dovrai bagnargli la fronte e scoprirlo in modo che disperda il calore in eccesso. Per il resto, dovrai solo sorvegliarlo…”
    Maya annuì, leggermente rinfrancata dal tono calmo e sicuro di Genzo. Perché si sentiva sempre inadatta? Una buona a nulla, con la vita che non perdeva mai occasione di ricordarglielo…!
    “Ce la farai. Io terrò acceso il telefono per ogni evenienza…”
    “D’accordo, signor Genzo.”
    Quando Genzo uscì dal capanno, il silenzio calò, disturbato solo dal crepitio del fuoco, dal respiro di lui e dal cuore veloce di lei.


    Seconda parte





    Masumi, nel suo dormiveglia quasi lisergico, respirava lentamente. I suoi sensi ora erano rallentati: i suoni gli giungevano strani, quasi senza peso. Sulla lingua era rimasto il sapore di quella bevanda, un sapore d’erba dolce.
    Sentiva brividi di freddo, che aumentavano minuto dopo minuto.

    A un certo punto, il rumore della pioggia si intensificò e una folata fredda e umida lo raggiunse per poi svanire. Un’ombra calò allora su di lui, la mano ruvida di un uomo si appoggiò sulla sua fronte.
    Un bisbìglio, poi un altro sorso di quella bevanda dolce.
    Non era solo, c’era anche una voce sottile, femminile, con ma forse si sbagliava... Dov’era finito? Perché quel sogno? Erano allucinazioni?…

    I brividi divennero presto tremori e la lucidità lo abbandonò.
    Masumi iniziò un viaggio strano, onirico, nel suo passato.

    “Papà ha battuto la testa, Masumi…” Mamma, anche a me fa male la testa… sono vivo? Ho sete, sete di quella bevanda che assopisce i sensi… non so se sto dormendo e sognando di essere sveglio…?… ma chi è che mi parla?…Shio…

    “…Shiori…?”

    Maya, che era accanto al fuoco, si voltò di scatto, come colpita da una lama di ghiaccio.
    “Shiori…?…”

    Il signor Hayami stava sognando e sognava la signorina Shiori.

    Con un sorriso mesto, Maya si alzò e gli si avvicinò. Non poteva che essere così! Lo aveva detto anche la sera prima, che la signorina Shiori era l’unica che si preoccupasse veramente di lui…
    Si sedette accanto a lui e lo osservò attentamente.

    Il respiro era accelerato, le guance arrossate e le labbra socchiuse. Con un gesto lento e delicato gli scostò i capelli dalla fronte e vi posò il palmo della mano. Il calore che avvertì la allarmò, gli stava salendo la febbre!
    Si alzò di scatto e afferrò la piccola bacinella di legno che aveva riempito d’acqua per ogni evenienza, e vi bagnò il suo fazzoletto. Glielo appoggiò poi sulla fronte e continuò ad osservarlo. Un rivolo d’acqua gli scese dalla tempia all'orecchio e lei, allungando istintivamente un dito, glielo asciugò.

    Signor Hayami…

    Continuò a bagnargli la fronte e a monitorare le sue reazioni. Il signor Hayami teneva sempre gli occhi chiusi eppure non sembrava dormire, era come immerso in uno stato di incoscienza nella quale, tuttavia, la sua psiche sembrava in qualche modo attiva. Muoveva le pupille, sotto le palpebre, le sue dita scattavano. Chissà che cosa si agitava nella sua mente…
    La febbre però non sembrava voler scendere. Si ricordò delle parole di Genzo, doveva aiutarlo a raffreddarsi.

    Titubante e imbarazzata, fece quanto le era stato detto di fare: spostò il lenzuolo che lo copriva abbassandolo fino alla cintura e, con mani incerte, allungata verso di lui, scostò i due lembi dell’haori. Lentamente, come una carezza per non svegliarlo, scoprì con le mani la bellezza, nonostante le bende e le medicazioni, di quel corpo abbandonato sul futon: il petto ampio sul quale, neanche ventiquattro ore prima si era lasciata andare al sonno, gli addominali che lui aveva contratto quando lei gli era finita addosso. Alla luce del fuoco, quella pelle nuda aveva un colore ambrato, una grana fine, mentre le linee d’ombra disegnavano le sue simmetrie perfette. Risalì con le mani il filo del tessuto e lo allargò anche sulle spalle. La stoffa che si ritirava le mostrò le clavicole tese, le spalle larghe, la linea dei deltoidi che incontrava i bicipiti.

    Era di una bellezza solenne e allo stesso tempo fresca, giovane. La stoffa del suo personaggio rigido e compassato, l’abito che indossava tutti i giorni e che faceva di lui il manager calcolatore e spregiudicato, in quel momento non c’era, c’era solo un uomo fatto di carne e ossa, abbandonato nelle sue mani. Chissà se la sentiva muoversi su di lui, se avvertiva le sue mani che lo sfioravano con il fazzoletto bagnato, che gli spostavano le ciocche di capelli dalla fronte. Maya rimaneva in silenzio per udire il respiro di lui, troppo emozionata all’idea di poterlo guardare così com’era davvero e senza che lui ne fosse consapevole.

    Improvvisamente, si sentì nuda davanti a lui. Il suo corpo era una specie di calamita che la attraeva ma non si trattava di - o almeno, non solo di - qualcosa di fisico: era un richiamo naturale, il richiamo delle sue braccia. La notte prima, avevano riempito il tempio di parole mentre in quegli istanti si sentivano solo i respiri.

    Le sue braccia… è come se mi chiamassero… ma cosa vai a pensare, Maya! Piuttosto ravviva il fuoco…
    Fece per allungarsi oltre la sua testa, per riporre nella bacinella il fazzoletto con il quale gli aveva bagnato la fronte, quando lo vide muovere le labbra, come se stesse parlando. Ma con chi? Con la signorina Shiori, forse…
    Di nuovo la tristezza, la dolce solitudine…



    ****



    Masumi sentiva tutto.

    Prima i tocchi leggeri e freschi sulla sua fronte bollente, tocchi che dispensavano sollievo. Poi l’ombra di una carezza lungo la sua tempia, verso l’orecchio: verso un brivido, dovuto forse al malessere che lo squassava ma che per un istante lo aveva ingannato trasformandosi in un piacere fuggevole.

    La carezza ricominciò e liberò il suo petto dalla stoffa che lo opprimeva.

    Lentamente l’aria tornò a essere respirabile, il peso si alleggeriva. La pelle nuda, da febbricitante si raffreddava e la tensione dei muscoli scendeva.
    Non era solo, lo sentiva. Percepiva una presenza silenziosa intorno a lui ma non si trattava dell’uomo di prima: il respiro era diverso, più accelerato…
    E poi, un profumo stuzzicò le sue narici: sapeva di terra e di erba, di vestiti asciugati al vento. Non era Shiori, non era il suo profumo sofisticato, era leggero, verde, era un balsamo…

    Una mano sollevò piano la sua nuca. Il bordo di una tazza fu avvicinato alle sue labbra. Di nuovo quel liquido dolce che gli scivolava in gola.
    Dopo qualche minuto tornò il torpore, ma i brividi di freddo e caldo che lo avevano sommerso solo poco prima si erano come diradati e la bevanda medicamentosa lo riempiva di sollievo.

    Provò ad aprire gli occhi ma il capanno era quasi buio e l'ombra che lo stava curando si trovava controluce. Tentò disperatamente di svegliarsi ma quelle gocce d'erba lo avevano ammaliato nuovamente.

    Tornò a sprofondare nella semincoscienza ma questa volta avvertiva un chiaramente un languore fisico che gli faceva desiderare le piccole, sconosciute e leggere mani che lo avevano liberato dalla febbre. Era vicina, la sentiva dal respiro. Con uno sforzo immane sollevò allora le braccia e la cercò.

    La trovò: il respiro di lei le si mozzò in gola mentre la prendeva e la attirava a sé.

    Maya credette di morire dalla felicità. Lentamente, il suo viso si posò sul petto di lui, sulla pelle che il fuoco ormai morente colorava d'ambra. Il suo profumo maschile, che avrebbe riconosciuto ovunque, la stordì.
    Ma cosa pensava di fare? Di fingere di essere un'altra? Lui stava abbracciando la sua fidanzata! Doveva staccarsi, allontanarsi… ma non voleva!

    Giaceva su di lui come su un prato, sulla terra. E senza poter fare nulla per contrastare quel desiderio sbagliato, si abbandonò. Era tornata al Tempio, era tornata a casa.

    Lentamente, i respiri si fecero paralleli, volevano assomigliarsi. Masumi ora la sentiva addosso, morbida e abbandonata. Leggera come uno spirito eppure tanto forte da incrinare la sua solitudine. Non aveva mai provato una tale pienezza, un tale senso di completezza, sprofondava in nuovo delirio e, suo malgrado, quelle fattezze misteriose disegnarono nel buio, dietro le sue palpebre, la forma desiderata del suo sogno proibito, la forma di Maya. Era lei che voleva accanto, solo lei.
    Era davvero fuori di testa, tanto da spingersi a percorrere la sua schiena con le mani aperte. Perché, chiunque lei fosse, lo lasciava fare? O non stava piuttosto sognando di lei?...

    Quella droga che lo teneva a bada, che gli faceva svanire i dolori pulsanti appena iniziava il suo effetto, forse generava anche allucinazioni? Lo faceva galleggiare, lo cullava senza farlo addormentare, gli regalava illusioni fisiche…
    Le sue mani, intanto, la accarezzavano e dopo interminabili minuti di morbido contatto la sentì divincolarsi con gentilezza ma con decisione. La lasciò andare.

    Maya fu costretta a svegliarsi da quel sogno meraviglioso perché si era accorta che il fuoco stava morendo. La notte era ancora lunga e non potevano restare al buio.
    Ravvivò la brace quel tanto che bastava per avere un po’ di luce ma era rimasta poca legna.
    Infilò gli ultimi pezzi nella stufa e tornò a sedere accanto a lui. Si assopì, appoggiata al legno della parete. Non si rese conto di quanto tempo fosse passato, forse un’ora, ma lo udì lamentarsi nel sonno.
    La fronte scottava di nuovo, e i brividi erano tornati.

    Mantenne la calma e gli applicò nuovamente il fazzoletto sulla fronte.
    Fu allora che lui le afferrò le mani.
    “Chi… sei?…”
    Maya rimase immobile e sorpresa… ma lui non era convinto… non credeva che lei fosse la signorina Shiori?…
    China su di lui, che le imprigionava i polsi, rischiava di perdere l’equilibrio ma lui non la lasciava andare, la febbre lo rendeva irrequieto.
    “Chi sei?…”
    E Maya rispose d’istinto, per liberarsi
    “Akoya...”
    Lui restò interdetto ma le mani erano ancora strette sui suoi polsi.

    Il fuoco si spense e quello che avvenne dopo fu uno strano miscuglio di sogno e realtà, con lei che perdeva definitivamente l’equilibrio, in ogni senso.
    Masumi sentì nuovamente la sua forma leggera sul petto, che ora era nuovamente affannato per via della febbre che risaliva, inesorabile.
    Pensò di aver perso definitivamente la testa, non esistevano altre ragioni, lei non poteva essere Akoya.
    Akoya, la Dea, non esistevano, chi poteva fargli credere il contrario?
    Stava forse morendo e la persona che lo accudiva voleva fargli vivere un trapasso dolce, voleva consolarlo?

    Papà ha battuto la testa, Masumi…

    Chi aveva consolato suo padre nel momento del trapasso?
    Gli venne da piangere ma non ne aveva la forza. Di nuovo allungò le mani per abbracciare l’ombra che aveva addosso, per rifugiarsi in lei e stavolta la strinse di più, provocando in lei una reazione di sorpresa. E poi, con le mani che gli tremavano afferrò la stoffa della sua maglietta e la tirò, la fece risalire lungo il busto di lei. La stava spogliando.

    Maya non oppose alcuna resistenza, si sollevò, sfilò via la maglietta e si allungò verso di lui. Avvertì il suo respiro vicino al suo, alle sue labbra. Al buio, non le vedeva ma quando sfiorarono le sue, le sentì calde per la febbre e dolci, profumavano come quella medicina…

    Nonostante fosse ormai abbandonata su di lui, aggrappandosi a quanto ancora rimaneva del suo autocontrollo, Maya tentennò per un istante… come poteva sfuggirgli prima che fosse troppo tardi? Non voleva aggiungere sofferenza alla sofferenza, non voleva sognare quell’unico bacio per tutta la vita rimpiangendo di averlo dato o di averlo evitato.
    Ma aveva fatto ormai la sua scelta: a catturarla non erano solo le sue labbra, era anche il suo corpo caldo e nudo, su cui era praticamente sdraiata, era la mano che bruciava per la febbre e che si muoveva lenta sulla sua schiena, mentre l’altra le afferrava il mento, lo stringeva. Tutto questo le toglieva la forza di reagire.

    Chiuse gli occhi, annullando anche il buio che ormai li circondava e li proteggeva, la bocca sulla sua bocca.



    Epilogo





    Masumi si era ormai imbarcato in un sogno.

    La bocca meravigliosa che cedeva all’assalto della sua, il suo sapore… era inebriato. Divorato dalla febbre e dal desiderio che travolgeva anche il suo corpo: la sentiva addosso, voleva fondersi con lei, con quella divinità notturna venuta con la pioggia. Nel buio, ne percorreva la forma con le mani, la stringeva a sé.

    “Maya…” mormorò lui, ormai completamente perduto.
    Il cuore di Maya quasi esplose di gioia, finalmente!, lo lasciava fare, per lei ogni secondo era una meravigliosa scoperta, viveva il risveglio del proprio corpo su quello di lui, voleva anche lei fondersi, con lui, riunirsi… era forse quello implorare pazzamente l’anima dell’altro? Si rivedeva con lui nel tempio ed era come se guardasse le tavole di un fumetto, immagini di lui e di lei smarriti e timorosi, dubbiosi, in un momento ancora sbagliato perché sbagliate erano le premesse. Intorno a loro, la notte prima piovevano dubbi e timori ed ora i corpi e le anime finalmente si parlavano.

    “Maya…” mormorò lui sconvolto dalla febbre e dalla passione.
    “Masumi…” rispose lei.

    Il bacio fu lungo, una danza infinita di lingue e respiri, le mani di lui, ormai sazie della sua schiena, le imprigionavano i seni, provocandole brividi che non poteva neanche descrivere a se stessa.

    Ma lo sentiva tremare, e non era solo per il delirio dei sensi, la febbre era alta e andava curata.
    Si allontanò dolcemente da lui, liberandosi dalla sua stretta. L’alba era alle porte e nella luce incerta della finestra trovò il bicchiere con la medicina. Gli diede gli ultimi sorsi e quando lo vide tranquillo, immerso in quel dormiveglia che aveva il potere di calmare i dolori e gli ardori, si rivestì.

    Uscì che l’alba già colorava i fiori dei susini, finalmente aveva smesso di piovere, e correndo tornò a casa, a chiamare Genzo.
    Presto sarebbero arrivate altre persone, non sarebbero stati più soli. Il loro sogno andava preservato e lo portò via con sé.



    ****



    … Ed ora apriamo la pagina della cronaca. Masumi Hayami, Presidente della Daito Art Production, che risultava disperso in una zona impervia nei pressi di Nara, è stato finalmente ritrovato. Nonostante il grave incidente che lo ha visto protagonista, le sue condizioni di salute sono buone, se si escludono ferite superficiali, una contusione piuttosto forte a un ginocchio e una lieve commozione cerebrale. È stato trasferito a Tokyo per mezzo di un elicottero, dopo che il personale medico di Nara lo ha stabilizzato. Restiamo ancora a Tokyo per un altro fatto di cronaca…”



    ****


    Non era un’illusione della febbre… il peso che sentivo sul cuore era un peso leggero, leggero come lei, e io non avrei voluto liberarmene mai… la voce di Maya! La mia Akoya…
    Avevo paura di chiedere ma lei mi ha curato… Sono colui che ha ucciso sua madre, l’uomo senza scrupoli che tratta le persone come cose, che non ha sentimenti, eppure mi ha accudito con dolcezza.
    La sua bocca che cedeva alla mia, il suo sapore mi ha inebriato. Ero febbricitante eppure la desideravo, il mio corpo esigeva il suo. La mia metà mi chiamava. È ancora presto, lo so, devo avere pazienza…




    ****



    “Signor Hijiri… ?”
    “Ho accompagnato Eisuke Hayami fin qui per la rappresentazione della Signora Tsukikage.”
    Maya scambiò uno sguardo d’intesa con l’uomo che fino a quel momento aveva fatto da portavoce al suo ammiratore. Era il momento di parlare chiaro.
    “Come sta il Signor Hayami?”
    “È a riposo in un posto segreto, che conosciamo in pochi. Lontano dai clamori e dalle complicazioni, a quelle ci sto pensando io. Mi ha detto di portarti questa.”
    Il signor Hijiri aprì lo sportello dell’auto e prese una rosa viola dal gambo lungo, carnosa, magnifica.
    Maya ne respirò a lungo il profumo, dolce come le sue labbra, come quella notte.

    ****


    ”Il nostro appuntamento settimanale con il gossip ha per voi golosissime novità! Il fidanzamento dell’anno fra Masumi Hayami e Shiori Takamiya è stato annullato. Tu che cosa ne pensi, Tetsuo?”
    “Deve essere stata la botta in testa che ha preso a Nara, Kyoko, che altro dire?…”
    “Allora, se è tornato sulla piazza ho ancora qualche speranza!…”



    ****



    La nuova Dea
    Maya Kitajima ottiene la parte di Akoya



    "Dopo una tormentosa attesa, alla fine della seconda rappresentazione di prova allo Shuttle X, Chigusa Tsukikage ha deciso che Maya Kitajima avrà la parte di Akoya e i diritti di rappresentazione della Dea Scarlatta.
    La giovane attrice non ha lasciato dichiarazioni se non quella di essere felice e di dedicare la vittoria a una persona speciale di cui non ha voluto fare il nome. È poi andata via abbracciando un mazzo di meravigliose rose viola…”



    Fine



    Edited by Bathsheba Everdene - 5/8/2023, 20:48
     
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    Ma è stupenda!!!!! 3_3

    Bathsheba Everdene tu hai un dono...e per fortuna lo condividi con noi!!!
    Scrivi meravigliosamente, mi sono ritrovata anche io con loro, il calore del fuoco, della pelle calda di Masumi, il sapore della medicina....quello sfiorarsi così sensuale....originale come storia e bellissima davvero!!

    CITAZIONE
    È una sua richiesta. E credo che in questo momento possa essere un’esperienza utile per lei. Maya, potrai sperimentare sul campo… che cosa significa essere Akoya.”

    ..e anche la benedizione della Tsukikage... :XD:

    Ci sono tanti momenti meritevoli di citazione e molto "ingrifanti".....tipo
    scoprì con le mani la bellezza,

    ma cito questo:
    Non era un’illusione della febbre… il peso che sentivo sul cuore era un peso leggero, leggero come lei, e io non avrei voluto liberarmene mai… la voce di Maya! La mia Akoya…
    Avevo paura di chiedere ma lei mi ha curato… Sono colui che ha ucciso sua madre, l’uomo senza scrupoli che tratta le persone come cose, che non ha sentimenti, eppure mi ha accudito con dolcezza.
    La sua bocca che cedeva alla mia, il suo sapore mi ha inebriato. Ero febbricitante eppure la desideravo, il mio corpo esigeva il suo. La mia metà mi chiamava. È ancora presto, lo so, devo avere pazienza…


    perchè hai risolto così tutta la loro storia....niente più rimorsi, dubbi, incertezze...si sono finalmente trovati, nel buio, nell'incoscienza, nel silenzio...le loro anime hanno chiarito e parlato per loro!!!!

    Grazie per la OS dopo cena/buonanotte....ma dato che ho da poco compiuto gli anni...che ne diresti di un'altra come regalo di compleanno???? :XD:
     
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    CITAZIONE (LaraTania @ 5/8/2023, 22:12) 
    Ma è stupenda!!!!! 3_3

    Bathsheba Everdene tu hai un dono...e per fortuna lo condividi con noi!!!
    Scrivi meravigliosamente, mi sono ritrovata anche io con loro, il calore del fuoco, della pelle calda di Masumi, il sapore della medicina....quello sfiorarsi così sensuale....originale come storia e bellissima davvero!!

    CITAZIONE
    È una sua richiesta. E credo che in questo momento possa essere un’esperienza utile per lei. Maya, potrai sperimentare sul campo… che cosa significa essere Akoya.”

    ..e anche la benedizione della Tsukikage... :XD:

    perchè hai risolto così tutta la loro storia....niente più rimorsi, dubbi, incertezze...si sono finalmente trovati, nel buio, nell'incoscienza, nel silenzio...le loro anime hanno chiarito e parlato per loro!!!!

    Grazie per la OS dopo cena/buonanotte....ma dato che ho da poco compiuto gli anni...che ne diresti di un'altra come regalo di compleanno???? :XD:

    Non posso che ringraziarti :arigato: *^^*, questa notte alternativa dopo il fugone dal Tempio è stata una tentazione irresistibile, *_*... e per rispetto nei confronti dell'infermo, mi sono fermata un attimo prima di mostrarlo come mamma l'ha fatto (ti giuro però che ho accarezzato l'idea di una Maya sconvolta da certi - ehm :inz: - "fatti di natura" :love:. Se lo avesse spogliato tutto...)
    La Tsukikage probabilmente avrà pensato che Masumi se ne sarebbe stato buono buono a smaltire le erbe preziose della Valle quando l'ha spedita da lui, ma quello è un freddo uomo d'affari solo a nord nord est, come dice il Poeta, non sa di quanta passione è invece capace :f:.

    Maya aveva proprio bisogno di uno shock termico in tutti in sensi, di toccarlo senza maschere o vestiti, di vederlo quasi indifeso, finalmente umano... e poi io avevo bisogno di vederlo scolpito in chiaroscuro, con le sue fattezze da Apollo!!

    Se mi torna l'ispirazione, avrai il regalo di compleanno :rolleyes: !
     
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    SI!!!!

    *@Bathsheba Everdene
    CITAZIONE
    Maya aveva proprio bisogno di uno shock termico in tutti in sensi, di toccarlo senza maschere o vestiti, di vederlo quasi indifeso, finalmente umano... e poi io avevo bisogno di vederlo scolpito in chiaroscuro, con le sue fattezze da Apollo!!

    Mi piace tanto questo approccio di una Maya inesperta e innamorata...e lui "mitigato" dalle medicine che cede quanto basta....

    Molto originale!!!! Ancora complimenti e grazie!!! :clap: :]

    *Aggiunto il nome della persona citata.
    Cortesemente ricordo ancora una volta che quando si "cita" qualcuno deve essere esplicitato il nome di chi si sta citando. Grazie
    @l'admin


    Edited by .Rossella. - 9/8/2023, 11:24
     
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    Bellissima!! Il desiderio di tutte noi che lui tornasse indietro ( come chiunque avrebbe fatto senza la letargica volontà Miuchica), l’incidente mi ha colta di sorpresa ma poi le cose vanno nel modo meraviglioso in cui devono andare. Una nuova notte di sogno in cui però, finalmente, cadono tutte le maschere. Ho sentito l’emozione di Maya quando Masumi invoca il suo nome, molto emozionante e conturbante.
    Bello anche il finale appena accennato.
    Mi piace tantissimo, ti ripeto di nuovo che quando scrivi di loro sei fantastica.
    Grazie ❤️❤️❤️❤️
     
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    CITAZIONE (Paolapaoletta @ 7/8/2023, 16:20) 
    l’incidente mi ha colta di sorpresa ma poi le cose vanno nel modo meraviglioso in cui devono andare. Una nuova notte di sogno in cui però, finalmente, cadono tutte le maschere. Ho sentito l’emozione di Maya quando Masumi invoca il suo nome, molto emozionante e conturbante.

    Grazie ❤️☺️.
    L’idea dell’incidente mi allettava perché poteva fare da accelerante e far vivere a Maya e a Masumi un momento di cura e amore in un contesto finalmente solitario, magico… mentre nel manga, dopo l’aggressione, sono circondati da tutti e c’è la cozza pronta a rubare a mani basse 😠…!
    Ho pensato che lui, che è quello più frenato e abituato al controllo, doveva finalmente perdere l’orientamento e lasciarsi andare, e lei doveva toccare con mano il corpo dell’uomo di cui è innamorata, per capire un po’ di più di se stessa 😋.
    Grazie ancora 😘
     
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    CITAZIONE (Bathsheba Everdene @ 7/8/2023, 23:20) 
    CITAZIONE (Paolapaoletta @ 7/8/2023, 16:20) 
    l’incidente mi ha colta di sorpresa ma poi le cose vanno nel modo meraviglioso in cui devono andare. Una nuova notte di sogno in cui però, finalmente, cadono tutte le maschere. Ho sentito l’emozione di Maya quando Masumi invoca il suo nome, molto emozionante e conturbante.

    Grazie ❤️☺️.
    L’idea dell’incidente mi allettava perché poteva fare da accelerante e far vivere a Maya e a Masumi un momento di cura e amore in un contesto finalmente solitario, magico… mentre nel manga, dopo l’aggressione, sono circondati da tutti e c’è la cozza pronta a rubare a mani basse 😠…!
    Ho pensato che lui, che è quello più frenato e abituato al controllo, doveva finalmente perdere l’orientamento e lasciarsi andare, e lei doveva toccare con mano il corpo dell’uomo di cui è innamorata, per capire un po’ di più di se stessa 😋.
    Grazie ancora 😘

    Concordo in tutto! Maya mette da parte ogni insicurezza e pensa solo a prendersi cura di lui e lui si lascia andare :emoz: e stavolta nessuno viene a rompere. Ogni esitazione di Maya nel capire l’attrazione fisica che prova sparisce nella maniera più bella :languo:
    La Tsuki non afferra ma pure nel manga è lenta di comprendonio 🙄🙄🙄🙄

    Apprezzo anche l’idea di farle ehm vedere tutto il ben di dio nascosto :ihihi: quindi quando vuoi io ti aspetto con una one shot hot :bast:
    Ti prego scrivi ancora di loro ❤️❤️❤️
     
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  8. Luce.
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    Intanto: bravissima! :arigato:

    Dall'inizio alla fine, descrivi scene ed emozioni dove il lettore viene coinvolto in tutto per tutto :clap:
    Si inizia in modo altamente drammatico: l'incidente e la corsa in ospedale, Maya si sveglia in piena notte come avesse un presagio.
    Poi eccola accando a lui in ospedale. E quando nomina Shiori lei viene ferita nel cuore, la disillusione, il timore di essere fuori posto.

    Ma non è così, tutto il seguito è un fondersi tra i due, prima nell'anima; alla fine ogni cosa è al suo posto :love: e credo che il lettore non potesse aspettarsi di meglio :clap:
     
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    (orchidea)

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    Devo dirlo anche io! Stupenda! Fluttuante ,misteriosa come un sogno, l'incontro delle anime gemelle che si riconoscono sia pure nella "narcosi" della febbre, del trauma, i corpi che finalmente spiegano ciò che la mente rifiuta di ammettere, come tutto sarebbe stato semplice !!!!

    Regalaci ancora queste preziosità Bath!🌹
     
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    CITAZIONE (Luce. @ 9/8/2023, 08:01)
    Si inizia in modo altamente drammatico: l'incidente e la corsa in ospedale, Maya si sveglia in piena notte come avesse un presagio.
    Poi eccola accando a lui in ospedale. E quando nomina Shiori lei viene ferita nel cuore, la disillusione, il timore di essere fuori posto.

    Ma non è così, tutto il seguito è un fondersi tra i due, prima nell'anima; alla fine ogni cosa è al suo posto :love: e credo che il lettore non potesse aspettarsi di meglio :clap:

    CITAZIONE (DanielaResini 5 @ 9/8/2023, 13:09)
    Devo dirlo anche io! Stupenda! Fluttuante ,misteriosa come un sogno, l'incontro delle anime gemelle che si riconoscono sia pure nella "narcosi" della febbre, del trauma, i corpi che finalmente spiegano ciò che la mente rifiuta di ammettere, come tutto sarebbe stato semplice !!!!

    Regalaci ancora queste preziosità Bath!🌹

    Grazie ragazze! In effetti come inizio è spiazzante :ehee: ma è stato utile per creare l'occasione ghiotta, con la febbre che finalmente abbassa anche certe difese. Io spero che se e quando il manga riprenderà, l'autrice - sempre se abbia questa intenzione - dia finalmente spazio anche alla fisicità: Maya è ormai una giovane donna e Masumi è pur sempre un uomo ;P ! Voglio dire, ci ha raccontato di Chigusa e Ichiren, direi che possiamo sperare in un finale in cui anime e corpi si uniscono davvero :] e in maniera giustamente poetica <3 .... speriamo davvero, che qua ormai facciamo notte ;_; !
    :*: :*:
     
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    One shot stupenda, credo meriti una fanfiction che la contenga, bravissima ❤️😉😍
     
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    CITAZIONE (Pucc @ 10/8/2023, 11:02) 
    One shot stupenda, credo meriti una fanfiction che la contenga, bravissima ❤️😉😍

    Grazie Pucc! Un’altra versione di ciò che vorremmo accadesse fra di loro, un donarsi con fiducia senza pregiudizi e timori😘
     
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    Bravissima! Che bella questa fan finction! Tra sogno e realtà! Un finale tanto atteso e meritato!!!
     
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    CITAZIONE (sabrin @ 17/8/2023, 09:58) 
    Bravissima! Che bella questa fan finction! Tra sogno e realtà! Un finale tanto atteso e meritato!!!

    Grazie Sabrin 🥰. Mi piacerebbe tanto vederli con le difese ormai abbassate, ne hanno costruite troppe 😩!
    Grazie ancora ☺️
     
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    Che dire, grazie! Hai riscritto una pagina che mi ha sempre lasciato parzialmente scontenta...ma qui hai rimediato in un modo direi sublime.
    Tu hai davvero un dono per la scrittura!
    Adoro quando un racconto mi cattura e trascina dentro la storia, e con te mi accade ogni volta. Potevo vedere le scene descritte, sentire i loro sospiri e avvertire i battiti dei loro cuori nella penombra di quel capanno.

    Brava, come sempre ! :clap:
     
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17 replies since 5/8/2023, 19:23   637 views
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