La Bella e la Bestia

di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve

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    LA BELLA E LA BESTIA





    La Bella e la Bestia (titolo francese originale La belle et la bete) é una famosa fiaba europea, diffusasi in molteplici varianti, le cui origini potrebbero essere riscontrate in una storia di Apuleio, contenuta ne L'Asino d'Oro (conosciuto anche come Le Metamorfosi) e intitolata Amore e Psiche. La prima versione edita fu quella di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, pubblicata in Le jeune américaine, et les contes marins nel 1740. Altre fonti, invece, attribuiscono la ricreazione del racconto originale a Giovanni Francesco Straparola nel 1550. La versione più popolare é, tuttavia, una riduzione dell'opera di Madame Villeneuve pubblicata nel 1756 da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont in Magasin des enfants, ou dialogues entre une sage gouvernante et plusieurs de ses élèves. La prima traduzione, in inglese, risale al 1757 (Beauty and the Beast).
    Numerosi sono gli adattamenti e le trasposizioni di questa fiaba conosciuti in tutta Europa. In Francia, per esempio, nel 1771 fu scritta da Marmontel e composta da Gréty la versione lirica de La Bella e la Bestia, basata sulla storia di Madame Leprince de Beaumont e dal titolo Zémire et Azor, che riscosse enorme successo anche nell'Ottocento.
    E' datata 1742, invece, l'opera drammatica Amour pour amour di Nivelle de la Chaussée, sempre ispirata a questa fiaba.









    Trama



    Versione di Beaumont

    Un ricco mercante viveva in una città insieme alle sue tre figlie. Due erano presuntuose e vanitose, mentre la più giovane, che per la sua avvenenza avevano chiamato Bella, era umile e pura di cuore. Tutte e tre le fanciulle potevano vantare un gran numero di pretendenti, ma mentre le prime due, che desideravano sposarsi con un nobile, rifiutavano tutti i giovani indistintamente, Bella si intratteneva con loro in amabile conversazione, prima di rifiutarli con gentilezza.
    Un giorno il mercante perse improvvisamente tutte le sue ricchezze e da quel momento più nessun pretendente fu visto avvicinarsi alle fanciulle, se non talvolta a Bella, la quale comunque continuò a rifiutarli dolcemente. Il mercante, dunque, si trasferì con le sue figlie nelle campagne della provincia, dove vissero per alcuni anni.
    Un giorno egli venne a sapere che una delle sue navi mercantili era riuscita ad arrivare in porto, dopo essere scampata alla distruzione dei suoi compatrioti. Così decise di tornare in città per cercare di scoprire se nella nave era rimasto qualcosa di valore. Prima di partire, chiese alle figlie se desideravano qualcosa in dono. Pensando che la fortuna stesse tornando a sorridergli, le due figlie maggiori chiesero gioielli e vestiti sfarzosi. Bella, invece, si accontentò di chiedere una rosa, di quelle che non crescevano nella parte del paese in cui vivevano. Arrivato in città, il mercante scoprì che il carico della nave era stato venduto per pagare i suoi debiti e, pertanto, non ebbe più nemmeno un soldo per comprare alle figlie ciò che aveva loro promesso. Triste e sconsolato, fece ritorno a casa, ma durante il cammino fu sorpreso da una bufera di neve nel mezzo di un bosco e così fu costretto a cercare rifugio in un enorme castello apparentemente abbandonato. Perlustrando il maestoso maniero, si accorse che esso era pulito e ben arredato, ma stranamente non riuscì a trovarvi né servi né sentinelle. Uno dei terrazzi si affacciava su un meraviglioso giardino, in cui poté vedere un bel roseto in fiore. Così si ricordò della promessa che aveva fatto alla figlia minore e corse a cercare la rosa più bella. Ma mentre stava per coglierla, fu sorpreso dal padrone del castello, che era un'enorme e terribile bestia, il quale gli rimproverò di aver ricambiato la sua generosa ospitalità con un tentativo di furto e sentenziò che per questo ora meritava la morte. Il mercante tentò di giustificarsi raccontandogli del desiderio della sua bella figlia, ma la bestia non volle sentire ragioni e decise di risparmiargli temporaneamente la vita a patto che al suo posto egli portasse al castello la giovane, altrimenti sarebbe dovuto ritornare a saldare il suo debito di lì a tre mesi.
    Preso un baule colmo di ogni ricchezza che la bestia aveva voluto concedergli, il mercante tornò a casa con una gran pena nel cuore, pensando però che almeno sarebbe riuscito a salutare le sue figlie per l'ultima volta prima di morire. Giunto a destinazione, raccontò l'accaduto alle fanciulle e Bella, resasi conto che la colpa di tale disgrazia era solo sua, si offrì di andare al castello al posto del padre, per la gioia delle sorelle che in un colpo solo si liberarono dell'odiosa rivale e riconquistarono le ricchezze perdute.
    Dopo lunghe discussioni, Bella si recò al castello insieme al padre, al quale la bestia concesse la libertà, intimandogli di non tornare mai più. Con la giovane, invece, si dimostrò cortese e gentile e le offrì di vivere per sempre nel suo castello, circondata di tutte le ricchezze in suo possesso, pensando che così non avrebbe mai potuto desiderare di tornare nella casa paterna. Le regalò anche uno specchio magico, in cui avrebbe potuto in ogni momento vedere la sua famiglia. Tutte le sere domandava a Bella se voleva sposarlo, ma la giovane, per non mortificarlo, gli rispondeva che gli voleva bene e che sarebbe stata sempre sua amica.
    Dopo qualche mese Bella vide nello specchio magico che suo padre si era ammalato e pregò la bestia di lasciarla andare a casa perché potesse tenergli un pò di compagnia. La bestia alla fine acconsentì, ma la pregò di tornare dopo una settimana, altrimenti sarebbe morto di dolore. Il giorno seguente, al risveglio, Bella si ritrovò in camera sua nella casa del padre, che la accolse con gran gioia, meravigliandosi che fosse ancora viva. Le due sorelle, sposate ma tutt'altro che felici, invidiarono non poco la fortuna della giovane, vedendola in carne ed ossa e per di più agghindata come una regina. Così cominciarono a tramar vendetta: trascorsa una settimana, infatti, le chiesero di restare qualche giorno in più, fingendo di piangere disperate. Commossa, Bella acconsentì, ma cominciò ben presto a sentirsi in colpa per aver infranto la sua promessa con la bestia. Così ritornò al castello, dove trovò la bestia agonizzante di dolore, e lo pregò di non morire perché voleva sposarlo. Appena pronunciate queste parole, la bestia sparì e al suo posto comparve un bellissimo principe, a cui una strega tempo prima aveva fatto un incantesimo, trasformandolo in quell'orribile mostro che Bella aveva conosciuto. La maledizione si sarebbe spezzata solo quando una donna avesse voluto sposarlo. Bella e il principe vissero felici per il resto della loro vita insieme al padre della giovane, mentre le due malvagie sorelle furono trasformate in statue, così che potessero assistere alla felicità altrui finché non si fossero pentite della loro cattiveria.





    Versione di Villeneuve

    La versione originale di Villeneuve é molto più estesa di quella di Beaumont. In quasi 400 pagine, infatti, Villeneuve fornisce numerosi dettagli che Beaumont omette e che riguardano fondamentalmente il trascorso familiare sia di Bella che del Principe. In questa versione, Bella era la figlia del Re delle Isole Felici e di una strega malvagia, la quale voleva uccidere la giovane. Per questo motivo il padre la tenne nascosta, cercando di farla passare per una delle figlie - che davvero era morta - di un ricco commerciante. Il Principe, invece, perse il padre in tenera età e non poté godere nemmeno dell'amore materno, poiché la Regina era impegnata in una guerra per la difesa del regno e lo lasciò alle cure di una maga (la madre di Bella). Questa tentò in tutti i modi di sedurre il giovane, una volta adulto, ma questi la rifiutò e fu così trasformato in un'orrenda bestia.
    Quasi la metà della storia di Villeneuve é incentrata sulle guerre tra streghe e re, e propone una visione del castello molto più oscura e magica di quella tradizionale.

    Beaumont decise di omettere completamente lo sfondo familiare e tragico, svincolandosi dal messaggio che Villeneuve volle dare alla propria storia: un'aspra critica della società contemporanea, in cui le donne erano costrette a sposarsi per convenienza, con dei mariti che erano talvolta ben peggiori della Bestia. Eliminando tutti i personaggi secondari, Villeneuve adattò, o riadattò, la storia, riducendola a una semplicità quasi archetipica e seguendo gli stessi schemi delle numerose varianti precedenti della fiaba. La versione di Beaumont é quella che si considera tradizionale ed é stata la più diffusa e conosciuta. Tutte le interpretazioni, gli adattamenti e le versioni successive si basano su questa versione e non su quella originale di Villeneuve.









    Origini



    La storia de La Bella e la Bestia ha circolato per secoli in tutta Europa, sia in forma orale che scritta e, più recentemente, in adattamenti cinematografici. Molti esperti hanno notato delle somiglianze tra questa fiaba e le storie classiche della Grecia antica, come Amore e Psiche, Edipo o L'Asino d'Oro di Apuleio, fino al secondo secolo della nostra era.
    Una prima versione scritta de La Bella e la Bestia é stata attribuita a Giovanni Francesco Straparola e apparve nel suo libro di racconti Le piacevoli notti, nel 1550. Un'antica versione francese descriveva il padre come un re e la bestia come un serpente. Charles Perrault rese popolare la storia nella sua raccolta Contes de ma mere l'oye (I racconti di mamma Oca), nel 1697. Anche altri autori come Madame d'Aulnoy, con il suo Le Mouton (La pecora), o Giambattista Basile, nel Pentamerone, proposero delle variazioni della stessa storia.
    La prima versione scritta che sviluppa il racconto così come lo conosciamo oggi fu pubblicata nel 1740 dalla scrittrice francese Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve ne La jeune américaine, et les contes marins. Era una serie di racconti narrati da un'anziana signora durante un lungo viaggio per mare. Villeneuve scriveva fiabe basate sul folclore europeo, per intrattenere amici e conoscenti nei balli e nei salotti.
    L'aristocratica francese Jeanne Marie Leprince de Beaumont (1711-1780) era emigrata in Inghilterra nel 1745, dove iniziò a lavorare come insegnante e scrittrice di libri sull'educazione e la morale. Avendo letto la novella di Villeneuve, la abbreviò in larga misura e la pubblicò nel 1756 come parte della collezione Magasin des enfants, ou dialogues entre une sage gouvernante et plusieurs de ses élèves. Prendendo gli elementi chiave della storia originale, Beaumont omise molte scene delle origini o delle famiglie dei protagonisti e modificò la scena della trasformazione della bestia, che nell'originale di Villeneuve avviene dopo la notte di nozze. Avendolo scritto come racconto educativo per i suoi alunni, molti dei dettagli scabrosi o sovversivi dell'originale furono soppressi.
    La versione di Beaumont, dunque, fu considerata la più caratteristica, al punto tale che, già soltanto un anno dopo, nel 1757, fu tradotta in inglese, con il titolo The Young Misses Magazine, Containing Dialogues between a Governess and Several Young Ladies of Quality, Her Scholars.
    La tradizione francese di quell'epoca consisteva nell'elaborare storie quotidiane, con una tendenza a svilupparle su uno sfondo di emozioni umane al posto degli elementi magici. Si eliminava tutto quanto fosse sanguinoso o crudele e si scriveva in forma diretta e concisa, con uno stile sobrio e privo di ornamenti. Gli scrittori francesi di racconti adattarono le loro storie al proprio gusto classico, logico e persino razionale. Perrault inaugurò una tendenza che si allontanava da questa forma tradizionale di narrar storie, e le donne che lo seguirono, Lhéritier, Madame d'Aulnoy, Beaumont, andarono ancora più in là. Il più umile degli uomini, nei loro racconti, era un cavaliere; i pastori erano principi mascherati e la maggior parte dei protagonisti erano sempre re o regine.
    Tali influenze nella storia spiegano le differenze esistenti tra la versione prima de La Bella e la Bestia, attraverso gli scrittori francesi, e le versioni più tradizionali.









    Interpretazione



    Innanzitutto, la fiaba simboleggia l'animalità esistente nella condizione umana, poiché in moltissimi miti e racconti popolari si narra di un principe trasformato, attraverso una stregoneria, in un animale selvaggio o in un mostro, che viene liberato dall'incantesimo dal bacio e dall'amore di una fanciulla.
    La Bella e la Bestia può essere interpretata come il raggiungimento della maggiore età e la conquista della sessualità di una bambina. Considerando l'amore del padre, che l'adorava al di sopra delle altre sorelle, come un amore puro, la piccola percepisce la sessualità come qualcosa di perverso: ogni uomo che provi un desiderio sessuale nei suoi confronti é una bestia. Solo dal momento in cui Bella riesce ad assimilare le relazioni sessuali come umane e adulte, può raggiungere la felicità. Tuttavia, una variante di questa interpretazione vorrebbe che il sentimento della bestia fosse primitivo e brutale, ma l'amore della donna lo trasforma in qualcosa di umano e misurato, che nel racconto sarebbe simboleggiato dalla trasformazione fisica della bestia in principe.
    La fiaba é stata anche interpretata come critica dei matrimoni di convenienza. Le prime versioni, infatti, furono scritte da persone di classe sociale alta dell'ancien régime francese, dove tali unioni erano abituali. Nella narrazione di questa fiaba si osserva, come metafora, il matrimonio di una fanciulla molto giovane con un uomo molto più grande di lei, senza il suo consenso. La fiaba critica queste pratiche, ma allo stesso tempo rivendica che, se le donne cercano nell'interiorità dei loro anziani mariti, possono trovare l'essere buono che si nasconde dietro l'apparenza della bestia. O che esse stesse possano rendere possibile la trasformazione mediante il loro amore.
    La storia de La Bella e la Bestia appare in molte altre culture in varie forme. Aarne-Thompson conta ben 179 racconti di diversi paesi con un tema simile. Generalmente ci sono tre sorelle; la più giovane, Bella, é pura e buona, mentre le altre due mostrano alcuni dei peggiori tratti umani: avarizia, invidia, superbia. Bella non ha alcun nome, é semplicemente la più giovane delle sorelle e le viene dato il soprannome di Bella per la sua avvenenza e perché é la preferita di suo padre. Si noti anche che non compare mai la figura materna, ovviando così ai conflitti generati dal fattore logico che una tale figura si rifiuterebbe di far vivere la figlia con un mostro. Allo stesso tempo, si fa sì che la relazione con il padre, normalmente ricco, sia molto più stretta e renda possibile lo sviluppo della narrazione. Benché la bestia, nelle varie versioni, abbia diverse forme (serpente, lupo e persino maiale), le caratteristiche fondamentali sono sempre le stesse: é ricco e potente, ma mai bello o attraente. A un certo punto, Bella si separa dalla bestia, che così si ammala terribilmente, per una qualche ragione (amore, tradimento, disegni magici della sua maledizione), e giace moribonda. I rimorsi di coscienza di Bella, siano essi una semplice lacrima o un viaggio in capo al mondo per poi tornare con il suo amato, salvano la bestia, che si trasforma in un bellissimo principe. La bellezza implicita della bestia risorge quando Bella diviene capace di scorgerla sotto la sgradevole apparenza esteriore.
    Il racconto può anche essere letto dal punto di vista psicologico. Gli uomini sono passivi, le anziane poco o per nulla comprensive, Bella, la più giovane, sempre pura e virginale, e il suo maggior desiderio é una rosa. Secondo i Greci e i Romani, la rosa era il simbolo del piacere, associato al lusso e alla stravaganza. Rappresentava il fiore dell'amore e del romanticismo. L'amore di Bella per suo padre é rappresentato dalla sua richiesta di una rosa in dono. La malattia del padre può essere interpretata in senso letterale o in senso figurato, giacché l'amore di Bella, a questo punto della storia, non è più rivolto al genitore ma alla bestia.









    Adattamenti



    Dal momento della sua pubblicazione nel 1756, la storia ha subito numerose revisioni.
    Nel 1756 la Contessa di Genlis produsse un'opera teatrale basata sul racconto. Nel 1786 la versione di Villeneuve fu pubblicata ne Le Cabinet des Fées et autres contes merveilleux.

    Durante il XIX secolo ci fu una proliferazione di revisioni in Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Sono state contate fino a 68 diverse edizioni stampate in questo secolo. Tra le più importanti ci furono un poema di Charles Lamb, pubblicato nel 1811, un'opera in due atti di J. R Planchée, nel 1841 e, nel 1875, un libro di illustrazioni di Walter Crane e un'edizione illustrata della fiaba ad opera di Eleanor Vere Boyle.





    Versioni cinematografiche

    - Nel 1945 il regista francese Jean Cocteau realizzò quella che viene considerata la migliore versione cinematografica della storia: La belle et la bete, con Jean Marais nei panni della bestia e Josette Day nei panni di Bella, che qui si chiama Belle. Questo adattamento presenta anche una trama secondaria: Avenant, un pretendente di Belle, vuole uccidere la bestia e rubare le sue ricchezze, mentre le sorelle, sue complici, cercano di ritardare il ritorno di Belle al castello. Quando Avenant entra nel padiglione magico, che é la fonte del potere della bestia, viene raggiunto da una freccia di fuoco scagliata dalla statua della dea romana Diana, che lo trasforma in bestia e inverte la maledizione dell'altra creatura.

    - Nel 1952 fu creato un adattamento animato nell'allora Unione Sovietica, usando la tecnica del rotoscopio, basato su una version di Sergei Aksakov, Il fiore scarlatto. La storia é ambientata nel Medioevo slavo e i personaggi parlano l'antica lingua russa (detta anche "Vecchia Lingua Slava Orientale"), che si usava tra il X e il XIV secolo.

    - Una versione del 1962, con Joyce Taylor e Mark Damon, vide la bestia come un principe che di notte si trasformava in licantropo. Il trucco fu curato da Jack Pierce e si basava sul suo disegno de L'uomo lupo, prodotto da Universal Studios.

    - Nel 1986 la Cannon Group and Golan-Globus Productions produsse una versione musicale, diretta da Eugene Marner, con John Savage nei panni della bestia e Rebecca De Mornay nei panni di Bella, e con le musiche originali di Lori McKelvey. La trama di questo adattamento é più simile alla versione della fiaba di Beaumont. Uscì in vhs nel 1988, Cannon Video, e in dvd nel 2005, MGM Home Entertainment. In Italia il film é uscito in dvd nell'autunno 2009, su etichetta 20th Century Fox.

    - Nel 1991, la Disney produsse la propria versione animata de La Bella e la Bestia, diretta da Kirk Wise e Gary Trousdale, con sceneggiatura di Linda Woolverton, musiche di Alan Menken e canzoni di Howard Ashman. Vinse il premio Oscar per la migliore canzone originale e il premio Oscar per la migliore colonna sonora, oltre a essere l'unico film d'animazione della storia nominato al premio Oscar per il miglior film. Fu anche uno dei due film d'animazione a essere incluso nella lista di AFI's 100 Years...100 Passions, che comprende le 100 più belle storie d'amore di tutti i tempi. Come nella versione del 1945, Bella ha il nome di Belle nella versione originale inglese. Molte, tuttavia, sono le variazioni rispetto alla storia originale. I servitori appaiono sotto forma di oggetti personificati, perché la maledizione che ha colpito la bestia si é estesa anche a loro. Vi é anche un elemento della fiaba di Barbablù: a Belle viene proibito, all'inizio della sua permanenza nel castello, di accedere a una certa stanza, ma disobbedisce vinta dalla curiosità. Il padre di Bella, senza nome nella fiaba, si chiama Maurice e fa l'inventore invece che il mercante, e Bella é la sua unica figlia. Vi é anche un attraente ma arrogante e presuntuoso pretendente di Bella, Gaston, che vuole sposare la fanciulla ma viene sempre rifiutato. Gaston minaccia sia Maurice che la bestia, ma muore nel confronto finale con quest'ultima. Questa versione concede la capacità di redenzione a Bella, perfetta in se stessa, che si dimostra capace di amare la bestia malgrado la sua estrema bruttezza esteriore. Nonostante la storia originale sia stata in gran misura alterata, come succede spesso nei film d'animazione della Disney, La Bella e la Bestia é considerato uno dei suoi più grandi classici. Nella versione italiana, il tema portante della colonna sonora é la canzone, che reca il medesimo titolo del film, interpretata da Gino Paoli e sua figlia Amanda Sandrelli, cover di Beauty and the Beast di Celine Dion e Peabo Bryson.

    - Prodotta dalla Golden Films, sulla scia del successo del film della Disney, nel 1992 uscì un'altra versione animata della fiaba. Con un'animazione mediocre rispetto a quella della Disney, é indubbiamente più fedele alla storia originale.

    - Anche i film di King Kong sono vagamente basati su questa fiaba. Nel film originale del 1933, il personaggio di Carl Denham, che parte alla ricerca del mostro insieme all'attrice Ann Darrow, crede che l'apparizione di Ann insieme al mostro nel suo film possa essere una reminiscenza del racconto. Quando la creatura viene portata a New York e muore dopo aver passato gli ultimi momenti con Ann, Denham declama, sia nella versione del 1933 che in quella del 2005: La bella ha ucciso la bestia.

    - Anche altre varianti della storia in cui una figura grottesca si innamora di una bella donna sono state adattate spesso al cinema, come, per esempio, Il fantasma dell'Opera, di Gaston Leroux, o Notre-Dame de Paris di Victor Hugo.





    Versioni teatrali

    - Il film della Disney fu adattato per il teatro da Linda Woolverton e Alan Menken, che già avevano collaborato nella versione cinematografica. Per passare dagli 84 minuti del film alle 2 ore e 30 del musical, l'adattamento teatrale richiese un lungo lavoro di approfondimento dei personaggi e la creazione di nuovi temi. Howard Ashman, creatore delle canzoni originali, era venuto a mancare, e divenne compito di Tim Rice scrivere i brani aggiuntivi. Sette furono le nuove canzoni: No Matter What, Me, Home, How long Must This Go On?, Maison des Lunes, Human Again e If I Can't Love Her. Human Again, brano scritto per la pellicola della Disney ma cancellata dal montaggio finale, fu incorporata per l'esordio del film in dvd, analogamente a A Change in Me, cantata da Bella. Nell'opera teatrale, inoltre, fu posta particolare enfasi sui costumi e sugli effetti speciali, per ricreare la fantasia e l'immaginario del castello incantato della pellicola.

    - E' del 1996 il musical italiano basato su questa fiaba, interpretato da Antonella Elia e André De La Roche, con la regia di Luciano Cannito.
    Nel 2010, dopo 8 mesi di programmazione a Milano (290 mila biglietti, 284 repliche, oltre 20 mila bambini in teatro), la Stage Entertainment porta lo spettacolo a Roma (dal 22 ottobre), sul palco del Teatro Brancaccio (rinnovato per l'occasione), in un allestimento sontuoso. Interpreti sono Arianna, che per il secondo anno consecutivo si calerà nei panni di Belle, e Antonello Angiolillo, per la prima volta nei panni della Bestia.

    - La Royal Shakespeare Company realizzò la sua versione nel 2003, molto più fedele alla storia originale rispetto a quella della Disney. Essa divenne talmente popolare che nel 2004 fu rimessa in scena, benché con lievi variazioni nella trama.

    - La Bella e la Bestia viene rappresentata spesso in forma di pantomima in Inghilterra, dove esistono molte versioni di diversi autori. Spesso viene introdotto il personaggio della strega, che desidera sposare il principe, e che, al suo rifiuto, lo trasforma in bestia. Una fata buona, normalmente chiamata la fata della rosa, contribuisce al lieto fine della storia. In queste versioni mimiche, la bestia solitamente si innamora di Bella prima della sua trasformazione, seguendo la tradizione di Cenerentola.

    La Bella e la Bestia é davvero il musical dei record: oltre 25 milioni di spettatori in tutto il mondo, oltre 15 anni di successo ininterrotto.





    Versioni televisive

    - Nel 1967 il telefilm Ugly and the Model fece la parodia del racconto.

    - Nel 1976 apparve una versione televisiva de La Bella e la Bestia con George C. Scott e Trish Van Devere. Per la sua interpretazione Scott fu nominato al premio Emmy.

    - Nel 1984 Shelley Duvall produsse, per il suo programma infantile Nel regno delle fiabe, un adattamento della fiaba con Klaus Kinski e Susan Sarandon, basato, per quanto riguarda ambientazione, trucco e costumi, sul film del 1946.

    - Dal 1987 al 1989 fu trasmessa una serie televisiva, La bella e la bestia, la cui trama era un amalgama di fantasy e detective story. Era incentrata sulla relazione tra Catherine, avvocato di New York, interpretata da Linda Hamilton, e Vincent, personaggio gentile ma mostruoso, interpretato da Ron Perlman, che vive nei tunnel al di sotto della città. La serie fu cancellata a causa della scarsa audience, dopo l'abbandono della Hamilton alla fine della seconda stagione. Wendy Pini pubblicò due libri di fumetti ispirati alla serie.

    - Nel 1995 uscì un cartoon sul personaggio di Belle, basato su La Bella e la Bestia disneyana.

    - L'emittente televisiva statunitense HBO propose per il ciclo Happily Ever After: Fairy Tales for Every Child una versione della fiaba ambientata nell'Africa equatoriale.





    Influenze sulla letteratura

    La Bella e la Bestia é stata d'ispirazione a molti romanzi:

    - Beauty, di Robin McKinley, vincitore del Newbery Award, e Rose Daughter della stessa autrice.

    - La raccolta Red As Blood, or Tales from the Sisters Grimmer, di Tanith Lee, contiene una versione fantascientifica della storia, in cui la figlia di un ricco commerciante che vive in un lontano futuro si innamora di un alieno.

    - Donna Jo Napoli scrisse un romanzo, Beast, che presenta la vita della bestia dal suo punto di vista prima di incontrare Bella. Nonostante l'aggiuntiva storia del passato del mostro, questa versione é piuttosto fedele all'originale.

    - Nancy Holder scrisse un brano nella serie Once Upon A Time... dal titolo Spirited, che é a grandi linee una rielaborazione della storia, che vede una giovane inglese, Isabella Stevenson, innamorarsi del suo rapitore, Wusamequin, un medico mohicano meditabondo durante la Guerra franco-indiana.

    - Lady Jain, protagonista del fumetto letterario Castle Waiting di Linda Medley, ha avuto una relazione con una bestia meravigliosa, romantica, generosa e gentile. Dopo la nascita del suo bambino, Pindar, esprime il proprio rammarico perché, dopo tutto, non é il figlio del marito, ma non ha nemmeno le corna del padre.

    - La bella e la bestia sono anche dei personaggi del fumetto Fables. Vivono, piuttosto miseramente all'inizio della serie, a Favolandia, una comunità clandestina di New York. La forma umana della bestia dipende dalla felicità del loro matrimonio: quando litigano, lui si trasforma in mostro. Dopo l'elezione del Principe Azzurro a sindaco di Favolandia, i due vengono promossi rispettivamente ad assistente del sindaco e a sceriffo, prendendo il posto di Biancaneve e del Lupo cattivo.

    - La storia fu adattata da Mercedes Lackey nel suo romanzo The Fine Rose della serie Elemental Masters, ambientato nella San Francisco di inizio Novecento.

    - La bestia e poi anche Bella apparvero brevemente nel fumetto on line No Rest for the Wicked.

    - Behold the Beauty di Megan Hussey, rappresentato nel compendio erotico Deities of Desire nella Bacheca di Mezzanotte, é una versione femminista del racconto La Bella e la Bestia. L'eroe, il Principe Beausoleil, é il classico uomo giovane e bello che si innamora disperatamente della guaritrice Agnatha, una donna anticonformista, spesso ridicolizzata, che vive nei boschi di Ravenshead, una mitica provincia europea dove la famiglia del principe governa e dove molte giovani e belle donne più convenzionali si contendono i favori dell'eroe.

    - Nella raccolta di racconti La camera di sangue di Angela Carter appaiono due diversi adattamenti della storia. La raccolta reinterpreta anche molte altre fiabe.

    - L'autrice fantasy Francesca Lia Block presentò una sua versione della storia nella raccolta The Rose and the Beast, in cui compaiono revisioni in chiave moderna e conclusioni alternative di nove fiabe classiche, tra cui La regina della neve e Biancaneve. Nella sua versione, intitolata Beast, Bella finisce per preferire la bestia come mostro e diventa triste quando si trasforma in essere umano.

    - La storia fornì la trama anche per la decima edizione del libro di fumetti Nightmares & Fairy Tales di Serena Valentino. Qui Bella é lesbica e la sua amante, Rose, viene allontanata da lei e trasformata in bestia. Se Bella riuscirà a scoprire la vera identità della bestia, potrà rompere la maledizione.

    - La serie manga/anime Inuyasha, di Rumiko Takahashi, contiene delle influenze della storia de La Bella e la Bestia.

    - La versione moderna Beastly, di Alex Flinn, rappresenta Kyle Kingsbury nelle vesti della bestia, il figlio viziato di un reporter di New York. Invita una strega al ballo della scuola per scherzo, dove però questa lo colpisce con un incantesimo trasformandolo in una bestia. Se non troverà il vero amore e lo bacerà entro due anni, resterà bestia per sempre. Nell'ultima pagina, viene esplicitamente citata La Bella e la Bestia come fonte.

    - La relazione tra Arkan e Maerad nel romanzo fantasy The Riddle, di Alison Croggon, é simile per alcuni aspetti a quella tra la bestia e Bella: Maerad é un'ospite/prigioniera nel palazzo di Arkan e scopre di essere sessualmente attratta da lui, così come Arkan é attratto da lei.

    - Nella trilogia Darkangel, di Meredith Ann Pierce, Aeriel é una ragazza tenuta prigioniera dal vampiro Irrylath, che viene liberato dal suo vampirismo e dai servigi alla strega che lo tengono legato a tale stato quando Aeriel lo ama e agisce sulla base del proprio amore. Nel suo passato, Irrylath era stato catturato, sedotto e trasformato in vampiro dalla strega, in modo molto simile al principe de La Bella e la Bestia.

    - Nel 1985 é stata pubblicata la rivisitazione umoristica della fiaba: Il mostro peloso (titolo francese Le Monstre poilu) di Henriette Bichonnier. Si tratta di una storia un pò pazza, con una ragazzina che non ha paura di niente, un padre che ha paura di tutto e un mostro suscettibile e ridicolo. Però ...da sotto la pelle dell'orribile mostro comparve un giovanotto, ma così carino, ma così grazioso, che Lucilla non ne aveva mai visto uno uguale". Ed ambedue si vogliono bene subito...

    - Nel 2003 é uscita una rivisitazione della storia, un delizioso piccolo libro: La bella e la bestia, di Silvana De Mari (Salani edizioni). Il principe qui non é trasformato in un mostro potente e terribile, ma in un piccolo bastardino, cacciato a calci e sassate da tutti. Solo una persona proverà pietà per lui: la bella, che in realtà é una ragazza madre che vive ai margini della società. Ambientato nel 1600, é raccontato dal punto di vista del principe.





    Influenze sulla musica e sulla cultura popolare

    - Molti gruppi gothic e black metal (come Sirenia, Penumbra e Via Mistica) utilizzano simultaneamente voci maschili dal timbro roco e profondo (in gergo growl) e voci femminili melodiose e squillanti; la combinazione di questi due stili vocali é comunemente conosciuta come Beauty and the Beast vocals.

    - A La Bella e la Bestia si ispira la trama del video musicale - e probabilmente anche della canzone - I'd Do Anything for Love (But I Won't Do That) di Meat Loaf.

    - Stevie Nicks scrisse la canzone Beauty and the Beast, contenuta nell'album del 1983 The Wild Heart, dopo aver visto il film di Jean Cocteau.

    - Beauty and the Beast é il titolo di una canzone di David Bowie.

    - Beauty and the Beast é il titolo di una canzone del sassofonista jazz Wayne Shorter.

    - Beauty and the Beast é il titolo di una canzone del gruppo finlandese Nightwish.

    - Beauty is the Beast é il titolo di una canzone del gruppo svedese The Ark.

    - Shigeru Miyamoto ammise di essersi ispirato al racconto per il suo videogioco Donkey Kong della Nintendo.

    - Il videogioco Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots possiede un quartetto femminile conosciuto come The Beauty and the Beast Unit.




    (Fonte principale: Wikipedia)





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    In GnK, troviamo citata questa famosissima opera nel volume n. 6.

    Per poter essere in grado di interpretare, un giorno, il capolavoro teatrale scomparso La Dea Scarlatta, Ayumi e Maya iniziano a recitare anche in ruoli minori e diversificati.
    Mentre Maya é impegnata in un recital della Sezione Culturale del Club di Recitazione del suo istituto (Istituto Seijo), la commedia L'Amore dell'Antico Castello, l'altezzosa Ayumi, decisa anche lei quanto la sua rivale ad interpretare un giorno il mitico ruolo che fu magistralmente interpretato da Chigusa Tsukikage, decide di recitare la parte di un personaggio secondario e farsesco. Per acquisire esperienza, infatti, come consigliatole dalla madre Utako, e poter in futuro ambire a quell'importante ruolo, occorre recitare i ruoli più disparati. Decide quindi di prender parte allo spettacolo di beneficenza La Bella e la Bestia, una recita da tenere in un istituto per handicappati per rallegrare i bambini lì ospiti, interpretando un demonietto buffone, un seguace della bestia, sempliciotto e sventato. Si tratta, appunto, di un ruolo minore e comico, completamente diverso dai personaggi fino a quel momento da lei interpretati, tutti ruoli da protagonista in grandi spettacoli. Infatti Ayumi vuole questo anche per provare a fare delle parti che si discostino dalla sua "immagine". Lo spettacolo sarà un successo.

    Edited by dezda26 - 25/3/2011, 16:04
     
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    IERI E' PER SEMPRE

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    :) :) :) si vero.. E' proprio nel volume 6 che si menziona....... Quest'opera è meravigliosa, in tutte le varianti in cui è stata prodotta. filmata o animata che sia!!! L'amore a prescindere.... dall'aspetto in questo caso come esempio principale... ma estendendo il significato a tutte le varianti possibili... l'essere anzichè l'apparire.. la meraviglia di un sentimento e un Dono grande come quello dell'amore. Bellissima direi. Senza dubbio la fiaba che preferisco tra le Disneiane regalate al pubblico mondiale. Sarebbe meraviglioso vedere una Maya nei panni Bella... Nella realtà credo che lei penserebbe di essere la "Bestia " fortunata".........

    Edited by Rhos71 - 5/8/2011, 10:55
     
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  3. dezda26
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    E' vero Rhos, sarebbe un ruolo bellissimo per la nostra Maya, soprattutto ora che é cresciuta e che,
    come abbiamo visto ultimamente, vestita in un "certo" modo, non é niente male...
    basta pensare anche alla sua "trasformazione" ne "Le due Regine", ma mi fermo qui per non andare O.T.
    Storia bellissima, intramontabile, coinvolgente... la mia preferita delle Disneyane, proprio come te Rhos. Un chiaro messaggio che l'essere, in tutte le sue sfumature e i suoi significati (quindi non solo dal punto di vista esteriore), vince su tutto, o almeno dovrebbe essere così... :love:
     
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  4. dezda26
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    Oggi ho lavorato mezza giornata (per motivi familiari) e stamattina, prima di uscire, su un canale privato veniva trasmesso quello che credo, anzi ne sono certa, sia il film di Jean Cocteau del 1945 La belle et la bete con Jean Marais nei panni della Bestia e Josette Day in quelli di Belle (Bella nella versione italiana). Purtroppo ne ho visto solo una parte, più verso la fine. Devo dire che é molto fedele alla versione di Beaumont, con qualche differenza, nel finale per esempio (potete leggere tutto nella scheda sopra). E chi come me era abituato a immaginare questa storia come quella raccontata nel bellissimo film d'animazione della Disney, ne rimane assai colpita. Mi vien voglia di leggere il romanzo... :)
     
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  5. Masumi forever
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    E' la storia che io amo di più, ma non sapevo che ci fossero tutte queste versioni. Perciò grazie. :arigato:
     
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    Quante cose su "La Bella e la Bestia"....io purtroppo conosco solo la versione animata della "Walt Disney". Ogni qualvolta la vedo mi scappa sempre la lacrimuccia :languo:

    Mia cugina, nell'inverno scorso a Roma, l'ha vista a teatro....non so con quale compagnia....ne è rimasta abbagliata, affascinata, attonita....non ha saputo spiegare neanche lei le emozioni che ha provato. ivbl3p
     
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    "Noi che abbiamo l'anima moriamo più spesso".

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    Vidi per la prima volta la versione Disney del 1991 de "La bella e la bestia" quando avevo appena quattro anni e mi è rimasta nel cuore. :love: E' una delle mie fiabe preferite. Solo qualche anno fa ho scoperto che esistevano diverse versioni della storia , ma sono tutte estremamente affascinanti e magiche. :inlov:
    Credo che tutte noi vorremmo essere come Belle. Vorremmo che il nostro amore sia cosi forte da salvare o "trasformare" colui che amiamo.
    Purtroppo, nella realtà ,ciò non sempre accade, però vale la pena crederci e sperare.
    Il ruolo di Belle sia addice molto a Maya. Sarebbe perfetta in questo ruolo.
     
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    La prima volta che ho visto nel film Disney la Bestia che si trasforma e si gira verso Bella, in pratica la prima volta che ne ho visto il volto umano, a momenti cado dalla sedia. Ero al cinema, ed ancora ricordo l' OHHHHHHH che fece la sala. Buon Dio, è stupendoooo!!! Liberamente tratto dal David di Michelangelo... Che omo!!!! e ragazze, che bacio! Il primo nella tradizione Disney ad essere un VERO bacio con fiocchi e controfiocchi....ripeto: OHHHHHHHH!!!
    La fiaba è stupenda, che l'ho da piccina nella versione di Boumont.
     
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    Debbo dire che la Bella e la Bestia è sicuramente uno dei miei film Disney preferiti, la storia mi è piaciuta sempre moltissimo, in tutte le salse, ultima quella con il bellissimo Pettyfer in Beastly. :emoz:
    Il saper vedere oltre è la cosa che più mi affascina. Belle lo sa fare ed il principe impara a farlo. :ooo:
    Ho visto anche qualcuna delle versioni per la TV menzionate da Desda, ma quello animato Disney, per me, non si batte. E forse, come dice Ce Nedra, uno dei principi più belli disegnati!! :ihihi:
     
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