Volume 34

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    Ringrazio sentitamente Demon_S per l'aiuto e la collaborazione :arigato:

    Il Grande Sogno di Maya
    Numero: 34
    Autrice: Suzue Miuchi
    Casa Editrice: Star Comics
    Prezzo di copertina: € 4.20

    *****


    L’annuncio della rappresentazione della “Dea Scarlatta” è ormai su tutti i giornali. Manca una settimana alla partenza di Maya e Ayumi per il paese della Dea e nel frattempo l’Associazione Nazionale dello Spettacolo sta allestendo il cast per mettere in scena il dramma, dai registi a tutti gli altri attori necessari.
    Villa Hayami. Masumi e il padre parlano della rappresentazione. Eisuke sta aspettando di mettere le mani sul dramma da anni ed è compiaciuto e soddisfatto, che il figlio sia stato così bravo da far controllare la produzione dall’Associazione stessa. All’uscita del padre dal salone, Masumi ripensa alla “Dea Scarlatta” e quanto questa abbia cambiato per sempre le loro vite.
    Ricorda il suo passato. Quando arrivò a casa Hayami, aveva 6 anni. Arrivò con sua madre, Aya Fujimura, vedova ormai da quattro anni, da quando il marito, capo cantiere, morì in un incidente sul lavoro e del quale Masumi non ricorda più nemmeno il volto.
    L’incontro con il futuro padre non fu dei migliori, l’unica cosa che rispose al loro saluto fu di tenere il bambino nella dependance. Infatti, il loro nuovo domicilio era proprio una casetta all’interno delle proprietà Hayami.
    Sempre nei suoi ricordi, per soddisfare la sua curiosità di bambino, Masumi chiede alla madre cosa faccia il padrone per vivere e questa gli risponde semplicemente che ha molte aziende. A fornirgli maggiori dettagli è l’autista e questo gli spiega che il signor Hayami ha lavorato duro fin da giovane, ha avuto fortuna in borsa e ha costituito prima una ditta di trasporti, la Daito Trasporti, e in seguito la casa produttrice Daito Art Prodaction.
    Una condizione fondamentale in casa Hayami è non entrare mai nella stanza preferita del padrone, ma il piccolo Masumi non solo gioca nell’edificio principale, dove non potrebbe, ma entra anche nella famosa stanza. Il piccolo è subito abbagliato da una gigantografia della Signora Tsukikage vestita da Dea Scarlatta, ma non è la sola cosa riguardante il dramma, tutto in quella stanza è dedicato alla Dea quasi ne fosse il tempio: foto appese ovunque, attrezzi e costumi si scena qua e là, anche il kimono della dea è in bella vista appeso in modo reverenziale.
    Lo stupore di Masumi dura poco, Eisuke è sulla porta molto adirato, tanto da dargli anche un ceffone solo perché il piccolo voleva toccare il kimono. Dalle scuse di Masumi, Eisuke capisce che anche lui è rimasto ammaliato dalla Dea e gli spiega quanto lui l’adori, tanto da volerla un giorno rappresentare a teatro. In fine, lo scaccia dalla stanza malamente, rimanendo in contemplazione dei suoi tesori.
    Masumi adulto ripensa a questi momenti. É sul balcone e saluta i giardinieri al lavoro. Scende a vedere cosa stiano trasportando e spiega ad altre inservienti che quello è concime, dimostrandosi esperto in materia, visto che da bambino lo aveva imparato da altri giardinieri.
    I pensieri ritornano all’infanzia a quando aiutava a tener pulito il giardino, cosa che allora gli fu molto utile. Eisuke intanto era arrivato ai 40 anni e ancora non accennava a volersi sposare. Il resto della famiglia, smaniosa della sua eredità, faceva varie proposte, tra le quali quella di fargli adottare addirittura un nipote per la successione. Eisuke se n’era andato da casa a 14 anni, non andava d’accordo con il resto della famiglia in quanto era figlio dell’amante del padre. Dopo la guerra, il casato Hayami è decaduto ed ora è lui a dare lustro al nome in quanto è diventato ricco. Ma ad Eisuke non interessano i ragionamenti dei fratellastri, lui non ha alcuna intenzione di seguire la parentela per trovare un successore. I rimproveri dei familiari per come li tratta gli interessano ancora meno, se non sono soddisfatti dei lavori loro assegnati, possono anche andarsene, ma il fratellastro gli propone di educare i nipoti per farli lavorare con lui e scegliere quindi il degno successore. La cosa gli piace, decide quindi di metterli alla prova. Li porta vicino al laghetto nel giardino, che è pieno di fango, e spiega loro che devono ripulirlo senza far del male alle carpe. Si rivolge quindi al fratellastro e alla sorellastra dicendo loro che, a seconda del risultato, penserà alla loro offerta. I due ovviamente sono sconvolti, non hanno idea di come possano svolgere quella prova dei semplici bambini. Eisuke è interessato più al loro comportamento che al risultato, in realtà vuole valutare la loro stoffa. Il risultato è deprimente, non solo si sporcano, ma finiscono col litigare e piangere. In un’ora e venti non hanno combinato niente e i fratellastri gli ricordano che sono solo dei bambini, al ché Eisuke chiama Masumi per fargli la stessa proposta: ripulire il laghetto e farlo diventare bello limpido. Il piccolo ci pensa un attimo e poi lo dice al giardiniere. Quest’ultimo ne approfitta pensando a tutto lui, chiama il servizio di pulizia con motopompe di aspirazione, fa prosciugare il laghetto, dividendo la melma utile per il giardino e i pesci, che non devono essere uccisi, e in fine dice farà riempire il laghetto con acqua pulita.
    Eisuke chiede a Masumi come mai si sia rivolto al giardiniere e lui molto candidamente ammette che da solo non ce l’avrebbe mai fatta, invece il giardiniere, che aveva bisogno di concime, avrebbe fatto tutto lui. Eisuke rimane colpito dallo spirito d’iniziativa del ragazzo che non ha solo raggiunto lo scopo, ma oltre a non essersi nemmeno sporcato ha soddisfatto anche la richiesta del giardiniere.
    Masumi adulto ripensa a questi avvenimenti mentre sta per andare al lavoro e si convince che probabilmente Il Signor Hayami gli aveva messo gli occhi addosso già da quel momento.
    Dalla finestra il padre in carrozzina affiancato dal suo domestico personale, ripensano a quanto Masumi sia diventato in gamba, benché non abbiano legami di sangue. Il Signor Eisuke lo aveva fatto sorvegliare dal suo domestico per aver maggiori informazioni. Già al primo anno di scuola era tra i migliori nello studio, ben voluto e capoclasse era anche l’asso della sua squadra di baseball, talento e intelligenza lo contraddistinguevano. Inoltre era in buona salute e senza problemi di malattie ereditarie. Conscio del suo handicap Eisuke voleva un successore perfetto. Durante la guerra contrasse una malattia che, in seguito venne a sapere, lo rese sterile; da quel momento decise di non sposarsi ma ora aveva bisogno di qualcuno da istruire, qualcuno di perfetto da mettere a capo delle sue aziende.
    Di nuovo al presente la Signorina Shori fa visita al vecchio presidente. Eisuke le dice che Masumi non c’è ma per lei è lo stesso perché voleva solo consegnare i fiori che coltiva nella sua serra, ormai sbocciati. Ringraziando e parlando di Masumi da piccolo il vecchio domestico del presidente le porta l’album delle foto del ragazzo. Purtroppo Eisuke deve uscire e lei resta a godersi l’album tutta sola ma rimane sconcertata dal fatto che il ragazzino non sorrida mai, è sempre serio e pensieroso in ogni foto e lei si chiede il perché.
    Intanto alla Daito, Masumi conclude altri affari con il massimo successo e le lodi dei suoi collaboratori. Finita la riunione si concede una sigaretta guardando fuori dalla finestra e pensando al giorno del matrimonio tra sua madre e quell’uomo. Adottandolo ne aveva fatto il suo successore e probabilmente la madre aveva accettato di sposare Eisuke per il bene del figlio. La vita come la conosceva lui fino ad allora sarebbe cambiata irrimediabilmente. Ogni giorno dopo la scuola sarebbe andato alla Daito per far pratica, avrebbe dovuto cambiare il suo comportamento e il modo di pensare, inoltre avrebbe frequentato nuove conoscenze più consone al suo nuovo rango. Entrato in una nuova scuola esclusiva, lasciò amici e baseball, mentre alla Daito cominciò col fare le pulizie senza far sapere che era il figlio del presidente e senza rivolgergli la parola in caso di incontro. A casa l’atteggiamento di Eisuke non era molto più espansivo, si limitavano solo a mangiare assieme ma sempre senza parlare. Le differenze tra i papà dei suoi amici e quel nuovo padre erano abissali, gli uni premurosi quanto questo assente e distante.
    Durante una visita dei parenti, Eisuke mette alla prova Masumi. Gli regala un trenino. Già un regalo da quell’uomo era un’eccezione alla regola, per di più fatta al figliastro e non ai nipoti era il colmo. La madre invece continuava ad essere trattata come una domestica senza essere riconosciuta come parente, anzi le insinuazioni riguardo a lei e il figlio non fecero tardi ad arrivare. I cugini acquisiti, gelosi per il regalo fatto a Masumi prima gli danno dello sfacciato e poi gli distruggono il regalo. Masumi alza le mani ma viene immediatamente ripreso dalla madre, la quale chiede anche scusa ai ragazzini. Il ragazzo si va a scusare dal padre, ma questo gli spiega che l’invidia crea dei nemici invisibili e quindi dovrà imparare a dissimulare i suoi stati emotivi senza ostentazioni per non crearsene degli altri. A questo punto Masumi capisce che il padre gli ha regalato il trenino per insegnargli come comportarsi.
    Dopo un anno di pulizie alla Daito, Masumi aveva visto e imparato molte cose sui vari collaboratori e lavoratori del padre. Si era reso conto della falsità di molti di loro capendo cosa voleva dire la parola “Azienda”.
    Finito l’anno di pulizie, Eisuke decide quindi di presentarlo ufficialmente ai lavoratori della Daito tra lo stupore e la vergogna di molti. Ovviamente il loro comportamento cambiò completamente verso il piccolo Masumi e la nuova lezione impartitagli dal padre era di non giudicare gli altri solo dalle apparenze.
    Ormai in azienda Masumi inizia ad imparare tutto, gli vengono assegnati professori universitari per impartirgli i rudimenti di economia, finanza, organizzazione aziendale e quanto più necessario a formare l’uomo di oggi. Eisuke era severissimo, tanto da picchiare Masumi anche per il minimo errore.
    Masumi, sempre davanti alla finestra con la sigaretta in bocca, ripensa alla madre e si chiede se avesse mai sofferto per un uomo che non l’amasse. Non si curava di lei nemmeno quando era malata e restava nella sua stanza speciale a contemplare il volto di Chigusa Tsukikage. Questo fatto fece arrabbiare Masumi più che mai, picchiando il cugino e scappando di casa. Fu così che girovagando per la città arrivò al planetario e ci entrò per la prima volta. La meraviglia fu tanta da farlo piangere ripensando al rapporto col padre e al comportamento di questo verso di lui e tutti quelli che lo circondavano. Non era un padre ma un “generale d’azienda” e tutti gli altri, compreso lui, erano i soldati al suo servizio.
    In un momento tra padre e figlio, Eisuke spiega a Masumi il suo amore per la Dea Scarlatta o meglio Chigusa Tsukikage e gli racconta come e perché ha fondato la Daito Art Production, ammettendo anche i suoi trascorsi poco leciti fino a quando la Signora Tsukikage sparì dopo la morte di Ichiren Ozaki.
    In macchina col padre rivede i suoi amici di baseball e scende un attimo per andare al chiosco di taiyaki, dove però apprende che la proprietaria precedente è ormai morta e si rende conto che il suo passato non potrà più tornare, così come lui stesso non è mai più tornato in quei posti.
    É sera ed è a cena con la Signorina Shori. Sono al ristorante sul mare, lungo la strada che porta alla villa sugli scogli di Masumi. Tra i ringraziamenti per i fiori e uno sterile tentativo di Shori per capire se in quel ristorante sia mai andato con altre donne, si arriva a parlare delle sue foto da bambino dove lei aveva notato la sua serietà.
    Masumi ripensa al passato e afferma di non essere mai stato un solo giorno felice da quando è diventato figlio di Eisuke, e ripensa in particolar modo al giorno del suo rapimento. Era stato rapito da due uomini subito dopo la scuola, il ricatto consisteva nel farsi dare i soldi raccolti per far eleggere un ministro o il ragazzo avrebbe fatto una brutta fine. Eisuke, come se niente fosse, afferma di non sapere niente di ministri e di non avere figli e, infine, riattacca. Fanno un nuovo tentativo facendo parlare il bambino, ma Eisuke riattacca tra le urla di Masumi che chiede aiuto.
    Purtroppo, Masumi era presente a tutto e i due non potevano lasciare testimoni. Consapevole di questo Masumi riattacca il telefono prima che i rapitori si accorgano dell’abbandono del padre e dice a loro che è tutto apposto e che i soldi saranno consegnati il giorno e all’ora stabiliti, in modo tale da prender tempo e escogitare la fuga.
    Approfittando di un loro attimo di distrazione, spinge l’uomo con il coltello, prende l’arma con le mani, benché i polsi siano legati e lo colpisce al fianco. Riesce ad uscire, corre sulla banchina e vedendo un battello in lontananza si tuffa con la speranza di essere tratto in salvo. Nuota per un po’ ma tra la stanchezza e i polsi legati lo stanno per far annegare. Il battello era della guardia costiera. Accortisi della scarpa di un bambino in acqua l’hanno cercato, salvato e portato in ospedale. Steso nel letto dell’ospedale, Masumi prende coscienza della sua situazione: il suo cuore morì nell’istante in cui il padre riattaccò il telefono, non avrebbe più amato e tanto meno si sarebbe fatto amare, lui era morto quel giorno in mare.
    Il ricordo si sposta al giorno in cui la loro casa prese fuoco. Era in seconda media e durante l’incendio Eisuke pensava solo ai suoi tesori della Dea Scarlatta che stavano bruciando con il resto della casa. A quei rimproveri la madre si sentì in obbligo di andare a recuperarli tra le fiamme. Masumi si precipita a salvare la madre mandando all’inferno la Dea Scarlatta. La trova nella stanza della Dea e riescono ad uscire portando via solo il kimono mentre tutto il resto va a fuoco, compresa la gigantografia di Chigusa. Masumi ricorda che quella fu l’ultima volta che vide la Dea.
    Purtroppo la madre era gravemente ustionata, ma Eisuke pensava solo al kimono tratto in salvo. A questo punto Masumi si chiede che razza di uomo sia il padre.
    La madre peggiorò fino a morire e in famiglia le discussioni per la successione si riaccesero. Il vecchio Hayami non voleva lasciarlo andare dai suoi parenti, così gli chiese chiaramente se volesse restare per occuparsi della Daito. Secondo Masumi, Eisuke sembrava abbattuto per la perdita della moglie, ma la vista del kimono bruciacchiato gli fece rammentare la madre morta e qui giurò a se stesso che sì, sarebbe rimasto, sarebbe diventato il degno successore di quell’uomo e gli avrebbe portato via tutto, in particolar modo la “Dea Scarlatta”.
    Trascorse quindi gli anni successivi a dedicarsi con tutto se stesso all’azienda. Studiava e faceva sport solo per potersi relazionare meglio con le persone giuste, divenne il segretario del padre e all’università non vedeva l’ora di entrare alla Daito Art Production per iniziare la sua vendetta contro il padre tramite il dramma scomparso e diventare l’ormai conosciuto affarista senza scrupoli. Finché non conobbe Maya Kitajima. Quella ragazza lo aveva fatto riflettere sul perché essere così assorbiti da qualcosa che si ama. Per Maya era la recitazione, con tutte le conseguenze del caso dal giorno in cui interpretò “Piccole Donne”, passando per “Gina e i 5 vasi blu”. Masumi pensava: perché recitare in quelle condizioni, perché spingersi a tanto per qualcosa che si ama. Non lo capiva ma ora si. Maya gli ha ridato la forza vitale che aveva perso quel giorno in mare. Tutte le sue espressioni, tutta la forza che impiegava sul palcoscenico gli fanno capire quanto lei sia libera di vivere la sua vita appieno, cosa che lui ha perso il giorno che divenne un Hayami. A ripensarci, Masumi non riesce a credere di essere diventato ammiratore di qualcuno, eppure non poteva esternare le sue emozioni ogni volta che finiva una recita di Maya se non tramite le rose scarlatte e rimanendo anonimo. Conscio del fatto che dal giorno dell’abbandono del padre lui non abbia più amato nessuno si rende conto che Maya gli ha rubato il cuore, ma si rende anche conto di non essere nella posizione di ammirarla pubblicamente, sia per il suo lavoro che per l’età, 11 anni di differenza. Per questo i suoi sentimenti devono essere più che mai segreti.
    É sera e Masumi, arrivato a casa, vede le orchidee portate da Shori. Eisuke gli confessa che la ragazza sembra innamorata cotta di lui e gli fa i suoi complimenti per quel matrimonio tanto fruttuoso per la Daito. Masumi però vuole aspettare perché ha molto lavoro da fare e primo fra tutti è l’allestimento della “Dea Scarlatta”. Eisuke capisce guardandosi le gambe malate e ripensa al giorno dell’incidente. Quel giorno, circa una decina di anni prima, aveva rivisto Chigusa dopo anni di ricerche, pioveva e non voleva farsela sfuggire, così decise di seguirla dicendo all’autista del taxi di accelerare ma ebbero un incidente. Infortunato alle gambe quasi permanentemente passò tutto al figlio che da quando prese i primi contatti con la Signora Tsukikage non l’ha mai persa di vista. Questo è il vero legame fra i due uomini: la “Dea Scarlatta”.
    Intanto le prove di Ayumi alla Compagnia Ondine proseguono. Ammirata da tutti sia durante le prove che ai ricevimenti ad uno di questi è presa di mira da un fotografo internazionale molto famoso, certo Peter Hamil. Deciso a far di lei la sua musa, le propone un servizio fotografico, ma la ragazza rifiuta gentilmente. La madre non accetta questo rifiuto e Ayumi risponde a tono che lei non è una bambola agli ordini del primo venuto ma una persona con una sua volontà. Confessa alla madre l’invidia per Maya, per il fatto che lei sia apprezzata per le sue capacità e non perché è figlia d’arte ed entrambe ammettono la sua genialità. Vuole batterla, impegnarsi con tutte le sue forze per battere il suo genio, solo così potrà sentirsi soddisfatta e libera di essere un’attrice indipendente.
    Maya invece è sdraiata sul prato in riva al fiume vicino casa. Ha tra le mani l’ultimo biglietto dell’ammiratore delle rose scarlatte ed è consapevole di essere finalmente arrivata alla Dea quanto è ormai consapevole della reale identità del suo ammiratore. Non se ne capacita, lui è l’uomo che più al mondo dovrebbe odiare, per il suo comportamento, per il fatto che sua madre sia morta, eppure no, lui è allo stesso tempo il suo benefattore, il suo papà gambalunga.
    Ripensa al fatto che lui sia l’uomo che l’ha sempre incoraggiata, che le ha fatto regali, che l’ha fatta studiare, che ha ricoverato la Signora Tsukikage, che non ha mai saltato un suo spettacolo, l’uomo al quale lei deve tutto e soprattutto il fatto di essere arrivata fino alla “Dea Scarlatta”.
    Non riesce ancora a crederci eppure i ricordi le fanno collegare molte cose. La rosa nell’auto della Daito, le sue parole per farle capire che l’ammiratore certamente sa quanto lei gli sia riconoscente; l’abbraccio alla villa quando lo incontrò per la prima volta benché bendata; l’abbraccio con il Signor Hayami al ricevimento che le aveva fatto provare le stesse sensazioni; l’invito al ristorante, dove l’ammiratore non si era presentato ma c’era sempre lui, il Signor Hayami; la giornata al planetario che a ben vedere le sembra essere stato un vero e proprio appuntamento. Eppure il Signor Hayami dovrebbe detestarla, lei ne è convinta. Ma le stelle brillano nel cielo e capisce che la verità non si vede mai con chiarezza proprio come le stelle in città non si vedono per via dello smog e delle luci.
    Rientrata intorno alle 2,30 di notte riprende dall’armadio tutti i regali dell’ammiratore, conscia che siano tutti regali del Signor Hayami e piangendo ripensa a quanto avrebbe voluto incontrare il suo ammiratore e ora sa che è proprio lui.
    Le audizioni per la “Dea Scarlatta” sono cominciate. Anche Sakurakoji sta partecipando per il ruolo di Isshin. Tanti tra attori e registi si candidano e alla fine la commissione ha scelto due registi per la seconda selezione: Onodera e Kuronuma, mentre tutto il resto del cast verrà scelto per audizione.
    Mizuki ne fa un quadro dettagliato a Masumi facendogli notare quanto le mosse dell’Associazione Nazionale siano identiche ai piani della Daito. Masumi sorride accennando a possibili spie e Mizuki sorride da parte sua ammettendo, entrambi complici, che non bisogna farsi spiare.
    Masumi si reca alla seconda selezione. In teatro ci sono sia i giornalisti che i due registi e non manca nemmeno il Presidente dell’Associazione. Questo nota Masumi, ma uno sguardo di ghiaccio lo fa voltare e Masumi lo ringrazia mentalmente. Per la seconda selezione sono passati vari attori tra i quali anche Sakurakoji e un veterano dello spettacolo come Kei Akame.
    Masumi lascia il teatro e le discussioni tra le due compagnie ai rispettivi registi. Si dirige quindi al cimitero pensando al fatto che Maya sarebbe partita per la Valle dei Susini la settimana successiva.
    Posa un mazzo di rose sulla tomba di Aru Kitajima e le chiede perdono per averne causato la morte consapevole di non poterlo ricevere ma promettendo di proteggere Maya per tutta la vita come un ombra “scarlatta”.
    Anche Maya con le amiche si sta dirigendo verso la tomba della madre. Intravede la figura di Masumi, cerca di rincorrerlo per accertarsene e riesce a vederlo solo mentre sta per entrare in macchina. Non sa perché sia andato lì, ma le amiche la chiamano per farle vedere la tomba della madre. Maya rimane sconvolta nel vedere le rose scarlatte, anche Rei ci ragiona su ma solo Maya è consapevole dell’identità dell’ammiratore, ora più che mai. Vicino al mazzo trova una stilografica di lusso. Chiede ad un inserviente se per caso avesse notato un uomo alto vestito di nero quella mattina e l’uomo risponde non solo quella volta ma molte altre, inoltre quella mattina non c’erano stati altri visitatori.
    Maya capisce che ha in mano una prova schiacciante per essere sicura dei suoi ragionamenti sul Signor Hayami. Lo vorrebbe contattare al telefono ma ha paura, va allo studio Daito ma non c’è perché sta assistendo ad un nuovo lavoro. Si precipita nel luogo stabilito ma lui non c’è ancora. La gente esce soddisfatta per la rappresentazione e finalmente Maya vede Masumi attorniato da collaboratori e poi Mizuki che lo chiama in disparte. Li segue senza farsi notare e quando stanno per andarsene chiede ad un inserviente del teatro di dare la penna a Masumi siccome lei gliela vista cadere. Maya si nasconde di nuovo e guarda l’inserviente consegnare la penna e Masumi affermare che è sua. La prova è schiacciante e mentre Maya pensa al perché glielo tenga nascosto vede Masumi comportarsi amorevolmente con Shori e scappa via in lacrime ripensando a tutti i perché di quella situazione.
    Arrivata a casa è assorta nei suoi pensieri e Rei si accorge subito del suo stato d’animo ricollegandolo al fatto che il giorno dopo sarebbe partita per il paese della Dea.
    Maya è totalmente presa dai suoi pensieri e non si accorge di ciò che sta mettendo in valigia, tra cuscini e tazzine sporche continua a pensare a Masumi e al perché voglia restare anonimo.
    Di notte a letto pensa che non potrà affrontare il ruolo della Dea con quei sentimenti nel cuore.
    Il giorno successivo all’Associazione Nazionale si annuncia il tema della terza selezione. Siccome le candidate sono due e due i registi, ogni personaggio avrà due attori e la terza prova sarà una rappresentazione de la “Dea Scarlatta” tenuta dalle due compagnie da mettere a confronto. Vengono quindi decisi i 2 cast per il regista Onodera e per il regista Kuronuma. Maya e Sakurakoji lavoreranno di nuovo con quest’ultimo regista. Ayumi invece lavorerà con Onodera e il suo Isshin sarà Kei Akame. Tra i flash dei fotografi i cast sono stati resi noti e ogni interprete ha di fronte il proprio rivale. Per le prove vere e proprie si dovrà aspettare il ritorno delle due protagoniste dal paese della Dea Scarlatta.
    Alla stazione di Tokyo Maya, Ayumi e il Presidente dell’Associazione Nazionale, stanno per partire. Ayumi saluta la mamma, Maya saluta Sakurakoji e a un certo punto arriva Masumi che afferma di essere appena arrivato da un viaggio d’affari.
    Saluta subito Maya dicendole di impegnarsi ma lei lo fissa come se avesse qualcosa in faccia. Lei sa chi è lui in realtà e non sa come comportarsi. Gli risponde che s’impegnerà per il suo ammiratore perché ha sempre desiderato che lui la vedesse in quel ruolo. Masumi rimane un attimo interdetto, ma si riprende con un sorriso ammettendo che l’ammiratore sarebbe contento di quelle parole e aggiungendo che è fortunato. Maya cerca di far ammettere a Masumi che l’ammiratore direbbe esattamente le stesse parole e lui ammette che l’ammiratore ne sarebbe felice. Masumi è richiesto dai sui accompagnatori e si sofferma a salutare anche Ayumi molto più frettolosamente. Risaluta Maya dandole della ragazzina ma qui lei si arrabbia perché non è più una ragazzina, ormai è una donna e non deve più chiamarla così. Sakurakoji ha visto tutta la scena e non sa dare una spiegazione. Masumi si sta allontanando e il treno sta per partire. Maya è consapevole che il Signor Hayami se ne sta andando e lei vuole delle risposte, decide quindi di seguirlo e Sakurakoji le corre dietro per fermarla, ma Masumi sta scomparendo nella folla e non sente la ragazza urlare la domanda fatidica: è lei vero? Aspetti Signor Hayami!

    (continua...)

    Edited by |Rossella| - 14/4/2016, 16:00
     
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  2. kikibulat
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    Non sapevo che l'infanzia Masumi era molto triste
    Nessuna meraviglia che è cresciuto come un uomo dal cuore di ghiaccio
     
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  3. abcdf
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    accipicchia diventa sempre piu coinvolgente :languo:bellissimo quanto adoro questo anime :sbrill:
     
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    (rosa viola)

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    Dunque ho terminato la rilettura del volume 34, un volume che si svolge costantemente tra presente e passato...e sul finale anche futuro.....Tutta la parte del presente e' incentrata sulle elucubrazioni di Maya che non si capacita che Masumi tanto odiato sia anche l'ammiratore tanto amato...non so quante volte ne dubita ...pure la prova della penna ci mancava....e poi quando finalmente se ne capacita si da della "sciocchina "da sola.....questa parte mi piace fino ad un certo punto perche' se e'vero che Maya assume consapevolezza...e' come se volesse poterlo rifiutare....Poi c'e'la parte del passato...che per alcuni versi mette tristezza...vedere tutto cio'che il povero Mausmi ha passato da piccolo e' quasi toccante....pero'alla fine ce l'ha fatta a diventare cio'che voleva...ed e'allora che si rende conto che senza Maya in fondo avrebbe continuato a vivere una vita grigia sostenuta solo dall'ambizione.....
    Infine c'e' la parte tutta rivota al futuro....con la formazione dei cast....la partenza delle attrici principali verso la Valle dei Susini....anche se Maya stava per perderlo il treno.....Nel complesso e'un volume molto intenso...ci ho messo un po' a leggerlo....non scende tutto d'un fiato..... :dunq:
    Voto 8

    Edited by nedia - 12/11/2015, 14:49
     
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    (rosa rossa)

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    A me questo volume piace moltissimo, perché è denso di avvenimenti.
    In primo luogo, finalmente veniamo a conoscenza dell'infanzia di Masumi, della quale finora avevamo avuto solo brevi accenni in occasione dei suoi incontri con Maya, soprattutto quando si recarono al planetario.
    Inaspettatamente si scopre che Masumi è più vicino a Maya di quanto non sembri: entrambi sono cresciuti senza un padre, allevati dalla sola madre, che nel caso di Masumi è dolce e premurosa, mentre nel caso di Maya è severa e poco incline a cercare di capire fino in fondo la figlia.
    E' toccante il modo in cui viene descritta l'evoluzione del carattere di Masumi: all'inizio allegro e spensierato, con tanti amici, come un bambino qualunque, poi, dopo l'adozione, l'iniziale speranza di aver finalmente trovato un padre si tramuta in amarezza nel rendersi conto che Eisuke lo tratta come un sottoposto; Masumi sperimenta l'invidia e la bassezza delle persone, ma grazie alla sua forza d'animo riesce a trarne insegnamento senza abbattersi.
    Poi la terribile esperienza del rapimento segna indelebilmente il suo cuore: resosi conto che suo padre lo ha abbandonato a se stesso, diventa incapace di amare; infine, il colpo di grazia: l'incidente della madre, il peggioramento e la morte, tutto avvenuto nell'indifferenza di Eisuke, il cui unico pensiero è la Dea Scarlatta.
    Ed ecco che Masumi diventa un uomo e prende la decisione che darà lo scopo alla sua vita: rubare al padre la Dea Scarlatta.
    Così è nato lo spietato affarista senza scrupoli della Daito Art Production.
    Maya intanto, ancora sconvolta dalla scoperta dell'identità dell'ammiratore, ripensa a tutti i momenti passati con lui e, se ancora aveva dei dubbi, grazie alla penna di Masumi trovata accanto alla tomba della madre ha modo di accertarsi inequivocabilmente della verità.
    Nel finale, mi piace parecchio il passo in cui Maya, in procinto di partire per il paese natale della Dea Scarlatta, si sente pervadere dall'angoscia nel comprendere che per un po' di tempo non potrà più vedere Masumi e gli corre dietro nel tentativo di farsi confermare che è davvero lui il suo ammiratore.
    Un altro punto che per me è importante è quello dedicato ad Ayumi: oltre al fatto che entra in scena Hamil, trovo che sia molto intensa la scena in cui la ragazza si confida con la madre riguardo all'insicurezza che prova nel confrontarsi con Maya.
     
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    Volumetto che mi è piaciuto abbastanza, seppur più concentrato sul passato che sul presente.
    Ho trovato particolarmente toccante cogliere i momenti salienti dell'infanzia di Masumi. Non si può dire che non ne abbia passate. :(
    Stessa cosa per le elugubrazioni di Maya. Questo riassunto nel riassunto, dove lei ricompone tutti i momenti salienti vissuti con il signor Hayami, è la parte che mi è piaciuta di più.
    Ammetto di aver letto con interesse anche le parti riguardanti Eisuke...
    Devo dire che rileggere i volumetti a distanza di tempo, mi permette di concentrarmi ogni volta su aspetti o personaggi diversi.
    Credo che alla fine ne avrò una visione a 365 gradi. Forse è questo ciò a cui mira la Miuchi, facendoci attendere tanto? XD
     
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  7. Achrome
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    Leggendo il manga e vedendo l'anime, si inizia a conoscere la personalità di Masumi e i motivi che lo hanno reso "l'affarista senza scrupoli". Ciò non toglie che secondo me ne esce un pò sminuita la figura di Masumi: odi così tanto tuo padre e poi, pur avendo raggiunto una posizione, ne sei così succube? Addirittura ti pieghi alla sua volontà e sposi una donna che non ti interessa? L'unico obiettivo è rubargli i diritti della "Dea Scarlatta? Partiamo anche dal presupposto che Eisuke è ormai una persona malata e anziana e ben difficilmente sarebbe riuscito ad allestire la "Dea Scarlatta" e poi la Daito l'ha creata lo stesso Eisuke, per cui in ogni caso la eventuale messa in scena dell'opera rimarrebbe pur sempre "in famiglia".
    Secondo me questo è un pò un punto debole della storia.
    Maya invece si dimostra sicuramente più matura di Masumi, probabilmente se fosse stata coetanea di Masumi, avrebbe trovato il coraggio di "smascherare" l' Ammiratore, ma è ancora troppo giovane e non capisce bene il perchè quell'uomo si comporti così (e sinceramente non l'ho mai capito neanch'io), ed inoltre prende sempre più consapevolezza dei suoi sentimenti verso Masumi.
    Ayumi invece non si smentisce mai: determinata ad ottenere il ruolo di Dea Scarlatta, rivela tuttavia alla madre di sentirsi in inferiorità rispetto a Maya, di cui ne apprezza il genio e il talento naturale; ma proprio per questo si impegnerà a fondo per poterla battere..Ayumi senza dubbio dimostra forza e volontà di carattere, mi è sempre piaciuta come figura femminile.
    Infine in tutto questo evolversi di eventi, emerge anche la figura di Sakurakoji: a lui forse spetta il compito più duro, quello di misurarsi per la parte di Isshin con un attore consumato come Kei Akame, e poi è il primo dopo Mizuki a chiedersi come mai Masumi si comporti così con Maya..si pone quindi delle domande, ma mai lontanamente potrebbe pensare a ciò che lega realmente i due personaggi.
    Nell'insieme quindi un volumetto piacevole, ma mi sono sempre posta una domanda : ma Masumi passava di lì per caso o l'incontro alla stazione è stato intenzionale?
     
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    CITAZIONE (Achrome @ 21/9/2015, 12:43) 
    Leggendo il manga e vedendo l'anime, si inizia a conoscere la personalità di Masumi e i motivi che lo hanno reso "l'affarista senza scrupoli". Ciò non toglie che secondo me ne esce un pò sminuita la figura di Masumi: odi così tanto tuo padre e poi, pur avendo raggiunto una posizione, ne sei così succube? Addirittura ti pieghi alla sua volontà e sposi una donna che non ti interessa? L'unico obiettivo è rubargli i diritti della "Dea Scarlatta? Partiamo anche dal presupposto che Eisuke è ormai una persona malata e anziana e ben difficilmente sarebbe riuscito ad allestire la "Dea Scarlatta" e poi la Daito l'ha creata lo stesso Eisuke, per cui in ogni caso la eventuale messa in scena dell'opera rimarrebbe pur sempre "in famiglia".
    Secondo me questo è un pò un punto debole della storia.

    Io non credo che Masumi sia succube di Eisuke per la faccenda del matrimonio, semplicemente ragiona da affarista: legarsi con i Takamiya rappresenta indubbiamente un ottimo affare e poi non dimentichiamo che lui pensa di non avere nessuna speranza con Maya, perché è convinto che lei lo odi.
    Quanto alla Dea Scarlatta, credo che lui abbia in mente qualcosa di preciso per dimostrare a Eisuke di avergliela rubata, però non ho le idee molto chiare in proposito.

    CITAZIONE (Achrome @ 21/9/2015, 12:43) 
    mi sono sempre posta una domanda : ma Masumi passava di lì per caso o l'incontro alla stazione è stato intenzionale?

    Secondo me la casualità dell'incontro è stata studiata a tavolino: probabilmente Masumi ha organizzato il suo viaggio d'affari in modo tale da trovarsi alla stazione proprio quando le ragazze stavano per partire; il modo in cui è disegnata la tavola mi dà l'impressione che lui stava aspettando il momento opportuno per avvicinarsi al gruppo, giustificando poi la sua presenza in quel luogo con gli impegni lavorativi, così da non sembrare che l'avesse fatto apposta.
     
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  9. stefina85
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    Questo volume mi è piaciuto molto, è come se tutti i pezzi del puzzle tornassero magicamente al loro posto... Maya si rende finalmente conto della verità... :ghgh: certo la prova della penna se la poteva anche risparmiare... Voglio dire, ormai è chiaro che sia lui l'ammiratore no???
    Ma che poi a pensarci bene, non avrebbe potuto essere anche un attore della sua compagnia????? :dubb:
    Bellissima anche la parte dedicata all'infanzia di Masumi...

    CITAZIONE (kirichan @ 27/9/2015, 14:47) 
    CITAZIONE (Achrome @ 21/9/2015, 12:43) 
    mi sono sempre posta una domanda : ma Masumi passava di lì per caso o l'incontro alla stazione è stato intenzionale?

    Secondo me la casualità dell'incontro è stata studiata a tavolino: probabilmente Masumi ha organizzato il suo viaggio d'affari in modo tale da trovarsi alla stazione proprio quando le ragazze stavano per partire; il modo in cui è disegnata la tavola mi dà l'impressione che lui stava aspettando il momento opportuno per avvicinarsi al gruppo, giustificando poi la sua presenza in quel luogo con gli impegni lavorativi, così da non sembrare che l'avesse fatto apposta.

    Anche secondo me non è affatto una casualità. Lui si trova lì di proposito per vedere Maya per l'ultima volta (visto che poi dovrà stare alla Valle per un po'...). Tra l'altro è evidente vede che lei ha completamente cambiato atteggiamento nei suoi confronti..... :ooo:
    Bellissima la reazione finale in cui gli corre dietro :love: In effetti avrebbe potuto anche prendere il treno successivo no?' non ce ne sarà mica solo uno che porta alla valle.... :uff:
     
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    A me questo volume piace moltissimo, come tutti del resto :yea:
    Mi piace molto lo spazio che la Miuchi dedica a Masumi e mi dispiace invece leggere ancora tra i vostri commenti un po' di critica verso la sua figura :languo: :hu:

    @Achrome in particolare mi pare sempre critica, ma forse hai visto solo l'anime? :dubb:
    Vedo che citi spesso l'anime invece che i volumi, ma ti ricordo che qui stiamo commentando i volumi che stiamo rileggendo, i riferimenti all'anime non sempre sono precisi come nei volumi e certamente sono molto riduttivi.

    Comunque ciò che a me colpisce del racconto dell'infanzia di Masumi è proprio Eisuke... Finora sì c'è stato raccontato come un orco, come uno spietato affarista disposto a tutto, ma solo dalle parole della Tsukikage e dai commenti, dalle chiacchiere, delle persone intorno.
    Ora finalmente abbiamo avuto spiegato il perchè si parli di lui così o meglio ha cominciato a spiegarcelo (perchè più avanti completerà la descrizione in riferimento alla vita della Tsukikage) e del perchè Masumi sia entrato nella famiglia Hayami.
    Innanzitutto ci viene raccontata appunto come Masumi sia arrivato a casa Hayami e poi che rapporto abbia creato con il patrigno. La figura spietata che viene fuori di Eisuke è terribile, la parte peggiore è quella in cui riattacca il telefono a Masumi quando lui gli dice che è stato rapito :mii: Mi è anche venuto il dubbio, anzi la speranza, che in realtà anche questo rapimento fosse una messa in scena per testare le capacità di Masumi di cavarsela, di destreggiarsi dinanzi a un evento così critico, perchè davvero non mi spiego come possa essere stato così cattivo da lasciare un bambino in balia di rapitori senza farsi nessuno scrupolo.
    Ciò che mi lascia perplessa a dire il vero è la figura che invece ci viene raccontata oggi di Eisuke che a me non sembra così malaccio, ma se la paragono a quella dell'infanzia di Masumi è davvero terribile :dead:

    E' molto riduttivo a mio avviso dire che Masumi sia succube del padre, significa non aver capito la storia fino in fondo, proprio in questo volume ci viene descritto il perchè Masumi accetta di stare insieme a suo padre. Vediamo un momento in cui sta quasi decidendo di andarsene, di scappare da casa Hayami, ma poi cambia idea, poi decide che la sua "vendetta" consiste nel rimanere lì e rubare quello che per Eisuke è la cosa più importante e cioè la DS. Ciò ci lascia supporre che il piano di Masumi non prevede che la DS rimanga in famiglia, come dici tu Achrome, evidentemente lui non si sente pienamente parte di quella famiglia, tra l'altro, a ragione veduta, ma chissà quale piano ha in mente.
    La questione del fidanzamento con Shiori per me è molto diversa, anche se qui stiamo commentando un altro volume, ma in breve... innanzitutto Eisuke non gliela impone così dal cielo, ma gli chiede prima se sia innamorato di qualcuna e solo dopo gli propone l'incontro, poi non dimentichiamo che siamo in Giappone e ancora oggi in Giappone, specie tra i ceti alti, non è raro assistere a incontri a scopo matrimoniale, cioè a fidanzamenti combinati proprio come questo. Per noi sarà difficile da capire, ma per loro, specie per il contesto che ci viene spiegato dal manga, è un rituale abbastanza comune.
    Poi Masumi non pensa a sposare una donna che ama, non gliene importa nulla perchè l'unica donna che ama ai suoi occhi è una ragazzina di undici anni più giovane che lo odia a morte. Probabilmente se non ci fosse stata Maya nella sua vita sposare una donna di una famiglia altolocata che potesse dare agi alla Daito sarebbe stato un altro punto della sua vita da affrontare, senza particolare interesse.

    Comunque tornando al volume.... vediamo anche in maniera più chiara che è proprio Masumi, nell'ombra, ad aver fatto in modo che la DS venga curata dall'associazione nazionale dello spettacolo e qui ci viene svelato che le due candidate faranno parte di due compagnia contrapposte che dovranno esibirsi in una rappresentazione prova. Finalmente entreremo nel vivo della DS!!
    Poi vediamo Maya e i suoi tormenti. E' lui o non è lui?
    Io non trovo così fuori luogo la "prova" della penna che fa... anzi mi sembra che faccia bene per evitare di farsi ancora domande. Se finora non aveva mai avuto alcun dubbio che potesse essere Masumi l'ammiratore delle rose scarlatte, adesso dopo il biglietto che comunque le da un indizio, non può togliersi completamente le fette di prosciutto dagli occhi così d'improvviso :sudo: Ha bisogno di qualche prova più concreta.

    E non dimentichiamo il dettaglio delle rose scarlatte lasciate sulla tomba della madre... Il custode dice a Maya che quell'uomo va molto spesso lì e Maya non l'ha mai visto... evidentemente Masumi va a pregare sulla tomba di Haru più di Maya :sudo:
    Questo dettaglio inserito magistralmente dalla Miuchi ci fa comprendere ancora una volta l'animo tormentato di Masumi... si sente terribilmente in colpa per aver causato la morte della madre dell'unica persona che ama nel silenzio del suo cuore.
    Ci svela ancora una volta la vera natura di questo personaggio, tormentata e sensibile in realtà.
    Dopo la prova della penna stilografica Maya non può più avere dubbi... è lui!
    Ed ecco che allora si apre un vortice di sentimenti dentro di lei, vengono alla mente finalmente tutte le cose non capite fino a quel momento e si comincia a porre qualche domanda.

    Non definirei Maya più matura di Masumi... la loro posizione è molto differente. Non si può fare la colpa a Masumi di nascondersi dietro il donatore di rose scarlatte scusatemi eh ragazze :mbeh: perchè allora si mette in discussione tutto il manga che si fonda proprio su questa figura fantomatica :emoz:
    La Miuchi secondo me ha descritto in maniera molto esaustiva i sentimenti e l'animo di Masumi e il perchè agisca così, è vero che ogni tanto lascia delle falle qua e là nella storia in generale, ma non si può dire che non ci abbia spiegato in maniera chiara il perchè Masumi si nasconda dietro quelle rose e non si sveli a Maya.
    La maturità secondo me non c'entra nulla. Maya è istintiva, segue il proprio cuore, c'è sempre stata descritta così.
    Masumi è fatto in altro modo, si controlla, è abituato a reprimere i propri sentimenti che, in questo caso, trova sbagliati tra l'altro.

    Comunque tornando al volume... si capisce chiaramente che lui è alla stazione in attesa di farsi vedere, si vede in una tavola che si nasconde per poi uscire fuori, evidentemente voleva andare a salutare le ragazze alla stazione, ma non essendo la Daito ufficialmente implicata nella rappresentazione non avrebbe nemmeno potuto presentarsi alla stazione come presidente della Daito, nè meno che mai come ammiratore delle rose scarlatte... e quindi ha usato la scusa di trovarsi lì per caso. Sempre al posto giusto al momento giusto :clap:
    E lì c'è quell'ìmpiccione di Sakurakoji sempre tra i piedi... :isteric:
    Non so tra lui e quella pazza di Shiori chi vince la coppa dell'impiccione del secolo :taccid:
    Ecco se c'è una cosa che caso mai mi urta della storia che ci racconta la Miuchi è proprio che ci siano personaggi anonimi come Sakurakoji e Shiori che mostrano più spirito di osservazione e più capacità deduttiva degli altri che vivono attorno a Maya e Masumi da sempre :uff:
    Vedi per esempio come Shiori in poco tempo abbia capito che Masumi è interessato a Maya e altri invece che vivono a contatto con lui ogni giorno non abbiano mai compreso (a parte Mizuki).
    Idem per Sakurakoji che non ha ancora capito, ma percepisce qualcosa di strano in Maya rispetto a Masumi...

    Comunque voto al volume 9 :secch:
     
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  11. fedeguess
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    Sinceramente da come è finito il volumetto precedente,tutto mi aspettavo tranne che cominciasse con la storia di Masumi quando l'ho letto la prima volta.
    Comunque la Miuchi ha voluto farci conoscere meglio Masumi,il che non mi dispiace affatto e,di conseguenza anche Eisuke.
    Ci ha mostrato per quale motivo Masumi fosse così freddo e disilluso dalla vita e dall'amore,prima di incontrare Maya,e vorrei vedere con un padre del genere!?
    Ma si può essere così cattivi ed egoisti nei confronti di un figlio che,ha voluto adottare lui per sua scelta?!
    Addirittura fregarsene del rapimento del proprio figlio lasciandolo al proprio destino,è troppo! :sciok:
    Quando poi la casa è andata a fuoco e l'unica cosa a cui ha pensato Eisuke sono stati i cimeli della Ds e,la madre di Masumi ancora più fuori di testa si butta fra le fiamme per recuperare qualche oggetto :isteric: ,ma se poi ci teneva tanto poteva mettere a rischio la propria vita.
    Si capisce che Masumi vuole vendicarsi del padre rubandogli la dea scarlatta,spero proprio che ci riesca sarei proprio curiosa di sapere come ci rimarrebbe Eisuke... :ihihi:
    Passando a Maya,ancora si chiede se Masumi sia veramente il donatore e,non essendo ancora sicura vuole un'ulteriore conferma,bah! :sudo:
    Devo dire però che il modo in cui ha ottenuto la conferma deinitiva mi è piaciuta,è stata astuta... :clap:
    Almeno adesso di dubbi non ne ha più,ora tutti i ricordi che aveva iniziano ad avere un senso,bastava che facesse 2+2.
    La scena della stazione la adoro,c'è un pathos incredibile,mentre leggevo quella scena pensavo che da un momento all'altro lei gli dicesse qualcosa,invece...Il finale con Maya che rischia di perdere il treno per rincorrere Masumi mentre gli urla è lei?Splendido!Anche se come al solito c'è Sakuarakoji nei paraggi.
    Voto 8 un bel intreccio fra il passato ed il presente,ben raccontato.
     
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10 replies since 27/12/2009, 11:25   3100 views
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