*Il Grande Sogno di Maya - ガラスの仮面 - Glass no Kamen  - Glass Mask - Manga, Anime, Drama

Votes given by elyhayami

  1. .
    Il numero della rivista "Moe" con l' intervista alla Sensei di cui vi parlavo nelle precedenti notizie è uscito oggi 2 Maggio in Giappone... Le prime notizie che sono riuscite a trovare sono queste parole della Miuchi:

    "Recentemente sto provando a disegnare sul mio PC.. con l' aiuto del mio staff.
    . Qualunque cosa accada non rinuncerò a scrivere... Continuerò a fare del mio meglio per completare "La maschera di vetro"


    Non è la prima volta lo so che lo dice, ma mi illudo che disegni disegni e alla fine prima o poi tireranno fuori qualcosa... :languo:

    Appena "scopro" altro vi aggiorno :bara:
  2. .
    Ciao a tutte, condivido pure qui anche le curiosità:

    in occasione del 50° compleanno di Hana to Yume in Giappone sono stati decorati anche alcuni treni per l'occasione ... Qui le immagini con GnK IMG_20240423_232417
  3. .
    Con le pinze vi dico che su X circola la notizia che la Miuchi avrebbe dichiarato, in occasione dell' uscita di questo volume commemorativo della rivista di Hana to Yume, che sta lavorando e continuerà a lavorare duro fino alla conclusione. Sui canali ufficiali però non ho trovato nessuna dichiarazione in tal senso. La Miuchi al momento non ha condiviso nulla che riguardi questo evento di HtY e sui canali ufficiali non ho trovato nessun riferimento esplicito a recenti dichiarazioni della Sensei. Si fa solo un riferimento generico alla sua presenza e viene comunque sempre messa al primo posto come collaboratrice e storica mangaka, ma nessuna dichiarazione.
    Ho trovato invece alcuni utenti che scrivono che all' interno delle rivista c'è questa dichiarazione.
    Sinceramente mi chiedo, ammessa che sia vera, quando l'avrebbe fatta, magari è una delle tante vecchie risposte date in passato e ripresa per l' occasione.

    Non divulgo altrove questa "notizia" proprio perché non so quanto veritiera, qui sul forum è più facile scrivere e confrontarsi, sui social diventa tutto piuttosto "lapidario", per cui attendo di saperne di più...

    *Edito e vi allego la carta colorata autografata dalla Miuchi per l' occasione

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    Questa quella della Miuchi

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    Qui l' insieme con tutte quelle dei vari autori e la nostra in alto a destra in risalto <3

    Edited by .Rossella. - 19/4/2024, 13:13
  4. .
    Stavo riflettendo proprio in questi giorni sul fatto che è da parecchio tempo che non si hanno più notizie della sensei, nemmeno relative a iniziative collaterali come mostre o collaborazioni. Spero con tutto il cuore che stia bene... <3
    Quanto al discorso sulle lunghe interruzioni, sono d'accordo con Rossella; nella realtà editoriale giapponese il caso della Miuchi non è isolato, del resto quando le serializzazioni durano anni può succedere che gli autori abbiano necessità di pause più o meno lunghe e non è detto che vengano sempre resi pubblici i dettagli di queste scelte.
    L'unica cosa che possiamo fare è aspettare e continuare a sostenere la Miuchi. Forza sensei! :ecchime:
  5. .
    Purtroppo ci andiamo a scontrare con una realtà editoriale molto differente alla nostra o meglio, credo io personalmente, ma è solo la mia opinione, che loro abbiano un'idea differente del "rispetto" verso il lettore da come lo interpretiamo noi. Ma comunque, a parte ciò, a questo punto il problema non è nemmeno che dica o meno se vuole continuare o se si dedica ad altro, il problema è che proprio non si hanno più notizie di nessun tipo. Fino a qualche tempo fa nelle varie attività a cui si dedicava veniva fuori il suo intento verso GnK e la volontà o meno di pubblicare, ma adesso non si sa proprio nulla di lei, non ha più rilasciato interviste, non si è più dedicata ad altro. E nemmeno la casa editrice ha mai rilasciato dichiarazioni in merito.

    Quindi personalmente per me siamo "oltre" il problema se è giusto o no verso noi lettori, se manchi di rispetto o meno... Certamente dal nostro punto di vista lo fa e anzi lo ha sempre fatto. Ma lei non mi sembra si sia mai nemmeno posta il problema e non solo lei sinceramente. E quindi torno alla mia considerazione iniziale sulla differente mentalità in merito al "rispetto".

    Io sono sempre piuttosto pratica sulla questione: noi aspettiamo i nuovi volumi e possibilmente un finale e questi può darceli solo l'autrice, se li vogliamo davvero non possiamo che aspettare e dipendiamo totalmente dalle sue decisioni.
    Il mio vero problema a questo punto è sapere che fine ha fatto, che stia bene e che davvero non abbia fatto scelte che l'abbiano definitivamente allontanata dalla volontà di disegnare (ammesso che lo faccia ancora) .
  6. .
    Arrivati a questo punto a me sale un po' di rabbia, concedetemelo. Onestamente, trovo sia una grave mancanza di rispetto verso i lettori e tutti coloro che amano questo manga. Sono più di 10 anni che per una scusa o per l'altra non prende in mano la matita. A questo punto sarebbe forse più corretto e onesto nei confronti di chi l'aspetta che lei dichiarasse una volta per tutte se intende finire il manga (in questa vita) oppure no. E se la risposta è sì, allora dovrebbe anche darsi un termine.
    Perché mi spiace, ma sapere da lei che Maya sta vivendo una bellissima storia d'amore è troppo poco per 11 anni di attesa. Eppure, nel frattempo ha fatto una marea di altre cose.
    Credo che dovrebbe avere un po' più di rispetto per noi e mi chiedo come in Giappone nessuno glielo abbia ancora detto 😑Scusate lo sfogo ma del resto sono nella sezione giusta🙄🙈
  7. .
    CITAZIONE (lady masumi @ 29/1/2024, 22:51) 
    Ragazze io non so più che dire... mi viene lo scoramento... ma maremmaimpestataladra!!! Ormai la situazione è ridicola.

    Purtroppo la situazione è preoccupante, non ci sono più notizie da mesi oramai :swee: sapete io sono abbastanza cauta e discretamente ottimista e continuo a esserlo, ma bisogna anche essere oggettivi.
    Non voglio creare allarmismi e soprattutto non traggo nessuna conclusione, rimango a guardare in attesa di qualcosa, qualunque cosa.
    Ma.... la Miuchi è praticamente sparita da Twitter (nuovo "X" ) dove fino a luglio del 2022 era molto presente e attiva, ma a parte questo, a differenza di qualche tempo fa non ci sono più iniziate o sponsorizzazioni legate a GnK recenti.
    Seguo GnK da vicino da almeno 16 anni e tramite questo forum da più di 14 e comunque anche prima del 2008 (anno in cui riprese le pubblicazioni dal volume 43 fino al 49) le notizie e le attività teatrali e le sponsorizzazioni, interviste, iniziative riguardanti il manga o la Miuchi non sono mai mancate.
    Dopo il 2012 (anno di pubblicazione dell' ultimo volume, il 49) si sono comunque susseguite iniziative ed eventi, mostre, appuntamenti e attività della Sensei.
    Ma purtroppo da diversi mesi a questa parte tutto tace.
    Unica cosa che continua a essere attiva è la pagina della scuola di teatro della sensei, l' Akaru Studio dove si continuano a proporre spettacoli anche ispirati a GnK.
    La pagina Hakusensha di GnK è sempre presente, così come il sito della Miuchi, seppure senza novità.
    In Giappone l' attenzione e l' attesa da parte dei lettori è sempre molto alta.
    Consoliamoci così :bast:

    Detto ciò personalmente non mi deprimo e continuo a sperare :ecchime: :pecche:
  8. .

    Titolo: "Noel"

    Autore: Galadriel1978

    Protagonisti: Maya e Masumi

    Breve Descrizione: drammatica, romantica

    Numero di Capitoli: Uno

    Contiene Spoiler: No

    Contenuti Erotici: No




    Il giorno stava lentamente cedendo il passo alla sera e altrettanto lentamente la neve scendeva ormai da ore, senza sosta.

    Vista dall’alto, Tokyo appariva come un’elegante signora adorna di sfarzosi gioielli e ammantata di bianco. In basso, le strade erano un tripudio di auto, luci, e persone trafelate alla ricerca degli ultimi regali da fare.

    Molti anni addietro, il vento dall’ovest aveva portato il Natale fino in Giappone e qui, spogliato della sua valenza religiosa, aveva assunto i tratti di un periodo di felicità diffusa, un’occasione per stare con le persone care e scambiarsi regali.
    Quel giorno in particolare, il 24 dicembre, era da sempre ritenuto una festa per gli innamorati.

    Masumi sospirò, spense l’ennesima sigaretta consumata tra le dita nella vana attesa di essere aspirata, e tornò a sedere dietro la scrivania.
    C’era stato un tempo, non troppo lontano, in cui si era illuso che quel 24 dicembre sarebbe stato speciale anche per lui.
    Invece eccolo lì, rassegnato e pronto a trascorrerlo seduto alla scrivania intento a scandagliare articoli e cavilli dell’ennesimo contratto che avrebbe procurato lauti profitti alla Daito.
    Prese il documento e iniziò a leggerlo attentamente, deciso a farne il chiodo con cui avrebbe scacciato quel cruccio.

    Il suono dell’ascensore al piano richiamò l’attenzione di Shizuka che, staccati gli occhi dalla rivista, scattò in piedi come una molla non appena vide che si trattava del Presidente. Masumi alzò lo sguardo dallo smartphone e si mosse in direzione dell’uscita. Rispose con un cenno del capo al saluto ossequioso della donna mentre i tornelli davanti a lui si aprivano per lasciarlo passare.
    Shizuka osservò l’uomo guadagnare l’uscita con passo sicuro, e solo quando ebbe superato la grande porta girevole si concesse un sospiro di sollievo. Ora che il grande capo se n’era andato poteva dichiarare chiusa quella giornata lavorativa. Diede un rapido sguardo al grande orologio sulla parete di fronte, erano le 19.00.

    Mi è andata bene. Pensò tra sé.

    In quelle ultime settimane serpeggiava un po’ di malumore tra le impiegate della Daito, in particolare tra le receptionist. Da quando il giovane presidente Hayami aveva annullato le nozze con la signorina Takamiya si era buttato anima e corpo nel lavoro, col risultato che tutti si erano dovuti adeguare ai suoi orari da stakanovista. Stranamente poi, la stampa non aveva dato alcuna notizia a riguardo, segno che entrambe le famiglie volevano tenere la cosa nel più stretto riserbo.
    Questo però non aveva fatto altro che alimentare le ipotesi più disparate.

    Le ultime di Radio-Scarpa lo davano affranto e arrabbiato per la scoperta di insormontabili problemi che avevano reso impossibile le nozze con la rampolla di casa Takamiya, ma questa versione non la convinceva per niente.
    Anche l’ultimo arrivato sapeva che l’attendibilità di quelle chiacchiere era direttamente proporzionale al numero del piano da cui esse avevano origine. Se poi le notizie arrivavano dall’olimpo, allora avevano tanto di pedigree. Quest’ultimo caso però, era piuttosto raro. Lassù, oltre al giovane presidente c’era il sergente di ferro, la segretaria tutta d’un pezzo Saeko Mizuki a cui non riuscivi a scucire mezza informazione nemmeno corrompendola col più dolce dei cioccolatini. Il risultato era un mercato della chiacchiera sempre in fìeri.

    Dal canto suo, non era certa di cosa fosse successo a quell’uomo dallo sguardo triste, ma era abbastanza sicura che la sua pena d’amore non avesse nulla a che fare con le nozze saltate. Faceva quel lavoro da dieci anni, aveva sviluppato una discreta abilità nel leggere i volti delle persone e su quello di lui non vi aveva mai scorto amore per la fidanzata. Rispetto, sì. Ma i suoi occhi non avevano mai brillato come quando hai davanti la cosa più bella e preziosa per te. Anche i sorrisi che le riservava erano diversi, non come quelli che rivolgeva a quella giovane attrice. Con lei sì che erano sempre fuochi d’artificio!
    Kitajima aveva il potere di risvegliarlo dal torpore, e lei ne era compiaciuta. Aveva sempre pensato che ci fosse molto di più dietro quell’aria austera. Un mondo sconosciuto ai più, ma di cui la giovane attrice aveva inspiegabilmente trovato la chiave.

    Ciò che non capiva, però, era come mai non fossero insieme ora che il fidanzamento era stato annullato e lei aveva vinto la sfida per la Dea contro Ayumi Himekawa.

    Scosse la testa, non era il momento di fermarsi a pensare alle vite altrui. C'era un marito che l’aspettava a casa e voleva assolutamente riuscire a festeggiare con lui quella giornata!
    Afferrò borsa e cappotto, si affacciò all’uscio della guardiola per salutare Hiroshi che si apprestava a montare il turno serale, e uscì in strada immergendosi nel fiume di gente ancora in circolazione.


    Il traffico era congestionato a causa della neve e delle numerose persone che affollavano i marciapiedi in attesa del loro turno per attraversare. Allo scattare del verde, un fiume colorato fatto di cappotti, maxi sciarpe, cappelli e volti per lo più felici, si muoveva allegramente da un capo all’altro delle strade. Un insieme fatto di colori, risate, voci, vita.

    Da dietro il finestrino dell’auto, Masumi osservava quel viavai di persone come un regista annoiato che dietro la cinepresa spera di filmare qualcosa di interessante.
    Ovunque si girasse, il main theme era sempre lo stesso: sorrisi, risate, gioia e complicità.

    In mezzo a tutto questo, lui si sentiva come la nota stonata, l’accordo dissonante, il Grinch fatto accomodare alla tavola di Babbo Natale. Dannazione a lui e alla sua mania di voler fare il “giro largo” per rientrare a casa.

    Con lo sguardo indugiò a lungo su una coppia che passeggiava a braccetto riparata dall’ombrello. L’uomo doveva aver detto qualcosa di spiritoso perché la ragazza stava ridendo.
    Quella scena gli ricordò un altro ombrello, uno con le fragole, e una piacevole passeggiata sotto la neve di qualche anno prima.
    Per un attimo, le sue labbra abbozzarono un sorriso.
    Gli mancava.
    Da morire.
    Non l’aveva più vista dopo la premiazione.

    Quella sera la sua chibichan era diventata la nuova Dea, e quella stessa sera l’aveva persa per sempre.
    Dal paradiso all’inferno, in un solo istante.
    Aveva lasciato la festa di nascosto come un ladro e si era rifugiato a Izu. In seguito, aveva saputo dalla fidata segretaria che Maya l’aveva cercato a lungo, e delusa se n’era infine andata insieme a Sakurakoji.
    “Meglio così” aveva risposto a una stupita Mizuki.

    Da allora, aveva accuratamente evitato di incontrarla perché sapeva che il solo vederla gli avrebbe lacerato il cuore.

    L’amava… dèi se l’amava!


    Dopo l'Astoria, si era illuso che potesse esserci un futuro per loro.
    Si erano fatti una promessa, e lui aveva fatto i salti mortali per mantenerla. Era andato contro suo padre, gli azionisti e i Takamiya, ma alla fine l'aveva spuntata. Nel frattempo, loro due non si erano più parlati e l'unica volta che l'aveva incontrata aveva dovuto comportarsi con distacco e freddezza. Si era sentito morire nel farlo, ma sperava con tutto sé stesso di poter contare sulla sua comprensione.
    Quando finalmente era riuscito a tornare un uomo libero aveva ritenuto fosse meglio attendere la sera della premiazione per dirglielo. A nulla erano valse le insistenze di Hijiri e Mizuki che suggerivano di non attendere, forte della loro promessa aveva deciso di seguire il suo piano.

    Il risultato fu una cocente delusione.

    D'improvviso gli parve di soffocare, allentò il nodo della cravatta e abbassò leggermente il finestrino.
    "Tutto bene, signore?" Chiese l'autista che lo guardava dallo specchietto retrovisore.
    "Sì, grazie. Accosta l'auto per favore, vorrei scendere." Rispose notando la zona in cui stavano transitando. L'uomo si fermò, Masumi aprì la portiera e fece per scendere.
    “Aspettami qui per cortesia, non impiegherò molto.” L’autista annuì.

    Appena fuori dall’auto avvertì l’aria gelida sul viso, si strinse nel cappotto, sollevò il bavero nel tentativo di ripararsi, infilò le mani in tasca e si avviò verso il parco facendo molta attenzione a non scivolare.

    Era stato più forte di lui, resosi conto di dove si trovava aveva sentito l’impellente necessità di tornare in quel luogo che per anni era stato il “loro” luogo e in cui tante volte l’aveva trovata.
    Giunto nei pressi dell’altalena, la guardò con delusione.
    Cosa si aspettava andando lì? Forse, di vederla?
    Impossibile, senza dubbio stava trascorrendo la serata da qualche parte e con ogni probabilità non era nemmeno più tornata in quel parco. Dopo la vittoria, la sua agenda doveva essere così piena da non lasciarle tempo per abbandonarsi a sciocchi sentimentalismi. Già, ora Maya aveva un futuro roseo a cui pensare.

    Tutt’un tratto si sentì pietoso.

    Tolse un guanto e lo usò per spazzare via la neve dal sedile, si mise a sedere e lentamente si mosse avanti e indietro lasciando vagare la mente tra i ricordi.

    La neve ovattava ogni suono intorno a lui, l’unico rumore che gli riusciva di sentire distintamente era il cigolio delle catenelle, ma più il tempo passava e più quel cigolio assomigliava al miagolio di un gatto.

    “Vieni qui, da bravo…fatti prendere!”

    All’udire quella voce, si fermò di colpo.
    Immobile, trattenne il respiro in attesa di sentirla di nuovo.
    Silenzio.
    Forse, era stato uno scherzo della sua mente.

    “Sei proprio dispettoso!”

    Di nuovo!
    Non poteva sbagliare, avrebbe riconosciuto quella voce tra un milione!
    Scattò in piedi e si mosse in cerca di lei.

    Si guardò intorno nella penombra creata dalla flebile luce dei lampioni senza scorgere nessuno, tutt’intorno a lui c’erano solo panchine vuote. Avanzò lungo il vialetto laterale e infine vide un ombrellino con le fragole abbandonato a terra. Accanto, in ginocchio e con la testa sotto la panchina, c’era lei.
    Doveva essere lei!
    La voce era la sua… e poi c’era quell’ombrello!

    “Maya!” Disse con stupore.

    La ragazza d’istinto fece per alzarsi ma la testa incontrò prima la seduta.

    “Ahi!” Esclamò Maya rimettendosi in piedi e massaggiando il punto dove si era appena fatta male.
    In due falcate fu accanto a lei.
    “Fai attenzione.” Le disse allungando la mano per accarezzare il punto che aveva battuto.

    Maya imbarazzata lo lasciò fare e restò a guardarlo. Aveva preso il telefono e lo stava usando come torcia per controllare la zona contusa.

    “Mi… mi scusi, sono certa che non sia nulla di grave. Ho solo sbattuto la testa contro l’asse della panchina…” disse lei con un filo di voce.

    Masumi si riscosse, e resosi conto di cosa stava facendo si allontanò di scatto.

    “Scusami…” E ripose in tasca il telefono.

    Maya non aveva quasi la forza di parlare, annuì con un lieve sorriso.
    Si sentiva morire!
    Lui era l’ultima persona al mondo che avrebbe voluto incontrare.
    Non così, non ora.
    Il suo cuore era ancora troppo fragile, aveva fatto di tutto per evitarlo dopo la sera della premiazione e in pochi istanti tutti quegli sforzi erano divenuti vani.
    Le era bastato uscire a prendere una boccata d’aria per ritrovarselo davanti e tornare ad avere il cuore in tumulto.
    Si sentiva sull’orlo delle lacrime, doveva fare qualcosa.

    “È molto tardi, sarà meglio che io rientri a casa.” Fece un inchino frettoloso, pronta a voltare i tacchi e andarsene il più velocemente possibile.
    “Aspetta!” La fermò afferrandola per un braccio.

    Maya rimase di spalle e con la mano libera asciugò rapidamente una lacrima che furtiva era sfuggita al suo controllo.

    “Dove scappi? Credevo avessi perso qualcosa sotto la panchina poco fa.”
    Maya si morse il labbro, dannazione… il gatto!
    Prese un respiro profondo nel disperato tentativo di recuperare il controllo e si voltò verso di lui.
    “In realtà non ho perso nulla, stavo solo cercando di prendere un gattino che si è rifugiato lì sotto. Fa molto freddo e non volevo lasciarlo all’addiaccio.” Parlò tutto d’un fiato senza mai incrociare il suo sguardo.

    Masumi provò una profonda tenerezza, la sua ragazzina non si smentiva mai.

    “È un nobile proposito, il tuo. Ma rischi di congelare anche tu se continui così.” Con il capo fece un cenno agli abiti di lei. Maya si guardò, era stata talmente tanto tempo in ginocchio a terra che aveva tutti i jeans bagnati e anche i capelli non se la passavano meglio!
    “Se non ti asciughi quanto prima rischi di prenderti un malanno e allora chi salirà sul palco per la prima dello spettacolo?” Senza pensarci due volte si tolse il cappotto e glielo mise sulle spalle.
    “No, così sarà lei ad ammalarsi, fa freddo!”.
    “Non ti preoccupare, mi ammalo raramente e anche se accadesse non ho alcun debutto imminente.”
    Il sorriso che le rivolse le fece sentire le ginocchia di gelatina. Erano così vicini da poter sentire i loro respiri sul viso, intanto le mani di lui le sfioravano il collo mentre le accomodava il cappotto. Si sentì completamente avvolta dal suo profumo e un senso di calore le si propagò in tutto il corpo.

    “Dèi perché mi fate questo?” si chiese sentendo vacillare ogni buon proposito di tenerlo lontano.

    “Aspetta un attimo.” Così dicendo si mosse verso la panchina.
    “Cosa fa? Così sporcherà il suo completo.” Esclamò vedendolo chinarsi nella stessa posizione in cui era lei poco prima.

    “Ci sono quasi…avanti vieni…ouch!”
    Ecco, pure lui doveva aver battuto la testa!
    “Cosa succede? Si è fatto male?”
    “No” Rispose lui rimanendo in quella posizione. “Questa piccola peste mi ha graffiato.”

    Dopo pochi istanti lo vide alzarsi con il gattino tra le mani.

    “Attenta, graffia.” Nel prendere il micetto, Maya notò che sul dorso della mano destra c'era un lungo graffio.
    “Lei è ferito! Dev’essere subito medicato!”
    “Non ti preoccupare, lo farò una volta arrivato a casa.” Raccolse da terra l’ombrello lo tenne sopra loro teste per ripararli e le afferrò la mano libera.
    “Ho l’auto qui vicino, ti accompagno. Devi metterti al più presto degli abiti asciutti.” Usando un tono che non ammette repliche, si incamminò per tornare all’auto costringendola a seguirlo.

    Saliti a bordo, diede l’indirizzo all’autista che mise in moto e partì.
    Giunti a destinazione Maya esitò a scendere.
    “Tieni pure il cappotto, manderò qualcuno a riprenderlo.” Convinto che quello fosse il motivo per cui non si muoveva.
    “In realtà, vorrei che salisse un minuto. Preferirei vedere con i miei occhi quella ferita medicata come si deve…”

    Masumi scoppiò a ridere.
    “Che c’è, ragazzina? Non ti fidi?”

    Il viso di lei si rabbuiò.
    Mi fidavo di te… pensò ricordando la promessa infranta.
    Masumi si accorse del cambio di umore e tornato serio si affrettò a rimediare.
    “D’accordo. Se ci tieni, vengo a farmi medicare.”

    Salirono le scale in silenzio, mentre entrambi si chiedevano come diamine avessero fatto a infilarsi in quella situazione.
    Quanto ci sarebbe voluto per acquietare il cuore e riuscire a trovare una parvenza di normalità che permettesse loro di affrontare le insipide giornate che li attendeva?
    Il profumo di lui, gli occhi di lei.
    Quanti sonni tormentati li attendevano dopo quella sera?
    Sospirarono entrambi.

    Il tepore della casa e un piacevole profumo di spezie e cannella li accolse facendo provare a entrambi un senso di calore nel cuore. Maya posò il micio a terra, sfilò il cappotto di Masumi e corse in cucina a prendere un piattino in cui versò del latte. Lo diede al gattino e sparì di nuovo dietro un’altra porta. Doveva essere quella della camera, pensò Masumi dato che poco dopo la vide tornare con addosso una tuta e in mano la cassetta del primo soccorso. “Si sieda qui” Lo invitò indicando il kotatsu.
    Masumi annuì e prese posto. Maya tirò fuori l’occorrente dalla cassetta e gli si inginocchiò vicino. Prese con delicatezza la mano e vi passò una garza imbevuta di disinfettante.

    “Ah!” Istintivamente ritirò la mano.
    “Non faccia il bambino, è solo un po’ di disinfettante.” Lo rimproverò. Masumi incassò e allungò nuovamente la mano.

    Rimase a osservarla mentre a ogni passaggio della garza soffiava per fargli sentire meno il bruciore. Quando ritenne che fosse sufficientemente pulita, vi mise un unguento che spalmò con l’aiuto di un cotton-fioc. Infine, non avendo un cerotto abbastanza grande, optò per un bendaggio. Una volta ultimato, Masumi osservò perplesso.

    “Quando lunedì Mizuki mi vedrà arrivare, penserà che me la sia rotta.” Esclamò tra il serio e faceto. Solo in quel momento, Maya si rese conto di aver esagerato. C’erano talmente tanti giri di benda che la mano sembrava ingessata!
    Si sentì sprofondare, arrossì e a quel punto Masumi non riuscì più a trattenersi.
    Rise di gusto, come non gli accadeva ormai da mesi.

    E Maya si sciolse.

    In quel preciso momento, capì che in quella vita il suo cuore sarebbe appartenuto a un unico uomo. Avrebbe amato solo lui, Masumi Hayami, per sempre.

    E rise anche lei.

    Rise per la sua ingenuità e per quella vita ingiusta che l’aveva buggerata facendole solo sfiorare l’amore.

    Masumi tolse la fasciatura mentre Maya, recuperate le forbici, tagliò solo il necessario per tenere riparata la ferita. Una volta finito, corse in bagno e tornò con un asciugamano.
    Riprese posto e senza rendersene conto allungò la mano verso di lui iniziando a tamponare i capelli.
    Quella scena ricordò a entrambi la prima di Lande dimenticate. E come quella sera, l’imbarazzo di trovarsi così vicini si fece subito sentire.
    Rimasero immobili guardandosi negli occhi. I cuori battevano all’impazzata mentre una domanda bussava incessantemente alle porte di quelle labbra che non volevano aprirsi.
    Perché non mi hai aspettato?
    Una richiesta disperata che riecheggiava nelle loro menti e nei loro cuori, ma che nessuno dei due aveva il coraggio di porre.

    “Cosa ci facevi in giro?" Chiese invece Masumi.
    Maya ritrasse il braccio e chinò il capo volgendo lo sguardo sulle mani che stringevano l’asciugamano.
    “Io…ero uscita a fare due passi. Mi annoiavo qui in casa e…Oh cielo!” Esclamò facendo sussultare Masumi. “Dovevo andare al konbini a prendere qualcosa per cena!” Concluse portandosi le mani davanti al viso.
    Era un caso irrecuperabile!
    Se non avesse avuto il pungolo della gelosia a tormentarlo, di certo Masumi avrebbe riso.

    “È la vigilia di Natale e ceni a casa da sola… perché invece non sei fuori a festeggiare?”
    “A festeggiare con lui.” aggiunse tra sé.

    Maya si stupì di quella domanda.

    “A festeggiare cosa? Sono tutti impegnati con il lavoro tranne me…”
    “Era con te che avrei voluto trascorrere questa serata.” pensò Maya.

    “Lei piuttosto, cosa ci faceva al parco? Non abita nemmeno qui…”

    “Mi mancavi da morire, avevo un disperato bisogno di vederti e così sono venuto al parco nella speranza di incontrarti.” Questo avrebbe voluto rispondere, ma non lo fece.

    “Ero appena uscito dall’ufficio e stavo tornando a casa, ma senza troppa fretta…”
    “Oh…” Maya non seppe cosa ribattere, pensò solo che a casa ad attenderlo non ci sarebbe stata lei e quel pensiero la rabbuiò.
    “Che succede?” Le chiese notando che il sorriso era sparito dal suo viso.
    “Nulla, piuttosto. Non si sta facendo tardi per lei? Ci sarà su-”
    Il rumore di vetri in frantumi attirò l’attenzione di entrambi e lasciando il discorso sospeso.
    “Piccolo combina guai!” Disse Maya rivolta al micio che con noncuranza stava passeggiando tra le cornici di foto sulla mensola.
    Si alzò per recuperare il gatto e raccogliere i vetri.

    “Attenta a non ferir-”
    “Ahi!”
    Masumi fu prontamente dietro di lei.
    “Cos’è successo?”
    “Credo di aver messo il piede su un vetro.”

    Senza pensarci due volte la prese in braccio perché non pestasse accidentalmente altri vetri..
    Maya non ebbe il tempo di realizzare, si aggrappò a lui e lo lasciò fare.
    L’accomodò sul divano e si inginocchiò davanti a lei tenendo una gamba sollevata in modo da farvi appoggiare il piede.
    Aprì nuovamente la cassettina che giaceva ancora sul tavolo e prese la pinzetta con cui estrasse dal piede una scheggia che si era conficcata fortunatamente non troppo in profondità.

    “Perdonami, ma devo controllare che non ce ne siano altre. Dimmi se avverti dolore.”
    Così dicendo passò ripetutamente la mano sulla pianta del piede per capire se ve ne fossero di più piccole.
    A quel tocco, Maya sentì le farfalle nello stomaco. Dal canto suo, Masumi non stava meglio di lei. Cercava di concentrarsi sul piede ma la sua mente era affollata di pensieri peccaminosi che avevano tutti lei come soggetto.
    Passò una, due, tre volte.

    “Maya, senti qualcosa?” Chiese vedendo che rimaneva immobile con gli occhi chiusi.
    La ragazza si riscosse. Che imbarazzo!
    Istintivamente ritrasse la gamba.
    “No! No, non sento nulla grazie!”
    Fece per alzarsi ma lui la fermò.
    “Aspetta! Cosa fai, devo mettere un cerotto.”
    “Non serve, davvero. Ci penso io.” Rispose lei desiderosa di seppellirsi sotto il pavimento. Ma cosa le era preso? Non era certo quello il momento di sognare a occhi aperti.
    “Non se ne parla. Ferma lì.” Le disse rimettendola a sedere e afferrando un cerotto dalla cassettina.

    “Ti ricordo che sei Akoya solo sul palco.” Sollevò lo sguardo incontrando la curiosità negli occhi di lei che evidentemente non capiva. “Nella vita reale hai bisogno anche tu di essere curata come si deve.” Concluse lui coprendo la ferita col cerotto.
    “E per inciso.” Posò delicatamente il piede di lei a terra e tornò a guardarla negli occhi. “Sei stata una splendida Akoya e un’ineguagliabile Dea.”

    Maya distolse lo sguardo e imbarazzata si sistemò meglio sul divano. “Grazie.”

    “Sono io che devo ringraziarti, non mi era mai successo di emozionarmi così tanto per uno spettacolo. Hai superato ogni mia aspettativa e guardando il risultato direi che hai superato anche quelle della tua sensei.”
    Masumi si sentiva morire nel ripensare a quella sera, ma la necessità di dirle quanto aveva amato la sua interpretazione era più forte di ogni cosa.

    “Però non è rimasto alla proclamazione…pensavo non le fosse piaciuto il mio spettacolo.”

    “Come puoi pensare questo? ” Chiese mettendosi in piedi per lo stupore. Maya, seduta sul divano ora lo guardava dal basso verso l’alto. Masumi si chinò verso di lei posando le mani sulle sue spalle.
    “La tua interpretazione è stata intensa e appassionata. Il teatro respirava all’unisono con te. Hai trascinato nella storia ogni spettatore presente in sala. Hai trascinato anche me. Sei stata così convincente che… che io…” ho creduto davvero di essere il tuo Hissin. lasciò la frase sospesa, preferendo tenere per sé tale conclusione.
    Del resto, lei aveva fatto un’altra scelta e a lui non restava che rispettarla.

    Quelle parole così accorate fecero breccia dentro Maya che provò l’istinto di abbracciarlo. Ma non poteva, e questo la rattristò. Interruppe il contatto visivo e lui si allontanò di qualche passo.
    Che diamine stava facendo. Si passò nervosamente una mano tra i capelli.

    “Il motivo per cui ho lasciato la festa non ha a che fare con la tua interpretazione. Non voglio che tu abbia dubbi su questo.”

    “Allora per-” Maya stava per chiedergli il vero motivo per cui aveva lasciato la festa ma stavolta fu lo squillo del suo cellulare a interromperli. Si alzò e frugò nella borsetta. Era Rei.

    “Mi scusi, devo rispondere.” Disse andando verso la camera. Non voleva correre il rischio che l’amica scoprisse dell’ospite in casa.
    Masumi sentì salire l’onda della gelosia, doveva essere Sakurakoji al telefono, ecco perché se n’era andata a rispondere in camera. Quel pensiero lo fece irritare. Doveva andarsene, e in fretta.

    Andò in cucina e prese un tovagliolo con cui raccolse i vetri sparsi a terra. Prese la cornice e rimase a osservare la foto, ritraeva Maya nei panni del folletto Puck. Ricordava bene quello spettacolo e la rosa viola lanciata tra il pubblico, sorrise malinconico e rimise la foto al suo posto. Iniziò a infilare il cappotto quando vide Maya tornare in soggiorno.

    “Se ne va di già?” Chiese lei delusa.
    “Sì, è tardi non voglio disturbare. E poi immagino avrai presto compagnia.”

    Era irritazione quella che Maya avvertiva nella sua voce?

    “A dire il vero no, mi ha telefonato per avvisare che non torna.”

    Masumi fece una smorfia.
    “È così che le dimostri di amarla, ragazzino?” Pensò tra sé, infastidito.

    “Devo proprio andare.”
    “Va bene, allora. Non la trattengo oltre, immagino la stiano aspettando a casa.”
    “In realtà qui a Tokyo non c’è nessuno. Dovrebbero essere arrivati nella località termale a quest’ora.” Concluse guardando l’orologio e constatando che sì, a quell’ora suo padre e il fidato Asakura erano senz’altro giunti a destinazione.

    “Il primo Natale da sposati e lo ha lasciato da solo per andare alle terme? Ma che problemi ha quella donna?” Pensò Maya stupita.

    “Ti ringrazio per la medicazione.” Le disse aprendo la porta d’ingresso, superato l’uscio si voltò verso di lei per l’ultima raccomandazione. “Dovrei essere riuscito a raccogliere tutti i vetri ma fai attenzione, indossa le ciabatte per sicurezza.”
    “Certo!” Esclamò Maya colta alla sprovvista.
    “Bene allora, buona serata.” Le sorrise e iniziò a scendere le scale.

    Maya rimase sulla porta a osservare la sua figura di spalle finché non scomparve dalla sua vista.
    Sconsolata, richiuse l’uscio.
    Si avvicinò al kotatsu, riordinò la cassetta del primo soccorso e la riportò al suo posto.
    Prese dall’armadio una vecchia copertina con l’intenzione di farne un giaciglio per il gattino. Tornata in soggiorno, si accorse che il micio dormiva, lo sollevò delicatamente e lo adagiò sulla coperta. Rialzandosi, notò che qualcosa era caduto a lato del divano, lo prese e si accorse che era la sciarpa del signor Hayami.

    Corse alla finestra per vedere se l’auto fosse ancora lì, ma non c’era più nessuno.
    “È andato via.” Disse con le lacrime agli occhi. Affondò il viso nel morbido tessuto che profumava di lui e lasciò le lacrime libere di scendere.

    TOC TOC TOC!

    TOC TOC TOC!

    Maya sussultò, chi poteva essere?

    TOC TOC TOC!

    “Maya sono io, aprimi.”

    Il signor Hayami! Doveva essersi reso conto di aver dimenticato la sciarpa. Maya si asciugò le lacrime in qualche modo e andò alla porta.

    Aprì e tese il braccio porgendogli la sciarpa.

    “Immagino sia tornato per ques-”

    Non fece in tempo a finire la frase, senti la presa di lui sulle spalle che avanzando di due passi la costrinse a rientrare.
    “Perché Maya, perché?”

    La ragazza lo guardò con gli occhi sgranati. Resosi conto di averla spaventata si staccò da lei e andò a chiudere la porta.
    Maya lo osservava attonita mentre lui muoveva passi in tondo passandosi le mani tra i capelli.

    “Io, credevo di farcela Maya. Credevo di poter gestire tutto indossando nuovamente la maschera del freddo uomo d’affari, ma la verità è che tu mi sei entrata dentro così tanto che senza che potessi rendermene conto hai smontato ogni mia difesa, hai messo in ginocchio il mio proverbiale autocontrollo e ora mi trovo indifeso, completamente in balìa di questo sentimento. Non posso più andare avanti così, ho bisogno di una ragione, una spiegazione plausibile che metta a tacere tutti i se e i ma che affollano la mia mente da quella dannata sera. Hai fatto la tua scelta, e io la rispetterò. Ma per farlo ho bisogno di sapere il motivo, o rischio davvero di impazzire.” Le si mise di nuovo di fronte e con sguardo disperato le rivolse nuovamente la fatidica domanda. "Perché Maya? perché non mi hai aspettato? Eppure, lo avevamo promesso.”

    Sulle prime, Maya si sentì confusa ma ben presto la confusione si tramutò in fastidio. Non riusciva a capire il senso di quel discorso e soprattutto di quella domanda. Avrebbe dovuto essere lei a chiedere il perché!

    Lo fulminò con lo sguardo e Masumi vide nei suoi occhi le stesse fiamme di quando discutevano animatamente in qualche foyer teatrale.

    “Ha un bel coraggio a farmi questa domanda. Piuttosto dovrei essere IO a pretendere delle spiegazioni da lei!”

    “Spiegazioni riguardo cosa?” Domandò Masumi con sincero stupore, cosa che fece irritare Maya ancora di più.

    “Riguardo cosa? Ad esempio riguardo a quello che mi ha detto fuori dalla Daito quella sera!” Masumi fece per ribattere ma lo anticipò. “Oppure riguardo al fatto che pur avendo moglie ha avuto il coraggio di irrompere qui parlando di difese abbattute, di autocontrollo perso e chiedendo perché io non ho mantenuto la promessa!”

    A quel punto non riuscì più a trattenere le lacrime per la frustrazione. Un conto era pensarlo, un altro era dire esplicitamente che lui aveva una moglie. Perché le stava facendo questo?

    “Parla dei se e dei ma che le affollano la mente, ma ha idea di cosa affolli la mia?”

    Masumi voleva correggerla in merito all’aver moglie, ma ormai era un fiume in piena. Ed era inarrestabile.

    “A teatro, nei panni di Akoya, ho portato i miei sentimenti per lei. Se al pubblico è sembrato tutto così reale, è perché sul palco c’eravamo io e il mio cuore messo a nudo. Lei rischia di impazzire? Beh io mi stupisco di non esserlo già! Ogni notte e ogni giorno che gli dèi mandano in terra mi chiedo in cosa ho sbagliato. Mi chiedo se le cose sarebbero potute andare diversamente se solo mi fossi accorta prima dei miei sentimenti. Mi chiedo cos’abbia significato per lei ciò che è accaduto sull’Astoria. Sono stata davvero solo un passatempo? Perché per me è stato quanto di più bello potesse accadermi. Ballare tra le sue braccia, vedere l’alba insieme e scoprire che anche lei prova dei sentimenti per me. Sa come ci si sente a scoprire che è stata tutta un’illusione? Io ci ho provato a convincere questo stupido cuore. Ogni giorno me lo ripeto ma inutilmente perché la domanda che mi ha fatto poco fa riecheggia costantemente dentro di me. E allora sono io che chiedo a lei di darmi pace. Mi dia un motivo valido per rinunciare a lei e mi dica perché non ha mantenuto la promessa.”


    Masumi era sconvolto, vederla in quelle condizioni con il viso ridotto a una maschera di lacrime gli diede la misura dell’enorme errore che aveva fatto. Non aveva voluto che la stampa desse notizia delle nozze saltate a causa delle condizioni psicofisiche dell’ex fidanzata, ma si rese conto che così facendo Maya aveva avuto modo di trarre la peggiore delle conclusioni.
    Avrebbe dovuto ascoltare Mizuki e Hijiri. Per certi versi, poteva comprendere perché si fosse rifugiata tra le braccia di Sakurakoji. Ancora una volta, per questa situazione doveva biasimare solo sé stesso.

    “Non avevo idea che tu stessi soffrendo così tanto.” Le disse porgendole il fazzoletto. Maya lo guardò di sottecchi, allungò la mano per prenderlo e così facendo gli sfiorò le dita. Quel lieve contatto ebbe effetto detonante su Masumi che in un attimo l’attirò a sé, la strinse tra le braccia e senza pensarci due volte la baciò.

    Fu un bacio asciutto, disperato nato dall’impulso e dal desiderio di rassicurarla in modo immediato. Colta alla sprovvista, Maya rimase immobile stretta nelle braccia di lui mentre le sue labbra esperivano quello che per lei era il primo bacio. Avrebbe dovuto respingerlo, questo era ciò che la sua mente le diceva, ma il cuore era di tutt’altro avviso. Domani forse si sarebbe pentita. Ma oggi era lì con lui, e quel bacio probabilmente sarebbe stato quanto di più intimo avrebbe mai avuto. Rispose alla stretta aggrappandosi alla sua schiena mentre le labbra risposero a quelle di lui.
    Masumi la sentì divenire sempre più arrendevole e per un attimo desiderò approfondire quel bacio che non aveva più il sapore della disperazione. Prima di tutto, però, le doveva una spiegazione. Recuperato un barlume di ragione, si staccò da lei, la fece accomodare sul divano e le si mise accanto riprendendo a parlare.

    La trovò così sensuale con quegli occhi lucidi e le gote arrossate che di colpo si sentì tremendamente accaldato.

    “Perdonami.” Esordì imbarazzato. Non aveva resistito all’impulso e l’aveva baciata senza il suo consenso, si sentì un verme.
    Stupita, Maya si chiese perché ora le stesse chiedendo perdono. Si era già pentito di quel bacio?
    “In realtà…” Riprese lui. “Non c’è stato nessun matrimonio.”
    Maya fece per parlare.
    “Lasciami finire, ti prego.” Annuì.
    “Ricordi quando sull’Astoria ti dissi che avremmo dovuto avere pazienza e che per un periodo sarebbe stato difficile vedersi?” La ragazza fece sì con la testa. “Ricordi che ti chiesi di fidarti di me e che avrei sistemato tutto?” Altro cenno di assenso. “È esattamente quello che ho fatto. La sera che ti ho incontrata fuori dalla Daito sono stato costretto a trattarti freddamente per via delle circostanze. Ero nel mezzo della battaglia con i Takamiya e Shiori stava dando chiari segni di squilibrio.” Maya spalancò gli occhi, attonita. “Devi sapere che è una persona fragile ed emotivamente instabile. Ti risparmierò i dettagli di tutto ciò che ha combinato, ti basti sapere che quando le ho detto che avrei annullato le nozze ha tentato il suicidio. Capisci bene che in queste condizioni la mia priorità era quella di proteggerti. Solo ora, purtroppo, mi rendo conto di averlo fatto nel modo sbagliato perché ti ho causato più sofferenza di quanta non te ne avrebbe data conoscere tutta la verità.”

    Allungò una mano per accarezzarle il viso.

    “Mi dispiace tanto, Maya. Non volevo turbarti nel mezzo delle prove. Desideravo che tu fossi concentrata solo sulla recitazione, per questo avevo deciso di dirti tutto soltanto dopo la proclamazione della vincitrice. Quella sera, sono venuto a cercarti e giunto sul terrazzo ho visto te e Sakurakoji abbracciati. Ho provato a ignorare la gelosia che quella visione mi aveva provocato, ma quando avvicinandomi ho notato che ti stava baciando, mi sono bloccato. Avevi scelto lui, non ne sapevo il motivo ma di certo avrei rispettato la tua decisione lasciandoti andare.” Rise amaramente di sé stesso “ La verità è che sono un vigliacco. Non riesco a lasciarti andare Maya, per questo poco fa ho chiesto all’autista di riportarmi da te. Lo devo sentire con le mie orecchie, non mi basta ripetermi che così rispetto le tue scelte. Ho bisogno di sentire dalla tua voce perché hai scelto lui.”

    Maya lo guardò immobile per qualche istante.

    “Lei… non è sposato?”
    “No.”
    “Quindi, è libero?”
    “Direi di sì.”
    “E io avrei baciato Sakurakoji?”

    Perché lo chiedeva a lui? Come se gli facesse piacere ammetterlo!

    “A quanto pare…” No, non gli riusciva proprio di dire sì.
    “Lei ha visto che mi baciava… Ne è sicuro?”
    “Dimmelo tu, Maya. Non è così?…”
    La voce gli si smorzò in gola mentre la vedeva avvicinarsi a lui con fare minaccioso.
    Maya sollevò la mano destra fino all’altezza del viso. Piegò l’indice verso il pollice, “caricò” il colpo e lo lasciò andare contro la fronte di Masumi.

    “Ahi!” Esclamò mentre si strofinava il punto colpito. “Ma che ti prende?”
    “Cosa mi prende? Mi prende che vede cose che non esistono. Se si fosse avvicinato un po’ di più, si sarebbe accorto che non mi stava baciando ma stava semplicemente togliendo una ciglia che mi era entrata nell’occhio!”
    “Tu, stai dicendo che…che non è accaduto niente? Ma quell’abbraccio…”
    “Avevamo appena vinto la sfida della vita, e in quell’abbraccio stavamo solo esprimendo la nostra gioia. Per me Yu è e sarà sempre e solo un amico. Nulla di più.”
    “E la telefonata di poco fa? Sei andata addirittura in camera per rispondere.”
    “Era Rei! Mi ha chiamata per dirmi che si fermava due giorni in più a Kyoto. Ho preferito rispondere in camera perché non volevo scoprisse che ho portato a casa un gatto!”

    Masumi si sentì un completo sciocco.

    Stavolta fu lei ad accarezzargli il viso, e subito le catturò la mano sulla guancia.
    “Non è Yu che fa palpitare il mio cuore.”
    Lentamente, Masumi portò la mano di lei sul suo petto, all’altezza del cuore.
    “E Shiori non è la donna che fa battere il mio.” La guardò così intensamente che Maya si sentì trapassare da quello sguardo blu mare.
    Sentendo di non poter più attendere oltre, avvicinò lentamente il viso a quello di lei attendendo il suo muto assenso.

    “Masumi…” Sentirla chiamare il suo nome lo emozionò oltremodo.
    “Maya… amore mio.” Rispose lui un attimo prima di posare le labbra su quelle di lei.

    Fu un bacio leggero, un punto che sancì la fine dei fraintendimenti e la resa incondizionata a quel potente sentimento che provavano l’uno per l’altra.

    Da semplice tocco, il bacio divenne mano a mano più umido. Si assaggiarono, si gustarono e non ancora sazi, appena lo spiraglio tra le labbra lo permise, approfondirono quei baci che alimentavano sempre più un desiderio reciproco di divenire uno solo.
    Affrancati dal peso del rimorso, i loro cuori furono finalmente liberi di spiccare il volo per librarsi nei cieli, sospinti dagli alisei del loro amore.
    Stretti in un abbraccio, rimasero in silenzio su quel divano a respirarsi per diversi minuti.

    “Sei ancora arrabbiata?” Le chiese con voce arrochita.
    “Non ero arrabbiata, direi piuttosto delusa. Costernata.” Si accarezzò le labbra ancora gonfie per i tanti baci.
    “Perdonami.” Disse lasciandole un bacio sulla fronte.
    “Ormai è passato, ci siamo chiariti. L’importante è che ora siamo insieme.” Si accoccolò di più a lui in un muto invito ad aumentare la stretta dell’abbraccio.
    “Hai ragione, amore mio.”
    “Dillo ancora.”
    “Amore mio…Ti piace?”
    “Sì.”
    “Anche a me.”

    “Masumi?”
    “Mh?”
    “Ti amo.”
    Appoggiata al suo petto, sentì distintamente il suo cuore accelerare.
    “Ti sei emozionato?” Chiese sollevandosi per vederlo meglio in volto.
    “Dimmelo tu.” Avvicinò il viso all’orecchio di lei.
    “Ti amo.”
    Maya si portò una mano al petto, sorrise.
    “Decisamente, sì.”

    Si appoggiò nuovamente a lui e rimasero così, in silenzio finché il sonno non li sorprese.

    Fu il gatto a svegliarli quando improvvisamente decise di fare una passeggiata sulle loro gambe.

    “Che ore sono?” Chiese lei stiracchiandosi.
    “Le dieci meno un quarto.” Rispose guardando l’orologio che aveva al polso.
    “Oh cielo! È già così tardi?”
    “Domani è domenica ed è Natale, hai impegni particolari?”
    “No, nessuno. Ma abbiamo praticamente dormito per quasi due ore e oh!” Si portò una mano alla bocca.
    “Cosa c’è ora?”
    “Il tuo autista! Non mi dire che è rimasto giù tutto questo tempo!”

    Corse alla finestra per controllare ma non vide nessuno.
    D’un tratto sentì due braccia stringerla da dietro. Sorrise.

    “Non c’è nessuno, quando mi sono fatto riportare qui gli ho detto di andare a casa.”
    “Meno male.” Rispose sollevata, le sarebbe dispiaciuto se fosse rimasto al freddo per causa sua tutto quel tempo.
    “Dì un po’, credi che il tuo uomo sia un capo così spregevole da lasciare i suoi sottoposti all’addiaccio?” Il tono provocatorio non ebbe effetto su di lei, la cui attenzione era tutta su quelle tre parole “il tuo uomo”.

    Era davvero così?
    Masumi Hayami era davvero suo?
    O si trattava di un sogno?
    Si pizzicò la guancia e il dolore che provò le diede conferma di essere sveglia e soprattutto nel mondo reale!

    “Maya, tutto bene?”.
    “Oh, sì…sì tutto bene, tutto bene.”
    “A cosa stavi pensando?” Affondò il viso tra i capelli di lei e le baciò il collo facendola rabbrividire.
    “A niente.” Tagliò corto sperando che proseguisse con quella dolce tortura.
    “Impossibile.” Ribatté deludendo le di lei aspettative. “Avevi un’espressione così assorta che stavi per forza pensando a qualcosa.”

    Maya si voltò lentamente verso di lui.
    “Pensavo che…” E lo baciò sul collo. “È ancora il 24 dicembre… e ho fame. Che ne dici di uscire a prenderci qualcosa? In casa non ho nulla e prima il gatto mi ha fatto dimenticare del konbini!” Disse rivolta al micio con sguardo fintamente serio. La creaturina si ritrasse nascondendosi dietro le gambe di Masumi.
    “Non te la prendere col gatto. Se non fosse stato per lui, stasera probabilmente non ci saremmo incontrati e non ci troveremmo qui ora. Pensaci…” La guardò lasciando il discorso in sospeso, con un corollario di sottintesi che non avevano ormai più bisogno di esplicitare.

    Maya pensò che aveva ragione, se non si fosse fermata a recuperare il gatto sarebbero rimasti entrambi nel loro limbo per chissà quanto tempo. Si chinò e prese il micetto in braccio, aveva un bel pelo fulvo e due occhietti vispi e curiosi.
    “Dovremmo dargli un nome.”
    “Già, ma quale?” Chiese lei mentre cercava di far capire al gatto che il suo dito non era una tettarella.
    “Che ne dici di Noel?”
    “Noel?”
    “Sì, Noel. In fondo siamo nella notte di Natale e si può dire che sia stato lui a portarci in dono l’uno all’altra.”
    “Non ti sapevo così sdolcinato.” Rispose lei facendo i grattini sulla testolina del felino.
    “E non hai ancora visto niente.” La provocò facendole l’occhiolino. “Avanti, fila a indossare qualcosa di più adatto e usciamo di qui. Non vorrei che per la fame ti mangiassi il gatto!”
    “Spiritoso!” Gli rispose con una linguaccia.

    Lui scoppiò a ridere e presole il gatto dalle mani la lasciò andare in camera. C’erano tante cose che le doveva ancora dire, una di queste era la questione dell’ammiratore. Ma sentiva che non c’era fretta, ora sapeva che avrebbero avuto tutto il tempo che serviva, possibilmente la vita intera. Osservò il suo riflesso nella finestra, non si era mai sentito meglio di così.



    Vista dall’alto, Tokyo appariva come un’elegante signora ammantata di bianco che, tolti gli sfarzosi gioielli, lentamente se ne va a dormire. In basso, le strade erano quasi svuotate e la coltre bianca che ormai ricopriva ogni cosa, risplendeva al riflesso delle luci colorate di quegli addobbi festosi. In una di queste vie, tra le coppiette che ancora s’attardavano per godere fino all’ultimo di quella festa a loro dedicata, due anime parevano brillare di una luce nuova, diversa. Camminavano tenendosi stretti per mano, quasi temendo che l’altro potesse scappare. La gioia che provavano era incontenibile, i loro sorrisi e le loro risate ne erano chiara espressione.
    “Oh, Oh, Oh! Merry Christmas!” Disse loro un babbo Natale un po’ alticcio mentre avanzava con andatura incerta suonando la campana che teneva stretta in una mano.
    “E voi!” Chiese guardandoli. “Voi credete nella magia del Natale?”

    Si scambiarono un rapido sguardo e senza poterne fare a meno scoppiarono a ridere.
    Certo che ci credevano, loro erano la prova che in quella notte tutto era possibile.
    Annuirono e prese le caramelle che offrì loro, salutarono il babbo riprendendo il loro cammino.
    In silenzio, godendo semplicemente della vicinanza dell’altro, mentre i loro cuori battevano insieme al ritmo di quell’amore che infine li univa.


    Fine.
  9. .
    Buonasera a tutt*, come spesso mi accade trovo tempo la notte per scrivere :nat2:

    Volevo comunicare pure qui che finalmente riapre la sezione "Contest" con un nuovo contest tutto natalizio :nat4.: beh in realtà la sezione non era mai stata chiusa e a proposito volevo proprio segnalare, per chi fosse interessato e magari gli possa essere sfuggito, che nella sezione sono tuttora aperti e in corso dei vecchi contest che non sono più stati svolti.

    Troverete dunque il nuovo contest fan fiction a tema natalizio dal titolo "Natale con te" qui

    Ma anche i vecchi contest grafici:
    "Visita al tempio" qui e "San Valentino Day" qui.

    E un altro vecchio contest fan fiction "Alla prima della Dea Scarlatta" qui.

    Se avete voglia di partecipare e mettervi in gioco non dovete fare altro che scrivermi :cici:

    Poi volevo comunicarvi che da oggi troverete tra le novità del forum le nuove emoticon a tema natalizio, il banner natalizio nell' homepage del forum e per la versione desktop i cappelli di babbo natale sugli avatar.

    Ma non finisce qui, da oggi sul forum troverete una nuova funzionalità ovvero la possibilità di inserire una "reazione" ai post che leggete. Le classiche icone con faccine, pollice o cuore che trovate sui social.
    Sia per versione mobile che desktop. Basterà cliccare su per visualizzare le emoji e scegliere quella che preferite:

    Mobile:
    Screenshot_20231203-0017303


    Desktop:
    Screenshot_20231203-0017533

    E per la versione desktop solamente ci sarà il conteggio dei caratteri scritti in un post
    Screenshot_20231203-0120113


    Inoltre, come ho già spiegato nella sezione "Il Mercatino", ho aperto un'altra sottosezione "Annunci chiusi" (qui) nella quale saranno spostati man mano tutti i topic chiusi perché conclusi/risolti o perché gli autori risultano cancellati o inattivi sul forum da molto tempo.


    Al momento è tutto, ma sicuramente presto ci saranno altre novità :bye:

    Buon proseguimento :nat2:

    Edited by .Rossella. - 3/12/2023, 01:22
  10. .
    Questa è una notizia entusiasmante! Grazie Rossella. :arigato:

    50! Spero che questo dia a La Miuchi un'enorme motivazione per pubblicare presto il volume 50! :secch: :ehee:
  11. .
    Buonasera forum,

    Piccolissima notizia: la rivista Hana to Yume, su cui venne pubblicato per la prima volta GnK, festeggerà il proprio 50° anniversario dalla nascita con una mostra che si terrà a Tokyo, tra il 24 maggio al 30 giugno prossimi e tra le opere esposte ci sarà del materiale riguardante proprio GnK. È stata la pagina stessa di Hana to Yume ad annunciarlo su X (ex Twitter) qui

    Poi, non è una notizia, ma una piccola curiosità: sempre su X in queste ore per i giapponesi è andato in tendenza (ovvero tra gli argomenti più citati sul social) il nome di Norie Otobe. Sembrerebbe che sia andato in onda un drama con un personaggio che ricorderebbe molto il personaggio di Norie Otobe e per questo motivo in queste ore in molti la citino. Sempre per confermare quanto sia diffuso GnK tra i giapponesi.

    Edited by .Rossella. - 28/11/2023, 23:57
  12. .
    Riprende da qui il nostro gioco, chiusa la precedente discussione che aveva superato le 100 pagine qui.

    Vi ricordo che lo scopo del gioco è quello di indovinare chi e in che contesto ha detto una frase tratta dal manga.
    Mi raccomando manga non anime o drama

    Vi ricordo che chi gioca deve postare la propria frase e aspettare la risposte.
    Chi vuole indovinare scrive la propria risposta e aspetta che venga svelato se ha indovinato o no.
    Chi indovina la frase proposta riceve la palla e posterà a sua volta una frase che dovrà essere indovinata.

    Mi raccomando date spazio a tutti di partecipare, evitiamo che siano sempre le stesse persone a intervenire.

    Ricordo che è vietato scrivere più post uno dietro l'altro a distanza di pochi minuti o ore o giorni se nessuno ha risposto prima e se non ve n'è ragionevole motivo.
    E che è vietato l'uso dei colori blu e rosso a uso esclusivo dello staff.

    Vi ricordo infine che questo gioco nasce circa 13 anni fa sul forum e che siamo già al quinto topic in merito per cui sono già state citate molte frasi del manga, motivo per cui per evitare doppioni invito a controllare sempre i precedenti topic che trovate in "Elenco argomenti trattati" sempre con il titolo "Indovina chi?".

    Grazie per la collaborazione e buon gioco :bye:


    Edited by .Rossella. - 20/11/2023, 11:22
  13. .
    Bentornata Ely, mi fa piacere rivedere il tuo profilo
  14. .
    Buongiorno,

    piccolissima notizia, non riguarda direttamente il manga né le pubblicazioni (tanto per cambiare :lol: ), ma comunque riguarda indirettamente GnK e la Miuchi.

    L'Akaru Studio (per chi non lo sapesse scuola di teatro e compagnia teatrale fondata dalla Miuchi) ha aperto una nuova audizione per ottobre e nell'annuncio è stato scritto che la Miuchi sarà supervisore oltre che autrice della sceneggiatura (ma questa non è una novità visto che si tratta sempre di "Metodo d'amore" ispirato al manga GnK).

    Non veniva inserita la Miuchi come supervisore da luglio 2022 e dallo stesso periodo più o meno il profilo Twitter (ora "X" ) dedicato a "Love Method" non venica aggiornato.
    Non so se abbia un qualche significato, se lei effettivamente parteciperà o meno alla selezione, magari viene citata la Miuchi solo perche giustamente autrice del testo originale, comunque quanto meno è qualcosa indirettamente legato a Garakame che dopo più di un anno di silenzio torna a pubblicare.




    Link audizione:qui
  15. .
    Buongiorno e buona domenica,

    nessuna notizia dalla Miuchi, praticamente "scomparsa" dai social da Giugno 2022 (ultimo like da luglio) :pecche: , anche se sul sito ufficiale l'ultimo aggiornamento, sulla nuova edizione di un suo vecchio manga "La tomba delle bambole" e l' annuncio della vendita delle eco-bag su GnK, risale a questo maggio/giugno.

    Ad ogni modo l'attenzione e l'attesa dei lettori giapponesi su questa storia è piuttosto alta almeno quanto la nostra.
    E a ragione di questo sono qui proprio per segnalarvi che da martedì prossimo 5 settembre verrà ritrasmesso l'anime 2005 in TV dalle 18.15 alle 18.45.
    Fonte qui

    Insomma ciò significa che comunque il prodotto viene apprezzato nonostante tutto :trist:

    Appena trovo notizie più rilevanti vi informerò, vi ricordo di seguire le pagine social da me gestite così avrete sempre tutte le informazioni in tempo reale.

    :sss:
554 replies since 11/9/2012
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