Ultima fermata per l'amore

Non tutte le nuvole sono passeggere - (Racconto originale)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. LaraTania
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    (girasole)

    Group
    Daito Art Production
    Posts
    628
    Reputation
    +898

    Status
    DanielaResini 5
    CITAZIONE
    Beh purtroppo con nessuno di così affascinante, ma questa è un'altra storia....

    sfido chiunque di noi a trovare in giro un tipo così, altrimenti sai quante storie avremmo da raccontare!!!!!
    Vediamo cos'altro succede:


    CAP. 2

    Seduto in fondo all’autobus, Andrew allungava il collo e si inclinava lateralmente per sbirciare cosa stesse facendo quella ragazza “intrigante” e non solamente carina, seduta troppo distante da lui.

    Sorrise quasi intenerito nel vederla: come aveva già preannunciato stava tirando fuori dalla borsa cuscino, libro e cuffiette, ogni cosa perfettamente conservata in apposita custodia, doveva essere una maniaca dell’ordine e della perfezione.

    Ahi ahi…miss perfettina!!!…dove sarà mai questo tatuaggio???



    Gli aveva messo una pulce nell’orecchio e adesso moriva dalla curiosità; quando all’inizio le aveva chiesto informazioni, aveva distrattamente pensato che fosse graziosa, con quella testa piena di ciocche bionde e ondulate e le labbra morbide, una possibile preda, ma soltanto quando arrossì alla sua battuta la notò e prestò veramente attenzione….

    … luce nel sorriso e rosso sulle guance, come il sole al tramonto….



    Peccato che riuscisse a vedere poco del suo volto, il fatto che avesse quei grandi occhiali scuri a coprirle gli occhi e la metà superiore del viso, non gli permetteva di studiarla e di intuire chi avesse davvero davanti.

    …ma quel rossore delizioso e ingenuo…



    gli seppe immediatamente di buono, di dolce e genuino e lo incuriosì terribilmente!!!!

    …e poi…eccomi accontentato….



    …quella foto dello screensaver… per un attimo fu come se la percepì veramente in tutta la sua splendida essenza

    … che sguardo in quella foto….



    Si sentì osservato e percorso da un brivido, e addirittura spogliato, come se quegli occhi riuscissero a leggergli dentro qualcosa di cui nemmeno lui era a conoscenza: provò il forte desiderio di girarsi verso di lei e di scoprirglielo veramente quel viso meraviglioso che in diretta era in parte celato dagli occhiali da sole e da una ingombrante pashmina avvolta intorno al collo…

    …quanto mi piacerebbe essere guardato così…



    Era la prima volta che la incontrava ma gli sembrava di conoscere già quel volto!!

    Doveva rileggere il codice viaggio sul cellulare di lei, così facendo finta di niente, sfiorò quella immagine spostandola lateralmente con le dita e la tolse via dallo schermo anche se a malincuore, ma almeno nel farlo, ebbe come l’impressione di farle una carezza.

    Lui era totalmente l’opposto di come sembrava lei: disordinato, istintivo e caotico, e di solito una ragazza così l’avrebbe soltanto provocata e presa in giro, anche se ugualmente conquistata per una notte e via.

    Ma non stavolta; si rese conto che non l’aveva inquadrata del tutto, qualcosa gli sfuggiva: a lui piacevano le tinte forti e lei non era di sicuro un colore tenue

    ..anzi non è nemmeno un unico colore… sembra una contraddizione vivente…



    …appariva sicura di se e rispondeva a tono anche se poi arrossiva per una battuta maliziosa o una piccola provocazione, era pungente con le parole ma tenera e ingenua nelle reazioni, giocava a fare la “femme fatale” e poi si sterilizzava le mani prima di mangiare la gomma: era intrigante e divertente e decisamente imprevedibile, una di cui difficilmente ci si poteva stancare e lui per divertirsi davvero e “mettere in moto” le emozioni giuste, aveva proprio bisogno di stimoli sempre nuovi e forse stava iniziando a comprenderlo.

    Aveva come al solito ostentato sicurezza e arroganza, ma stranamente aveva anche sentito il bisogno di mettersi in discussione e di mostrarsi sincero con lei, cosa che non faceva mai; di solito lasciava sempre parlare le donne, senza fornire particolari della sua vita.

    E poi, quella strana coincidenza dei numeri telefonici, nemmeno conoscesse il suo trucchetto…

    …chissà come si sarebbe evoluta questa situazione se fossi riuscito a sedermi vicino a lei!!!!
    Di sicuro le avrei estorto almeno il numero di telefono o il profilo Instagram!!! Magari prima di entrare all’università con la scusa di un in bocca al lupo veloce, la saluto e cerco di rimediare
    Stasera potremmo anche festeggiare insieme… dice di essere esperta di cocktail, no? E stava pure flirtando!
    se fosse fidanzata???….cavolo!!!...va be!... la sfida non mi spaventa… anzi!!! renderà la conquista molto più interessante



    E così pensando, cullato dal movimento del grande mezzo di trasporto, dal brusio degli altri passeggeri e dal comodo e avvolgente schienale, si addormentò.
    Gli ultimi giorni erano stati davvero pesanti: studiare e lavorare significava dormire poco e vita sociale praticamente inesistente!!! Ma quell’ultima materia gli era piaciuta talmente tanto da non aver percepito come un sacrificio trascorrere tutto il suo tempo libero su libri, fotocopie e appunti!!!

    Per fortuna aveva conosciuto all’esame precedente Jo, la rappresentate del suo anno, una ragazza simpatica anche se un po’ appiccicosa, che gli aveva fornito tutti gli appunti delle lezioni che erano stati veramente utili.

    …meglio del libro!!!!...



    Quella professoressa doveva essere davvero in gamba e gli era dispiaciuto non aver potuto seguire il suo corso, ma le difficoltà della madre a gestire lavoro e famiglia dopo la morte del padre,e soprattutto dover mandare tutti al college, lo avevano costretto ad accantonare gli studi, per gravare un po’ meno e dare una mano ai suoi cari, anche se il suo sogno era quello di diventare un Ingegnere Biomedico e lasciare un segno del suo passaggio sul pianeta e prima o poi ci sarebbe riuscito!!!!

    E ora, un passo alla volta, dopo aver risparmiato per il suo futuro, una materia dopo l’altra, si era rimesso in carreggiata e non era poi così distante dal traguardo!!!

    Si svegliò di soprassalto da un sogno meraviglioso e decisamente “bollente” quando i passeggeri dei postini vicino al suo, preparandosi per scendere dal pullman, lo sfiorarono o ancor peggio colpirono con borse, zaini e giubbotti afferrati o indossati frettolosamente e in uno spazio ristretto che tra l’altro lui occupava abbondantemente.

    Agguantò anche egli lo zaino e la sacca con la giacca, stando attento a non gualcirla, e iniziò a scendere quei 4 gradini volgendo dispiaciuto lo sguardo avanti verso il posto di lei ormai vuoto, l’aveva persa.

    …mannaggia!!!!...una volta tanto che incontro una tipa che mi intriga….



    Ma una informazione fondamentale era in suo possesso: prendeva quell’autobus almeno tre volte a settimana, per cui, anche se avesse dovuto portarsi il sacco a pelo e domiciliarsi a quella fermata…prima o poi l’avrebbe “casualmente” rincontrata.

    Sorrise compiaciuto tra se e se:

    ma si!!! certe cose si capiscono, non credo che potrei stancarmi presto di una così… io avrò una storia con questa ragazza…ma ora testa all’esame….



    Davanti all’auletta indicata come sede degli esami ripassava sui suoi appunti, ma si sentiva sereno e preparato; era sicuro che avrebbe fatto un ottimo orale e che avrebbe mantenuto alta la sua media voti.

    Finalmente si presentò un professore a chiamare l’appello, la mitica professoressa non era ancora arrivata anche se avrebbero iniziato di lì a poco, lui era l’ultimo della lista.

    Come era solito, non seguì gli esami precedenti al suo, gli rodeva quando facevano agli altri le domande che avrebbe voluto ricevere lui e poi l’ansia dei colleghi lo faceva stare male, lui che invece si sentiva sempre calmo: ne aveva passate così tante che gli esami gli sembravano ostacoli banali a confronto.
    Solo quando entrò il penultimo ragazzo, si fece largo tra il gruppetto di studenti che ascoltava e prendeva appunti e si affacciò per dare una occhiata e sbirciare finalmente la professoressa della sua materia preferita.

    -Scusa??- chiese pensando che la stanchezza gli stesse giocando un brutto scherzo

    -ma chi è quella ragazza seduta lì?- era lontana e senza occhiali-scudo

    -Quale ragazza scusa- gli rispose un collega confuso

    -Li alla cattedra, quella ragazza con il camice e i capelli annodati sulla testa, è una tesista? Una assistente???- chiese sempre più nervoso cominciando a sospettare che non fosse la vista a giocargli un tiro meschino….soprattutto quando lei sorrise al professore seduto accanto e si illuminò

    -Quella? E’ la professoressa Grey…carina vero??? Ma non farti ingannare dal suo sorriso…è pignola e severa…stai in campana durante l’esame!!!-

    …DANNAZIONE!!!!!



    Strinse un pugno, e con un colpo secco scagliato contro l’aria, sfogò la sua stizza.

    Non ci poteva credere, non ci voleva credere: era lei, la sua “ragazza” perfettina e affascinante, l’aveva già ritrovata per fortuna, ma nel posto sbagliato!! dal lato errato della cattedra!!!! e lui che aveva perfino scherzato sugli esami del cavolo o sul fare il bagno nudi!!!

    Per un attimo fu tentato di girare i tacchi e svignarsela, ma lui non era un codardo e poi non avrebbe avuto senso, prima o poi si sarebbe dovuto sedere di fronte a lei e quando si rese conto che lo aveva chiamato, lentamente respirò per concentrarsi e si posizionò dinnanzi alla sua prof.

    - Posso rispondere a qualsiasi domanda, non ho bisogno di facilitazioni- le aveva risposto sgarbatamente

    Non voglio favori, solo perché abbiamo chiacchierato 5 minuti prima di venire qui e perché ti ho offerto una gomma!!!!



    Però faticava a rimanere concentrato….

    …cazzo non guardarmi con quegli occhi…



    Quegli occhi che lo avevano fatto sentire spogliato e indifeso forse per la prima volta in vita sua

    …se penso che un’ora fa stavo fantasticando su di noi in riva al mare, o di sfiorare le tue morbide labbra come quel chewin gum… non riesco a mantenere il filo del discorso…..



    Finalmente l’esame era finito; si sentiva sfiancato e non era andato come lui sperava o, meglio, come lui aveva previsto, e non solo per la lunga attesa prima alla fermata e poi nel corridoio, e nemmeno per le domande difficili o i collegamenti tra gli argomenti che gli erano stati richiesti: la verità era che Andrew si era lasciato turbare dalla sua presenza.

    Alla fermata l’aveva trovata splendida, simpatica e interessante e quando l’aveva vista nella foto dello screensaver, così solare e luminosa, ne era rimasto affascinato e sperava di rivederla ma non certo in quella circostanza: lei era la sua professoressa e lui era solo uno studente; si era sentito così sciocco, poco interessante e non all’altezza; si era fatto fregare dal suo senso di inferiorità e da quegli occhi magnetici.

    …penserà che sono un idiota…a 35 anni ancora uno studentello…..lei piuttosto??? Quanti anni avrà??? Devo cercare il suo CV sul sito…ma tanto non avrei speranze con una così….

    Stronza!! poteva anche dirmelo che ci lavorava all’università…

    ...e io che pensavo stesse flirtando e volevo farle un in bocca al lupo per l’esame….



    - Lasci stare …sono io che sono troppo cresciuto per essere uno studente…le sembrerò ridicolo..- ammise a fine discussione dopo l’esame, ma non era arrabbiato con lei, era arrabbiato con se stesso e per come stava andando la sua vita;

    “le delusioni, le distrazioni, gli ostacoli sono come delle nuvole, passeggere… tu non perdere di vista il tuo obiettivo” gli diceva sempre suo padre invece lui lo aveva accantonato prima, non stava ancora facendo ciò che voleva veramente e ora si era lasciato turbare da un bel visino e due occhi meravigliosi faticando a dimostrare tutto ciò che sapeva e valeva….ma non avrebbe continuato così, era ora di dare una sterzata e raddrizzare il suo percorso!!!!



    ***
    Quel lunedì Lexie si ritrovò come al solito alla fermata dell’autobus, chattava con la sua amica anche se inconsciamente si guardava intorno in cerca di qualcosa

    ..già, ma di cosa???...



    Mira: Di nuovo lunedì, mi sembra ieri che ti scrivevo finalmente venerdì

    Tu: Lo sai che diciamo esattamente la stessa cosa ogni lunedì e venerdì?

    Mira: ah ah ah ho un sonno pazzesco

    Tu: ..e dov’è la novità?

    Mira: Spiritosa!!!! Oggi inizi il secondo?

    Tu: si, si ricomincia con le lezioni!!!

    L’inizio di un nuovo corso di solito le metteva adrenalina in circolo: la curiosità di conoscere gli studenti, ma soprattutto il desiderio di fare un’ottima impressione su di loro, catturare la loro stima e la loro attenzione, sperare di avere menti pronte ad assorbire e ad imparare; ma quel giorno, essendo un secondo modulo, questi ragazzi li conosceva già, alcuni avevano anche sostenuto gli esami del primo per cui lo viveva come un proseguimento del precedente semestre e perciò meno stimolante.

    Arrivò come sempre puntuale e mentre i ragazzi chiacchierando e scherzando tra loro prendevano posto, lei al solito collegò i cavi, accese pc e videowall, inserì la pendrive e mentre sorseggiava il suo caffè con schiuma di latte, scelse la presentazione da proiettare.

    Quando fu tutto predisposto, si sedette al centro della grande cattedra pronta per iniziare la lezione, ma non appena alzò la testa in direzione della platea se lo trovò davanti, seduto al centro, in prima fila, con penna e quaderno pronto a prendere appunti e con i suoi occhi, come due riflettori colorati, puntati addosso.

    Per un attimo le girò la testa; fu tentata di dire qualcosa…ma cosa?

    …Che ci fa qui???....
    ….sono felice di rivederla!!!..
    ….Non lavora più…?
    …Non mi guardi con quegli occhi!!!!....
    …da me o da te??? ...no, no!!!



    Ma non era il caso di esporsi così e davanti alla classe e poi, in fondo lui aveva tutto il “diritto” di essere lì…era lei che avrebbe avuto il “dovere” di non fare certi pensieri su un suo studente!!!!

    Iniziò la lezione, un piccolo show: come al solito alternava parti teoriche con esempi pratici facili da ricordare, parti più noiose con momenti di ilarità per allentare la stanchezza; sembrava di ascoltare una favola interessante con tanto di effetti sonori, colpo di scena e lieto fine, e lui sempre a fissarla, dritto negli occhi. Mai un momento a guardare il cellulare, grattarsi la testa o girarsi a scherzare con qualcuno; aveva anche smesso quasi subito perfino di prendere appunti: era difficile per lei sostenere quel raggio laser che sembrava passarla da parte a parte, ripercorrere quel solco lasciato giorni prima…

    …ma sta memorizzando me o le mie diapositive????....



    Durante una breve pausa, sempre mentre lui la scrutava da seduto (del resto non conosceva bene i colleghi per giunta molto più giovani, per cui non aveva tanta voglia di parlare con loro), lei non resistette più e si avvicinò

    -Salve, De Luca vero? non era dispensato dalla frequenza in quanto lavoratore?-

    …invece di stare qui a tormentarmi??



    -Buongiorno PROFESSORESSA!!! Ho chiesto dei permessi e organizzato dei cambi turni in modo da poter seguire questo corso che reputo interessantissimo- disse serio mentre la esaminava dalla testa ai piedi….

    ...è ancora più carina di come la ricordavo…



    -La ringrazio…Ho notato che non sta prendendo appunti-

    ...allora mi hai notato!!!….



    -Preferisco ascoltare e rimanere concentrato per comprendere, ma non si preoccupi per me, sto registrando tutta la lezione, così con calma appunterò tutto quanto: stanotte la passerò con lei!- rispose sicuro e provocante dando fuoco al suo sguardo

    Lexie sapeva bene che si stava riferendo alla trascrizione della lezione, ma per un attimo ci colse un’altra sfumatura che le fece provare uno strano turbinio nello stomaco e la fece arrossire, per la gioia di lui.

    Magari…NO! NO!…ma che vado pensando….povero ragazzo, studiare e lavorare deve richiedere tanti sacrifici ed essere così difficile, …di sicuro però una cosa è facile per lui…. farmi arrossire!!! ..



    E così ad ogni lezione, sempre lì. Seduto in prima fila di fronte a lei a fissarla quasi come fosse una sfida, ma si capiva che la notte faceva veramente i compiti a casa, perché Andrew, oltre ad aver imparato il curriculum vitae di Alexandra Caroline Grey a memoria (data di nascita, corso di studi, dottorato, pubblicazioni, città in cui aveva studiato o lavorato) aveva realmente trascritto tutte le sue spiegazioni registrate, e durante le lezioni chiedeva spesso chiarimenti, sparpagliando i suoi appunti sul banco e cercando le domande tra una marea disordinata e spiegazzata di fogli, foglietti e post-it

    -Se non la trova …possiamo rimandare- suggeriva lei, sgomenta e nauseata davanti a tutto quel disordine di notes e pezzi di carta stropicciati e con pure qualche macchia di caffè!!!

    -Tutto perfettamente organizzato, eccola!!- subito lui ne veniva a capo…nemmeno usasse un geo localizzatore!!!!

    Certe volte interveniva con considerazioni intelligenti in maniera un po’ arrogante ma sempre valida, altre volte poneva quesiti difficili che talvolta non trovavano risposta:

    -Domanda davvero interessante, ma mi creda se avessi la risposta non sarei qui con lei, ma a godermi il Nobel da qualche parte in vacanza al mare-

    …al sicuro, lontano da qui!!!

    ci scherzò su ma effettivamente la sua intuizione era davvero geniale.


    ***

    Un mese dopo April, una collega madre-single chiese a Lexie il favore di sostituirla in una commissione d’esame per il tirocinio: il suo bambino si era sentito male a scuola e lei doveva correre a prenderlo.

    Per fortuna aveva almeno due ore di pausa in laboratorio per cui non le sarebbe costato nulla, anzi si sarebbe riposata un po’, seduta a guardare gli studenti svolgere alcune prove pratiche di riabilitazione.

    Salutò il collega e amico George e si accomodò in una delle due sedie libere, quando arrivò l’altro membro della commissione…

    …cavolo con lei no!!!!...



    Come al solito Isobel era tirata a lucido, nemmeno fosse la sua festa di compleanno: gonna corta e aderente, tacco vertiginoso e capelli perfettamente acconciati

    …ma fa la piega ogni mattina prima di venire al lavoro?? ...io certe volte mi trucco sul pullman!!!!



    si chiese mentre per non sfigurare si toglieva il mollettone dai capelli cercando ravvivarli un po’ e dargli volume; era più forte di lei, in laboratorio era molto più comodo nonché consigliato per motivi di sicurezza tenere i capelli accuratamente raccolti.

    Ma in verità lo faceva anche da ragazza, come se con la chioma stretta intorno alla testa, si concentrasse di più e non permettesse ai suoi neuroni di bighellonare in sogni romantici, e potesse trattenere così i suoi pensieri e le idee invece di farle volare via, lontano.

    Così lei li attorcigliava sempre non appena arrivava in facoltà; ma ora vicino a quella bellissima “str…za” si sentiva talmente poco interessante…..e pensare che era stata una sua tesista!!!!!

    -Non appena arriverà la finta paziente inizieremo- comunicò serenamente George;

    Stavano aspettando la ragazza che avrebbe dovuto fare da “cavia” per permettere ai tirocinanti di mostrare quanto appreso sulle tecniche di riabilitazione.
    George, durante l’attesa scherzò soprattutto con Lexie e le propose pure un aperitivo quella stessa sera per ringraziarla di quella provvidenziale supplenza, ma lei con la scusa del lavoro e della palestra declinò garbatamente…aveva chiuso con gli uomini!!!!

    Dopo almeno 20 minuti, il cellulare di George iniziò a vibrare e così quando lui rispose alla telefonata, apprese che la dottoranda aveva avuto un imprevisto e non sarebbe arrivata in facoltà prima di 2 ore.

    -Lexie, Isobel? Una di voi potrebbe mettersi a disposizione e fare da paziente???- chiese speranzoso e disperato George cercando una rapida soluzione
    Isobel non ci pensava nemmeno a stendersi su quello scomodo materassino agganciato sul banco, e per di più agghindata in quel modo e con quella gonna stretta e corta, così lo fissò con furia omicida che tradotta significava:

    …davvero pensi sia fattibile???..



    George allora si voltò verso Lexie con aria supplichevole

    ..povera piega dei capelli!!!…



    Lexie, di fatto, si sentì obbligata ad alzarsi e a sacrificarsi per il bene della scienza

    -Mi raccomando insisti se non altro sulla riabilitazione del collo, almeno ne troverò giovamento pure io…sono giorni che non mi posso muovere- sussurrò Lexie a George facendogli un occhiolino complice prima di sdraiarsi in posizione supina

    …però! divertente!!! In aula così non c’ero proprio mai stata!!!




    La prima studentessa venne messa alla prova sulle problematiche del polso e del gomito, la seconda sulla caviglia e quando entrò il terzo per poco Lexie non cadde giù dal lettino:

    il vichingo era di nuovo di fronte a lei e senza nessun banco a separarli …o meglio un banco c’era effettivamente, ma lei ci stava vergognosamente e imbarazzantemente sdraiata sopra e invece di ostacolarne la vicinanza come a lezione, gliela stava offrendo come su un vassoio d’argento.

    Era evidente che stavolta sarebbe stato lui ad agire e lei in silenzio ad ascoltare e subire.

    …che ci fa in questo tirocinio??? Non c’entra niente con il suo piano di studi……



    Poi ripensò alla sua minilaurea e ne dedusse che lo aveva sicuramente indicato come materia a scelta per avere crediti in più, dato che ricadeva nel suo ambito lavorativo.

    -Vediamo come si approccia alla riabilitazione dell’anca- chiese ignaro il professore O’ Malley

    -Allora- disse afferrando la gamba di Lexie, passando il braccio sotto la coscia – bisogna lavorare sulla flessione del ginocchio verso l’anca con un movimento attivo-assistito-

    Lexie cercò di rimanere seria e compita, cercava di pensare ad altro ma niente…era veramente in imbarazzo: lui si piegava su di lei coprendola tutta, esercitava pressione con le mani, stringeva la sua gamba al petto largo e forte facendola roteare, sollecitando così la sua articolazione coxofemorale…

    ...e non solo quella…

    ..di solito la mia mente vola lontano e adesso non riesco a distrarmi…che cavolo!! che caldo!!



    Anche lui all’inizio sembrò timoroso nell’afferrarla e maneggiarla in quel modo “intimo”…del resto era la sua professoressa, avrebbe dovuto rivederla a lezione e sostenere anche un altro esame con lei, così evitava di guardarla palesemente, ma quando si accorse del colore delle sue guance che faceva da didascalia al suo imbarazzo, si rese conto del potere “concessogli” in quel momento su di lei e si divertì un po’: così quando il docente non lo osservava, esercitava un po’ più di pressione del dovuto o roteava più energicamente, sfiorandola o stringendola più volte del necessario

    -Ci vada piano per favore- lo pregò stremata da tutta quella ginnastica PASSIVA esageratamente ASSISTITA!!!!

    -Non si preoccupi, abbiamo finito…e comunque è molto agile e flessibile per essere una PROFESSORESSA!!!- Le sussurrò sottolineando appositamente il suo titolo, giusto per far capire che se tra loro c’era una differenza, non era tanto legata all’età quanto al ruolo.

    -Merito del pilates, ma non so se lo saranno altrettanto elastici i miei vestiti….Le chiedo solo di stare attento…sono i miei pantaloni preferiti- bisbigliò lei implorante e rossa in viso

    -Passiamo ora alla cervicale. Lexie mi sembra di aver capito bene quando dico che sei un po’ bloccata nella zona del collo e che non puoi muoverti in modo fluido- affermò George

    -Capita quando si va avanti con gli anni- aggiunse acida Isobel, sistemandosi una ciocca dei suoi capelli perfetti

    Lexie si irrigidì e Andrew che aveva già delicatamente posato le sue mani sul collo, avvertì la reazione a quella provocazione che trovò del tutto fuori luogo

    -Magari avessi sempre pazienti così belle e in forma- osò commentare a sua difesa

    -Giovanotto lei si limiti ad eseguire le pratiche riabilitative in silenzio- lo riprese il professore infastidito …e anche geloso

    Sapeva bene di rischiare con quel commento, ma aveva voluto difenderla contro quell’altra che non conosceva ma che già, se pur carina, gli faceva antipatia. A pelle!!!!

    Per fortuna le mani calde e forti di lui riuscirono presto a sciogliere la tensione sul collo…era davvero una bella sensazione…

    ...troppo bella…non prenderci gusto...non succederà mai più!!!....



    ..considerato che a suscitargliela era un suo “studente”!

    … oppure potresti farti lasciare il numero dello studio
    e fissare una seduta “privata”….Lexie Reset!!!!



    Quando dopo altri due ragazzi, la prova terminò, tutta la commissione lasciò la saletta; Lexie, liquidò subito un insistente George, si diresse verso l’ascensore e ci scappò dentro per tornare in laboratorio, pensierosa e ancora turbata da tutto quanto accaduto e dal ricordo persistente del calore di quelle mani, ma quando entrò vide che anche lui era lì

    -Grazie- lo guardò grata, non poteva dire che lo stava ringraziando per aver messo a tacere la vipera, così si limitò a farlo per aver lavorato bene sul suo collo

    -è stato davvero bravo, mi sento molto meglio!!-

    -Effettivamente lei accumula in quella zona tutta la tensione e lo stress!!!- aggiunse con tono professionale guardandola e Lexie iniziò a sciogliersi

    - …è a causa delle posizioni davvero assurde e scomode in cui mi metto…- ma le parole le morirono in bocca: lui la stava fissando negli occhi incuriosito e divertito da lei che gli parlava di posizioni strambe…chissà cosa stava immaginando!!!!

    …che vergogna!!!...



    -Deve stare attenta alle posizioni che assume- la mise in guardia premurosamente…provocandola -e quando pensa di farle,
    se ha bisogno… approfitti pure di me-

    bingo!!!



    Contento del suo superpremio: il colorito rosso di lei!!!

    -…gr gr..grazie…sa sono gli strumenti che utilizzo in laboratorio…..per la mia ricerca…- cercò di chiarire….

    ..ma perché gli sto dando spiegazioni…



    -finalmente stasera potrò evitare di cospargermi di Voltaren, ormai la considero la mia crema corpo…-

    …ma che sto dicendo….sempre peggio….



    - quindi, ci vediamo a lezione- tagliò corto e si girò porgendogli le spalle per sottrarsi al suo sguardo laser ed evitare di dire altre idiozie: non capiva il perché ma quando si trovava davanti a lui diventava stranamente chiacchierona e sincera, diceva sempre troppo… tutto!!!!

    - “Ho portato un cocomero”**- esclamò a se stessa d’un tratto quasi urlando, con un colpetto in testa

    …ecco chi sembro!!...



    ricordandosi la protagonista di un famoso film

    Lui la guardò perplesso, ma lei fece cenno con la mano che non era successo nulla

    …devo aver ingerito il filtro tra bocca e cervello…



    - Comunque…sono felice di aver salvato i suoi pantaloni, ora capisco perché sono i suoi preferiti….- rimase sul vago non poteva certo dirle che le calzavano a pennello, oggi stava osando davvero tanto!!!!

    Lexie avrebbe dovuto girarsi e metterlo in riga, ma in realtà non aveva detto niente di palesemente sconveniente, lei ci aveva colto un’allusione ma figuriamoci se uno così guardava lei, e poi sapeva che non avrebbe retto ad un altro scambio con lui senza fare ulteriori gaffe…e in fondo quella mattina, un complimento, anche se non era vero, faceva proprio bene alla sua autostima!!!!

    ***

    Mira: Che palle oggi sarò sola in ufficio

    Tu: meglio così possiamo spettegolare un po’ di più…aspetta…aspetta….ti scrivo dopo

    La fermata si era svuotata per la salita su un bus di un folto gruppo di turisti, tutti ammassati per ripararsi e così lei lo notò fuori dalla pensilina, sotto una lieve pioggerillina, con il naso in sù

    -De Luca, di nuovo la testa fra le nuvole?- lo punzecchiò a voce alta

    -Salve!!! Non l’avevo riconosciuta, è coperta di bianco fino agli occhi….sembra una delle sue nuvole- lui la raggiunse

    -Ho sempre freddo e poi questa pioggia, mi devasta - ammise

    -Smetterà fra pochissimo- la tranquillizzò lui

    -Glielo hanno detto loro?- chiese curiosa

    -Chi?-

    -Le nuvole…le stava fissando!!!!-

    -Si, esattamente…- sorrise e poi spiegò -mi piacciono!! sono un rompicapo pericolosamente semplice: in pochi attimi, cambiano e si disgregano o si uniscono in qualcosa di più grande, non ci si può stancare… giusto il tempo di spostare lo sguardo per qualche secondo, ed ecco là che il gioco è fatto; e formano infinite figure, che sta alla nostra fantasia saper riconoscere, dare un senso, un nome-

    -Che bello, è vero! Mi ha fatto tornare in mente il gioco che facevo da bambina e che poi ho dimenticato diventata adulta. Che peccato, dovremmo alzare di più la testa verso l’alto-

    -Disse la donna con gli occhi puntati sul cellulare da almeno 20 minuti a chattare-

    -Stavo cercando di spostare l’orario delle mie corse sull’app (cercò di darsi un contegno)…ma se non mi aveva riconosciuta come sa che sono stata 20 minuti in chat-

    …touchè!!!...



    Lui aveva approfittato della situazione per osservarla e studiarla, le flessioni della testa, i sorrisi, le sue buffe espressioni…

    -Ho detto che non l’avevo riconosciuta, ma non che non l’avessi adocchiata…- mentì spudoratamente -cercavo di prestare attenzione a ciò che mi circonda, come mi ha suggerito una professoressa molto saggia!!!!- strizzò l’occhio

    -Mi sta prendendo in giro?- si finse offesa

    -Assolutamente, trovo il suo un ottimo consiglio e così sto cercando di riprogrammare il mio cervello, è il sogno di tutte le donne riprogrammare la testa di un uomo, no?-

    …riprogrammare??? A me basterebbe capirlo!!!!



    -Si chiama pareidolia, vediamo nelle nuvole cose che non ci sono perchè tendiamo ad interpretare uno stimolo confuso come qualcosa di già noto; è un capacità di elaborazione e schematizzazione del nostro cervello -

    - e anche di ingannare così il nostro cervello-

    -in un certo senso…-

    - Potrebbe essere un bell’esempio da usare a lezione!!!-

    -E’ vero, non ci avevo mai pensato, grazie!!!-

    -Allora giochiamo?-

    -Come prego?-

    -Diamo un nome alle forme che vediamo nel cielo, per esempio quella un cavallo….-

    -Non sembra affatto un cavallo-

    -Avesse visto come li disegnavo da bambino capirebbe….ora tocca a lei!-

    Lexie scrutò un po’ il cielo…

    -…quella!!!! Sembra una nuvola dentro un bicchiere!!!-

    -Quindi un boccale di birra con sopra la schiuma!!-

    -Ho detto dentro il bicchiere non sopra!!!-

    -E’ sempre così precisina??? E per la cronaca, una nuvola dentro un bicchiere non è altro che un bicchiere d’acqua!!!-

    -E’ lei è sempre così spoetizzante???-

    - Ha ragione…”oh guarda tesoro, per te ho imprigionato una nuvola in un bicchiere”- recitò sdolcinato….-alle donne piacciono queste psicoboiate romantiche, è così che con voi diventa facile come bere un bicchiere d’acqua!!!-

    -Stia attento perché in un bicchiere d’acqua ci si può anche perdere!!!- salì in cattedra indispettita

    -Se proprio devo perdermi in un bicchiere, meglio farlo in un bel bicchiere di Cabernet Sauvignon, mi fa compagnia? -

    -Eccome…cioè e come mai oggi anche lei con l’autobus?- si salvò in calcio d’angolo

    -Ho la macchina dal meccanico, ma di solito preferisco essere indipendente così poi posso correre al lavoro!-

    - Poteva essere esonerato! Se lavora ancora perché si è deciso a frequentare le lezioni? -

    …e rendere la mia vita un inferno???



    -Ho capito che è diverso vivere l’università e i corsi di persona, confrontarsi con i professori e i colleghi…e lei poi, è davvero un bello spettacolo-

    -Iiio..in che…cioè?-

    -Le sue lezioni, la sua materia è davvero interessante e lei spiega molto bene…-

    …e poi mi piace guardarti….rimarrei a farlo per ore…



    -Grazie… ma, oggi è l’ultima lezione e non ha fatto assenze poteva anche saltarla -

    - E perdermi il gran finale? Noo, che dice!!!! Lei uscirebbe mai dal cinema prima della fine del film ? O salterebbe le ultime pagine di un libro??-

    -Addirittura!!!! No io effettivamente mai..- ma lui continuò sovrastandola

    -… lascerebbe mai l’ultimo sorso di Margarita nel bicchiere? …o riuscirebbe a trattenersi da una tentazione una volta iniziato a cederle???- e finì col guardarla dritta negli occhi

    Il suo sguardo laser le mandò in tilt i circuiti…e se poi ci sommava il significato di quelle parole….

    ..May day may day…



    I suoi neuroni imapanicati, iniziarono ad inviare segnali di ALERT!!!

    ….mi legge nel pensiero?...è lui la mia tentazione…..

    - quando..cioè…quindi se ho capito bene lei si occupa di riabilitazione??- come al solito la metteva in soggezione così sviò il discorso

    -Mi sono dovuto adattare a questo per aiutare mia madre e i miei fratelli, ma non voglio accontentarmi per sempre, non è questo quello che voglio per me. Ho un obiettivo e tutto il resto è solo sfondo -

    Avrebbe voluto saperne di più ma non chiese, si disse che non poteva essere invadente, in fondo era un suo alunno…

    …bugiarda!!!!!....



    Sapeva che sarebbe stato molto più saggio e prudente stargli lontana; c’era qualcosa che l’attirava verso di lui e la incuriosiva parecchio ma poi lui faceva o diceva qualcosa che la sconvolgeva e scombussolava tutta e la spingeva ad essere imprudente e sincera, spaventandola terribilmente…..

    …salvata dal bus…nemmeno stavolta posti vicini…




    “Sopravvissuta” alle lezioni del secondo semestre e ai suoi occhi-laser, stava per iniziare il periodo che Lexie odiava di più, perché si sarebbe trovata a svolgere esami con “Lui” in commissione; e non solo le dava fastidio già il solo vederlo, ma in più sembrava che “Lui” facesse tutto quanto appositamente per andarle contro: se sceglieva un orario Lui lo stravolgeva, se prenotava un aula faceva in modo che servisse a qualcun altro, se per lei uno studente meritava “Lui” lo massacrava se invece secondo lei non era abbastanza preparato, “Lui” lo esaltava, come a dimostrare che lei non sapesse valutare o non avesse capacità di giudizio o organizzative…..

    Il giorno prima dell’esame mentre nel suo studio stavano come al solito litigando …

    -Non è come dici tu!!!- con presunzione

    -Certo, vuoi sempre fare a modo tuo, vero? – si difendeva

    -Sarà in commissione, rassegnati!!!- al solito si imponeva

    -Hai paura di sentirti solo???- lo punzecchiava lei

    …Andrew si presentò con una richiesta.

    TOC TOC



    -Avanti!- rispose stranamente secca e irritata, molto diverso dal suo usuale tono di voce

    -Mi scusi, effettivamente non ho prenotato un ricevimento, ma speravo che potesse ugualmente dedicarmi 5 minuti- chiese garbatamente rendendosi conto di aver interrotto una animata discussione; si capiva non solo da ciò che aveva udito un attimo prima di bussare ma soprattutto dall’espressione del suo volto, di solito sempre dolce e sorridente, stavolta tirato e serio

    -Non si preoccupi, con il Prof. Sloane abbiamo concluso- lo liquidò

    -Assolutamente, non è vero!!! Alexandra aspetterò fuori, devo fare giusto una telefonata- e si accomodò nel corridoio, sistemandosi quei capelli perfetti: era un “bastardo” davvero affascinante.

    Andrew si guardò intorno, deluso dell’arredamento standard di quella stanza che non gli avrebbe dato nessuna informazione in più su di lei, evidentemente erano tutti uguali tra loro quegli studi.

    C’erano solo pochissimi segni di “vita” vissuta oltre il lavoro: dei raccoglitori con i quadri di Klimt, un calendario dei Queen e seminascosti sulla scrivania due funko pop del Trono di Spade: il protagonista maschile di cui non ricordava il nome (ovviamente!!!) e quello della caparbia e bellissima donna bionda madre dei draghi Daeneris (quello lo ricordava eccome!!!), che tinta forte che era!!!

    -Prego, dica pure- lei aveva ripreso fiato e calma, riuscendo pure a far tornare regolare il numero delle sue pulsazioni cardiache

    -Sono qui perché, superato l’esame, vorrei chiedere la tesi nel suo laboratorio-

    Crash!!



    La sua ritrovata calma si frantumò in mille pezzi

    …e vederti tutti i giorni, tutto il giorno? Lavorare a stretto contatto con te fino a sera, da soli???…..



    lub dub, lub, dub lub,



    -Non credo sia una buona idea- tagliò corto di nuovo affannata, con il cuore che aveva di nuovo accelerato

    -Perché scusi? Ha detto pure lei a lezione che ho fatto osservazioni interessanti e…-

    Aveva ragione lui, sarebbe stato perfetto per il suo lavoro di ricerca…se non fosse stato disordinato e soprattutto così affascinante e sexy!!! ma lei non poteva averlo accanto…non voleva comportarsi come “Lui

    -Infatti!!! non è per le sue attitudini...ma dovrebbe trascorrere molto tempo qui e lei lavora, le due cose non sarebbero compatibili.
    Potrebbe al massimo optare per una tesi compilativa, ma come sa le accrediterebbero meno punteggio, ora non conosco la sua media, ma forse…-

    -Ho la media dell’A e non mi servono crediti in più!!!- rispose deluso e seccato, non voleva stravolti i suoi programmi, perdere di vista il suo obiettivo

    -Ma come le ho detto non ci arriverebbe con i tempi, lei ha quasi concluso le materie e qui il suo precedente collega deve ancora terminare…-

    ….bugia….ma è una bugia pietosa…



    -e poi…..lei…. lei è troppo caotico per i miei standard lavorativi!!!-

    … ecco, l’ho detto, forse si sarà offeso…..meglio!!!!
    …speriamo lo faccia e che così desista!!!



    -Farò ugualmente domanda in segreteria e poi deciderà con calma; ci vediamo domani all’esame-

    E di nuovo rientrò Sloan e ripresero a litigare.

    Che mattinata stressante prima “lui” poi il vichingo e poi di nuovo “lui”…non so nemmeno come io sia riuscita a sopravvivere



    Necessitava una seduta doppia in palestra e anche un aperitivo mooolto alcolico con la sua migliore amica

    -Pronto, stasera al Vermuth???- chiese piena di aspettativa

    -Che succede?? Sempre “lui”?- rispose Cristina

    -Si….lo odio!!!-

    -Passo a prenderti alle 20, a più tardi!!!-

    ...continua...


    ** ovviamente è Baby Dirty Dancing


    Se vuoi vedere le valli, sali in vetta ad una montagna;
    se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola;
    se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa
    Kahlil Gibran



    Edited by LaraTania - 31/3/2024, 09:33
     
    Top
    .
40 replies since 28/3/2024, 19:24   1009 views
  Share  
.
Top