Ultima fermata per l'amore

Non tutte le nuvole sono passeggere - (Racconto originale)

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    Prima volta che scrivo di altri personaggi che non siano i nostri bradipini e non credo lo farò più, ma questa storia è nata nella mia mente da un fatto realmente accaduto su cui poi, in un momento di tristezza e sconforto durante la malattia di mia suocera, ho ricamato, romanzato, attinto da memorie storiche e voci di corridoio per stare meglio e svagarmi.
    Il mio timore è stato "un conto è scrivere di Maya e Masumi che tutti amiamo ben diverso farlo di due perfetti sconsciuti....fregherà mai a qualcuno di loro??" Io spero di si!!!! e se terrà compagnia anche ad una sola di voi forumine, io sarò contenta!!!!

    Titolo: "Ultima fermata per l'amore "

    Autore: Lara Tania

    Protagonisti: Lei e Lui

    Breve Descrizione: due sconosciuti e le loro complicazioni

    Numero di Capitoli: 9

    Genere di Racconto: simpatica storia di tutti i giorni

    Ispirato a: racconto originale.

    Contenuti Erotici: si



    CAPITOLO 1

    Mira-Non ci credo che abbia postato quella foto!!!-

    Tu-Giuro!! e cosa commenti quando vedi certi cose-

    Mira-Niente, non puoi, ma questo ti fa capire la follia della gente di oggi. Caspita, di nuovo fila chilometrica di auto-

    Tu-Tesoro mi spiace, io sono ancora alla fermata, almeno oggi il sole riscalda-

    Mira-Anche qui un caldo pazzesco! Ieri poi non ho resistito ed ho comprato un altro paio di jeans-

    Tu- Ovviamente!!!-

    Come ogni mattina, anche quel Lunedì, Lexie stava chattando con la sua cara Miranda mentre si dirigevano entrambe al lavoro anche se con mezzi diversi e in città differenti: si scambiavano pettegolezzi su amiche comuni, libri, film, notizie sul traffico e aggiornamenti meteo mentre una guidava incolonnata e l’altra attendeva l’autobus.

    Il sole brillava in modo inusuale per quel periodo dell’anno e lei si era appositamente spostata di un paio di metri dalla pensilina della fermata stranamente deserta per assorbirlo proprio tutto, goderselo e farsi riscaldare, forse sperava che anche il suo cuore prima o poi si sarebbe scongelato.

    Splendeva per entrambe quel giorno quando ad un certo punto il sole su Lexie si oscurò

    …mannaggia si sta annuvolando…e non ho con me nemmeno l’ombrello…
    ….guardare il meteo no vero??.....



    Rifletteva, mentre continuava a mandare rapidi messaggi con entrambi i pollici alla sua “alter ego”, quando oltre all’ombra sulla testa e sul suo smartphone, percepì pure un suono insieme a quello dolce dei tasti del pianoforte intrappolato nelle sue cuffiette; qualcuno le stava rivolgendo la parola ma lei era completamente assorta negli scambi in chat, aveva inserito il suo solito “filtro”, quello che le permetteva di concentrarsi su ciò che stava facendo, che fosse lavoro, messaggi ammazza tempo o la lista della spesa, tagliando fuori il mondo: era fatta così!!! cercava sempre di metterci tutta se stessa e di fare qualsiasi cosa al meglio!

    -Scusa stai aspettando anche tu l’autobus per Stanford?-

    Levò un auricolare e come se stesse piano piano riprendendo contatto con la realtà, sollevò gli occhi dallo schermo del cellulare e capì il perché di quell’ombra su di lei: si trovò davanti una montagna!!

    una bella montagna…… più che una montagna, direi una vera e propria località di vacanza!!!!



    Rimase senza parole, estasiata!
    -SsSi, devooo…. prenderlo pure io…. a breve passerà- riuscì a balbettare

    -Sapevo alle 8,00 ma mi sembra in evidente ritardo-

    Diamine!!! effettivamente sono le 8,20


    Constatò sul suo telefonino
    -Strano!! Di solito è molto puntuale- era stata talmente assorbita dallo scambio di messaggi da non essersene accorta

    Tu: Montagna (digitò impacciata come se stesse chiedendo aiuto)

    Mira: Cosa? Vuoi andare in montagna???? Tu la odi, hai sempre freddo!

    Tu: Ho una montagna… davanti!!!

    Mira: Ma non sei alla solita fermata??

    Tu: NO!!! Montagna…. di muscoli!!!! 😱😱

    Nascosta dietro il suo grandissimo paio di Gucci, una sorta di scudo in celluloide per proteggersi dal sole e dalle persone, studiò con discrezione il viso di quel “vichingo”: capelli scuri e lunghi, occhi verdissimi, barba curata, il tutto delicatamente poggiato sopra, ad occhi e croce, 1 metro e 90 cm di muscoli non eccessivi ma molto ben distribuiti, evidenziati dal solo maglione aderente a collo alto, la giacca per lui evidentemente, era un inutile optional nonostante fosse inverno.

    -Dannazione, proprio oggi, non posso permettermi di ritardare, ho esami alle 10,00-

    -Anche io!!!- esclamò sorridendo anche se poi ragionandoci su si preoccupò - Provo a telefonare alla Stazione di Whisman -

    Recuperò in rubrica un paio di numeri ma niente, la stazione non rispondeva, il numero delle informazioni era sempre occupato; riprovò più volte…lui sembrava pensieroso.

    -Rilassati, mal che vada alle 9,00 ci sarà un’altra corsa e dovremmo arrivare al massimo alle 10,15- cercò così di tranquillizzare anche sé stessa.

    -Il famoso quarto d’ora accademico, ecco allora cos’è!!!!- una illuminazione!!!!

    -Esatto!!!!- rise anche lei

    -Oppure potremmo prendere l’autobus in direzione opposta, andiamo sulla spiaggia di Half Moon e bye bye esami del cavolo!!!-

    -Magari!!!!Non tentarmi, adoro il mare- disse sognante

    -Anche io lo adoro, l’unico posto dove riesco a sentirmi libero -

    - E con il sole di oggi poi, tra un po’ farà caldissimo; l’unica cosa che mi trattiene è il non aver con me il costume da bagno- scherzò per bocciare, ovviamente, quella assurda proposta

    -Perché? Serve?- chiese sorpreso, come se quello non rappresentasse un reale problema.

    Una visione della montagna versione integrale si affacciò nella sua mente iperattiva riflettendosi però anche sul suo viso, stavolta “senza filtri”, ovvero arrossì!! e questa reazione lo colpì molto

    -Di solitoo… si usaa… a meno che non vuoi che ci arrestino!!!- cercò di sdrammatizzare mentre impacciata provava a fuggirgli richiamando il numero verde

    -Interessante!!! Questo ancora mi manca nella lista da bad boy- disse fastidiosamente spavaldo

    -Ah, si!!!- … qualcosa scattò in lei …-e quanti ne hai uccisi?- chiese d’istinto, come se si fosse accesa una scintilla che la spingeva a tenergli testa, anche se comunque si sentiva ugualmente un po’ in difficoltà

    -Non abbastanza…e tu? Ne hai ucciso qualcuno? Che cosa manca nella tua lista?? Non dirmi che sei una brava ragazza- la provocò appositamente per aumentare quel delizioso colorito

    -Fin troppo, purtroppo!! ho fatto anche la rima- non poteva barare, non ne era capace

    -Si può sempre rimediare- la provocò lui

    Rise lei fingendo accondiscendenza ma pensando a come scappare da quella “pericolosa” istigazione e cambiare discorso. Finalmente una voce metallica rispose alla chiamata:

    “Per informazioni chiamare il nuovo numero 1803344788, per riascoltare il messaggio premere 1”

    -Ecco, mi sta dettando il nuovo numero, digitalo tu per favore- mise la chiamata in viva voce e ruotò il telefono verso l’alto per agevolargli l’ascolto; lui si piegò per avvicinare l’orecchio allo smartphone che ora era l’unico esiguo ostacolo che separava le loro teste ma che non impedì al profumo di lui di mischiarsi irrimediabilmente con il suo e di imprimersi nella sua memoria olfattiva

    “1803344788”

    Il vichingo riuscì a prendere la linea:
    -Si buongiorno, chiamo per avere informazioni sull’autobus delle 8,00 per Stanford…..che significa che le serve il titolo di viaggio, altrimenti? non può rispondermi??? che importanza ha scusi? Sono informazioni così riservate??? Segreti di stato?? Non posso prendere il biglietto digitale mentre sono in linea con lei-

    -Aspetta ti do il mio- e così Lexie porse il suo cellulare con il ticket al vichingo

    -BJ626YK…si delle 8,00, esatto…perché ora mi passa la collega??? va bene, va bene ho capito- il vivavoce era improponibile per via del rumore causato dalle macchine in transito, così ripeteva a voce alta per rendere anche lei partecipe della discussione e nel mentre sbuffava e alzava gli occhi al cielo scocciato

    Dopo qualche istante e una nuova richiesta di informazioni, gli domandarono nuovamente il codice di viaggio così premette il tasto laterale per illuminare il telefonino della ragazza che aveva ancora in mano ma che si era ormai oscurato e questo, al riavvio, gli mostrò il suo screen saver: fu così che il vichingo si ritrovò di fronte a fissarlo due occhi grandi e magnetici e un viso dolce su cui spiccava un sorriso sincero e contagioso.

    Ridettò il codice e concluse la chiamata.
    -Mi hanno risposto che c’è stato un incidente a 2 Km da qui, ma che l’autobus dovrebbe arrivare a breve, speriamo in tempo-

    -Mi sembra assurdo che non ti davano notizie senza confermare che fossi un reale passeggero…forse temevano che fossi della linea concorrente, non prenderla mai è pessima-

    -Quindi tu viaggi spesso? - iniziò la raccolta informazioni!!!!

    -Sì, almeno tre volte la settimana-

    -Per me è la prima volta…volevo arrivare puntuale e per non avere l’assillo dell’auto e del parcheggio ho preferito farmi trasportare…l’avessi saputo-

    -Vedrai che è comodissimo: cuscino da viaggio, cuffiette per la musica, un bel libro e quest’oretta vola via!!!-

    -Non ci avevo pensato…un’ora di relax quindi-

    -Decisamente, e poi si fa amicizia con i pendolari e si incontrano un sacco di persone interessanti-

    -Questo lo avevo notato!!!!- scrutandola dalla testa in giù

    Sempre più rossa, si concentrò su altro e così mosse le labbra carnose, dandosi pure un piccolo morso a quello inferiore come se stesse parlando ma non si udì nessun suono.

    -Come dici?-

    -Scusa, parlavo con me stessa, mi dicevo che non appena salita, devo trascrivere questo nuovo numero in agenda-

    -Perché semplicemente non lo aggiungi alla rubrica del telefono? -

    -no, cioè anche, ma io in realtà preferisco scrivere… tutto!!!-

    -Se hai problemi con la tecnologia posso aiutarti o sei una di quelle che la detestano - fece lo splendido

    ...solita presunzione maschile...



    -Amo la tecnologia e la uso continuamente, credimi, ma non mi va l’idea di fidarmi esclusivamente di una “memoria esterna”; se ci pensi ultimamente scriviamo così poco e anche la nostra mente ne risente-

    -No, non è vero, io ho una memoria incredibile!!!- si vantò

    -Davvero? Vediamo…..quanti numeri di telefono ricordi a memoria??? Scommetto che sai ancora quello del tuo compagnetto di banco, ma nemmeno uno delle ultime ragazze con cui sei uscito- lo sfidò

    Rise un attimo incredulo….

    …ma da dove sbuca fuori questa tipa???



    -Questo perché di solito sono loro a chiamare me- affermò sicuro

    Lexie si sciolse un po’…e non era l’effetto del sole!!!!

    ….non ho dubbi a riguardo….



    - e ti ringrazio per la fiducia e per aver dato per scontato che siano più di una…..- sorrise pago ….-ma non pensi che possa dipendere anche dal livello di attenzione? Magari di queste ragazze non mi importa nulla, per cui che senso avrebbe sprecare spazio ed energia per conservare informazioni inutili?? - con sorriso arrogante e malizioso

    …effettivamente il suo discorso non fa una piega….

    ammise a se stessa, però…

    -No! Non condivido!! e come fai a sapere che non meritano attenzione se non presti attenzione?? Oggi siamo così sicuri di noi, ciò che ci sfugge è sempre disponibile su internet…una informazione, una data, una strada…ma la vita non è un bel libro in cui possiamo tornare indietro a rileggere una pagina precedente e chissà quante cose importanti ci perdiamo per mancanza di attenzione-

    - Potrebbe…e quindi tu? Quanti numeri di uomini ricordi? Tanti??? e ne è valsa veramente la pena???- la ripagò con la stessa moneta provocandola

    - Magari io sono una di quelle donne che catturano l’attenzione e ”magari” (lo sottolineò) sono gli uomini a ricordare il mio numero, perché dovrebbe valere solo per te!!!-

    -Giusta osservazione! e se fossero stolti o “ magari disattenti” (uso lo stesso tono di lei) come lo sono io?-

    -Tranquillo, quelli svegli lo capiscono subito e degli altri… non mi interessa-

    … grande Lexie!!!...


    se avesse potuto avrebbe stretto pugno e contratto il bicipite per dimostrare la sua soddisfazione: oggi era davvero in gran forma, raramente aveva la risposta così pronta!!!! di solito la risposta giusta le veniva dopo, quando da sola riprovava la conversazione nella sua testa!!!!

    -e quindi??? Se non con i numeri di telefono…con cosa occupi quella bella testolina??? – gli sfuggì ammirando quella massa di ciocche bionde ondulate

    -Non saprei…dati più importanti …tutti i risultati dei super bowl vinti dai San Francisco 49ers ad esempio!- ammise orgogliosa di se stessa

    - Notevole!!!- fischiò -Sei una sportiva quindi?-

    -Non so se guardare il football in tv seduta sul divano con birra e patatine si possa considerare uno sport a tutti gli effetti- finse di rifletterci su, arrotolando civettuola una ciocca di capelli tra le dita

    -Con la giusta compagnia potrebbe…..- una chiara allusione

    -E poi? Cos’altro? - chiese avvicinandosi sempre più incuriosito

    -Beh….Ricordo il nome del miglior cocktail di ogni locale in questa città-

    …ma perché oggi tutta questa vanagloria? che mi succede???? Tutta questa voglia di risultare affascinante…



    -Sempre più interessante- la situazione si stava facendo stimolante: Dio cosa avrebbe dato per una sigaretta. Non fumando più, per colmare quell’astinenza da nicotina, tirò fuori dalla tasca una stecca di chewing gum

    -Vuoi?- e gliene offrì una, notando prima la sua strana titubanza e poi la boccetta con il disinfettante pendere dalla tracolla della sua borsa.

    -Tranquilla- rise incredulo, portandosi una mano alla fronte oscillante- ho già capito il tipo, puoi anche sterilizzarti le mani prima di toccarla, non giudico nessuno io - ma in realtà, sapeva di non aver capito proprio nulla…. chi diavolo aveva davanti? La dottoressa Jekyll o la signora Hyde?

    -Allora si grazie!!!- si decise ad accettare, strofinando energicamente le mani con quel gel dall’odore pungente prima di afferrarne una e di sfiorare le sue labbra con quel candido confetto alla menta.

    Il telefono di Lexie continuava a vibrare all’impazzata….

    Mira: Ehi!!! Allora??? questo tessuto muscolare ben sviluppato???? A chi appartiene???

    Tu: Non posso, sono in compagnia del proprietario dei tessuti, che possiede anche un cervello però :P :XP:

    Mira: poi mi racconti tutto!!!!

    Si distrasse solo un attimo e lo ritrovò a contemplare il cielo

    -Testa fra le nuvole?? – lo stuzzicò lei stavolta

    - E’ perfetta- esclamò guardandone una in particolare -esattamente la nuvola che si disegna da bambini, anche se in realtà non esistono nuvole uguali, sono tutte uniche, bellissime e libere- per un attimo l’aria spocchiosa scomparve

    …che tenero….allora oltre ai muscoli c’è pure un cuore……Lexie!!!!…..non illuderti…sai bene che anche il cuore è un muscolo!!!!



    -Piacciono pure a me, anche quando oscurano il sole come hai fatto tu poco fa, temevo stesse per piovere- scherzò

    …ma perché dovevo dirglielo….cos’è tutta questa sincerità???



    -Come così? - le fece di nuovo ombra avvicinandosi minaccioso-sembri il personaggio di un cartone animato “protetto” dalla sua nuvola personale - la istigò

    Con un rapido movimento lei si scansò e tornò alla luce:
    -Tanto so che dietro una nuvola c’è sempre il sole- disse trionfante

    -Ma potrebbero esserci altre nuvole più scure e impenetrabili delle prime – la minacciò di nuovo

    -Sei sempre così ottimista? - lo freddò

    -No, molto spesso sono cupo e tetro-

    Rise divertita e si illuminò tutta, sembrava lei adesso un raggio di sole

    -e tu vai sempre ad energia solare?- la prese in giro lui ammirandola

    -Ne ho bisogno, ho sempre freddo, mi piace essere baciata dal sole-

    -Solo da lui???- schiacciò l’occhio

    -E poi che male c’è a preferire le mie nuvole soffici e bianche come lo zucchero filato a quelle tue tristi e grigie? -

    - Scontato!!! vuoi mettere una di quelle giornate piovose dove si sta a casa ad aspettare che le nuvole grigie si diradino per far spazio al sole… e nell’attesa, si cerca un modo caldo e piacevole per passare il tempo- con voce suadente la fissò, nemmeno fosse un invito

    Lexie si imporporò di nuovo a quella provocazione e lui continuò
    - Per la cronaca comunque, io preferisco le nuvole al tramonto, quelle che arrossiscono ….proprio come te!!!- concluse appagato

    Era un po’ arrogante e provocatorio ma nei pochi minuti seguenti, a quella fermata “si conobbero” veramente parlando e soprattutto battibeccando (bisogna dirlo!!!!) su un po’ di tutto, nemmeno si fossero ritrovati dopo tanto tempo, divertendosi talmente tanto da dimenticarsi che di li a poco si sarebbero dovuti separare per proseguire con le loro vite….

    -Ti dico la Corvette a 6 cilindri, un must!!!- insisteva

    -No la Dodge, fidati!!!-

    -Ovvio, come non potresti preferire la “muscle car” americana per eccellenza, ma ti sbagli!!!-

    Finalmente (o purtroppo!) l’autobus arrivò mettendo tregua a quei piccoli scontri e lui, con eccessiva e voluta galanteria, le fece cenno di passare avanti: ma non era una resa anche se era difficile spuntarla con lei, avrebbero continuato sull’autobus.

    Ma quando Lexie salì si rese conto che era veramente affollato e sarebbe stato impossibile trovare due posti vicini; si sedette nell’unico posto libero nella parte anteriore (altrimenti avrebbe sofferto durante tutto il viaggio) e mentre il vichingo la superava per trovare posto in fondo salutandola con aria buffa e dispiaciuta con la mano, lei lo afferrò dal braccio per trattenerlo un attimo e gli sussurrò:

    -…e comunque bad boy, ho un tatuaggio….shhhh!- le fece cenno di mantenere il segreto con un dito poggiato sulle sue morbidi labbra, ormai si sentiva al sicuro, non lo avrebbe mai più rivisto!!! Ma chissà perché aveva voluto lo stesso essere sincera e impressionarlo.

    Lui, sorpreso e soddisfatto da quella confessione inattesa, si lasciò andare ad una meravigliosa risata prima di proseguire verso il suo sedile

    …sarà merito delle sue gomme????….



    pensò Lexie estasiata da quel sorriso, mascherata per fortuna dai suoi provvidenziali occhiali oversize

    ….peccato!!!...



    Le sarebbe piaciuto proseguire quell’intrigante scambio di idee ma forse era meglio così, quell’uomo le sembrava pericoloso: le faceva venire voglia di essere più esuberante, di lasciarsi andare e uscire dai suoi solititi e rigidi schemi.

    Dopo aver abbassato i poggia gomiti, si disinfettò nuovamente le mani, si tolse la pashmina e la ripiegò, tirò fuori dalla borsa il cuscino per la cervicale, conservato nella sua apposita custodia, rimise le sue AirPods e aprì il libro, conservato anch’esso in una bustina trasparente per non rovinarlo, anche se sapeva già che sarebbe rimasta tutta l’ora a chattare su quel tipo con la sua amica supercuriosa.

    Quando arrivarono alla fermata davanti l’Università erano le 9,40, l’autista aveva mantenuto una velocità molto più sostenuta del solito per recuperare in parte quel ritardo; durante il viaggio non aveva potuto girarsi per sbirciarlo, colpa del suo collo sempre bloccato e dolente. Solo un attimo aveva messo la videocamera interna del telefono a guisa di specchietto e l’aveva alzata per dare un’occhiatina scorgendo però ben poco: dormiva!!!!

    Quando il pullman si svuotò caoticamente, del vichingo più nessuna traccia: era svanito nello stesso modo in cui era apparso

    …forse l’ho sognato!!!! era troppo bello per essere vero!!!!



    Si recò prima nella sua stanza, accese il pc e posò borsa, cappotto e occhiali; si raccolse i capelli e li annodò rapidamente con un grande fermaglio a molla, infilò il camice e di corsa in laboratorio. Avviò anche qui il pc e accese un paio di macchinari, impostò dei programmi prestabiliti e appuntò per iscritto una sequenza di operazioni da svolgere quando, dopo aver depennato soltanto le prime due, osservando il grande orologio di metallo, gadget di una famosa industria biomedica, appeso sulla parete, si accorse che le 10 erano passate da qualche minuto

    Cavolo gli esami!!!! Me li stavo dimenticando!!!!..


    agitata corse nella sua stanza

    che figura…detesto essere in ritardo….



    Non perse tempo a svestirsi e sistemarsi, afferrò al volo dal tavolo occhiali, una penna glitterata molto chic e dei fogli e raggiunse l’auletta dove si sarebbero svolti gli esami.

    Il professore George O’ Malley, un uomo belloccio ma insipido anche se giovanile e dal viso pulito e gentile, aveva già predisposto l’auletta, accendendo le luci e il riscaldamento, ed avviando il registro elettronico sul computer.

    Gli studenti stavano aspettando fuori il proprio turno poiché la stanza era molto più piccola e angusta rispetto a quella in cui si tenevano abitualmente, ma quel giorno, dato il contemporaneo svolgimento di altri esami e conferenze, era disponibile soltanto quella; per fortuna i candidati iscritti a quella sessione non erano numerosi, ma sarebbero dovuti entrare solamente un paio alla volta.

    ***
    -Perfetto, allora iniziamo con Callie Torres, un documento e firmi qui, con cosa vogliamo iniziare? -
    ….
    -Alex Karev, buongiorno prego…documento e firmi….si accomodi….di cosa vogliamo parlare?-

    Dopo circa tre ore di avanti e dietro di studenti, di interrogazioni, di silenzi o di lunghe digressioni, di lacrime o sorrisi, di risposte tentennanti o sicure, di espressioni intimorite e occhi confusi, Lexie, stanca di rivolgere sempre le stesse domande e di ascoltare sempre le stesse risposte, finalmente sorrise al collega George

    -Questo è l’ultimo- sussurrò e poi a voce squillante chiamò

    -Andrew De Luca-

    Nessuna risposta

    -Andrew De Luca-

    …forse ci avrà ripensato, magari ha assistito agli altri esami e non si sente preparato…



    -Andrew De Luca è assente? - chiese per l’ultima volta con gli occhi affaticati puntati su quel nome impresso sul foglio.

    La penna sbrilluccicosa, regalo dell’ultimo tesista, fremeva, era già pronta a lasciar scivolare fuori da se un po’ di inchiostro, quel tanto che bastava per scrivere vicino a quel nome una bella “A” di assente così da poter dichiarare finalmente chiusa quella sessione di esami quando…

    -Eccomi-

    Lexie sentì una voce calda e profonda risponderle e bloccarla e si ritrovò sotto il naso, posato sulla cattedra, accanto al suo caffè schiumato ormai freddo e senza più schiuma, un documento

    …no …no, aspetta, non può essere…ma questa foto??? È… lui….è lui!!!!....



    Lentamente, incredula e contenta anche se forse ancor di più imbarazzata, alzò gli occhi ma senza muovere la testa, soltanto per permettere alle sue iridi verdi di scavalcare le lenti e la montatura dorata che usava per decifrare quei minuscoli numerini sui documenti di identità e di sbirciare tra le sottili ciocche della frangia.

    Si ritrovò dinanzi il vichingo, con giacca e capelli legati: sembrava più docile e gestibile con questo look ma era pur sempre tanta roba

    …mannaggia non mi sono nemmeno sciolta i capelli…ma che dico!!!! Reset!!! Reset!!! È uno studente, un mio studente….Lexie azzera tutti i pensieri fatti prima….devi essere seria, imparziale e professionale….giù gli occhi da questa località di villeggiatura…e io che gli ho detto pure del tatuaggio…ma da dove mi è venuto….



    -Pppreego, firmi e sssi accomodi-

    Notò accanto al suo nome la dicitura studente lavoratore

    …ah! ecco perché!!!..



    per questo era stato dispensato dalla frequenza alle sue lezioni e lei non lo aveva mai visto prima. Sapeva di essersi colorita e sperò solo potesse essere attribuito ai riscaldamenti elevati per quella piccola aula

    Aprì la sua scheda sulla piattaforma dell’università in cui avrebbe inserito domande ed esito dell’esame e vide che aveva già un titolo, alcune materie convalidate e che aveva ripreso da poco a studiare.

    Lo sbirciò furtivamente un attimo prima di prendere fiato, concentrarsi e fingersi serena: doveva cancellare quanto successo poche ora prima a quella fermata e ricominciare tutto da zero con lui .

    Notò che sembrava diverso: non aveva più lo sguardo sorridente e gioviale di quella mattina, ma non era nervoso o in ansia per l’esame…no,no… sembrava arrabbiato, anzi!!! non sembrava… era decisamente ARRABBIATO!!!

    -Allora di cosa vogliamo parlare?- chiese dolcemente e un po’ impacciata, levandosi gli occhiali, intrecciando le mani sotto il mento e iniziando a guardarlo dritto in viso

    -Cosa dovrei risponderle, scusi…posso parlare di qualsiasi argomento in programma, non ho bisogno di facilitazioni- rispose brusco e indisponente

    -Guardi che incomincio sempre con un argomento a piacere, ma se questa è una domanda troppo difficile per lei… parliamo del cervelletto-

    …e che cavolo!!! …



    Il nuovo inizio fu decisamente meno cordiale e divertente del primo!!! Il processo di formattazione evidentemente non era andato a buon fine!!!

    Il vichingo iniziò ad illustrare l’argomento e Lexie come era solita fare durante gli esami, cercò di fissarlo dritto negli occhi per due motivi: in primo luogo, lo faceva per far capire allo studente che lo stava ascoltando e quindi dargli la giusta attenzione e gratificazione, ma soprattutto lo faceva per non distrarsi
    E’ vero non era molto professionale da ammettere, ma quando alcuni ripetevano in maniera monotona e monocorde qualche argomento, la sua iperattività immaginativa la proiettava in voli pindarici che spaziavano da fatti avvenuti in quei giorni a sogni ad occhi aperti, da cosa avrebbe cucinato quella sera alla prossima meta per le vacanze….

    Così, anche stavolta, puntò i suoi occhi interrogatori delicatamente delineati da un po’ di rimmel e kajal su quelle campagne verdi che erano gli occhi di lui, ma stranamente il suo trucchetto non funzionava: più si concentrava su quegli occhi e più si perdeva e la sua mente vagava in strane fantasie

    Soltanto che, come le succedeva sempre, ad ogni pensiero corrispondeva un’emozione e ad ogni emozione si abbinava un colore o ancora peggio la faccia e l’espressione corrispondente: corrugava la fronte, inclinava la testa, o aggrottava le sopracciglia, arrossiva….insomma lei era un libro aperto, sembrava avere i sottotitoli sul volto e molti la prendevano in giro proprio per le buffe espressioni che assumeva mentre parlava o litigava con se stessa, o come in quel caso, mentre fantasticava in maniera inopportuna.

    .. Nam-myoho-renge-kyo…Nam-myoho-renge-kyo….posso farcela….



    ….e così, per porre rimedio, alternava lo sguardo fintamente attento anche sulla stampa del programma svolto in aula per scegliere una nuova domanda, o al collega e amico George, sorpreso e felice per quegli “occhi dolci” del tutto inaspettati anche se sempre desiderati

    Anche “la montagna” sembrava a disagio: iniziava a ripetere spedito ma talvolta, quando lei lo guardava fisso rallentava, diventava incerto, distratto e si perdeva nei suoi occhi, come se stesse pensando a tutt’altro… ma poi si riprendeva quando riusciva a fuggire il suo sguardo ed esponeva in maniera precisa ed eloquente.

    Lei ad un certo punto lo rivide sulla spiaggia, così come lo aveva immaginato un paio d’ore prima mentre era sul pullman: l’ampio torace perfetto, le gambe lunghe e muscolose e integralmente “nudo”….

    Scosse il capo, come per farlo cadere giù dai suoi pensieri e buttarlo fuori dalla sua testa, e rifiutando quella visione audace che si muoveva verso di lei, allungando la mano per sfiorarla….

    -Fermo!- esclamò a voce alta

    -Sto sbagliando qualcosa??? Io credevo che….- si preoccupò

    -No, no, va benissimo… volevo solo cambiare argomento!!!!- sorrise mortificata

    …mannaggia alle mie visoni e alle discussioni che intraprendo con me stessa!!!!!...



    -Per me può bastare- lo interruppe stufo George dopo altri 10 minuti, sembrava che Lexie volesse farlo parlare all’infinito; si consultarono e …

    -Approvato con B+ – comunicò Lexie

    -Grazie !!!-lui si alzò nervosamente, si diresse verso le sedie dove aveva poggiato sacca e zaino e afferrò scorbuticamente la sua roba pronto a lasciare l’aula, si capiva che non era soddisfatto del voto ma soprattutto della sua performance.

    -Signor De Luca aspetti- Lexie lo raggiunse con passo svelto e deciso, si sentiva un po’ in colpa

    -Non deve essere arrabbiato, ha fatto un buon esame, solo qualche piccola esitazione- cercò di giustificare il voto

    -Non era così che doveva andare- rispose secco

    -Guardi che questo è solo il primo modulo; se nel secondo dovesse prendere il massimo non avrei nessun problema a confermarle anche una A o A+, non sono così fiscale-

    La verità era che Andrew si era lasciato turbare dalla sua presenza…
    -Perché non me lo ha detto?- l’assalì

    -Cosa mi scusi?- fece finta di non capire ma lo sapeva eccome!!! Ed effettivamente quanto vissuto alla fermata aveva imbarazzato anche lei: avevano parlato così liberamente di tante cose, anche personali e poi lui l’aveva provocata e lei stranamente era stata al gioco, flirtando un po’

    …anche più di un po’!!!!...



    - Che era una professoressa…gli esami….io ero sicuro…che come me..-

    -Non che mi sia stato espressamente chiesto- precisò -e non pensavo di dover dare tutti questi dettagli della mia vita ad un perfetto sconosciuto-

    …oltre a quelli sull’alcol, sul tatuaggio, sulle nuvole e sulla spiaggia….che figura….



    ….e continuò… -.. e poi credevo che anche lei stesse viaggiando per lavoro!-

    Ecco la batosta per lui: notò il disappunto nei suoi occhi!!

    -Le chiedo scusa non volevo di certo prenderla in giro….forse con gli occhiali da sole le sarò sembrata più giovane di quel che sono in realtà- cercò di giustificarsi anche se non era tenuta a farlo, non aveva di certo mentito

    -Lasci stare, sono io che sono troppo cresciuto per essere uno studente…le sembrerò ridicolo-

    -Assolutamente non dica così, ho visto dalla sua carriera che ha già una mini laurea e poi ci vuole molta forza di volontà per studiare e lavorare: lei invece è da ammirare- disse sincera ma..

    l ’occhiata che le lanciò valeva molto più di mille parole, la passò da parte a parte segnando un solco, che difficilmente si sarebbe cancellato in tempi brevi.

    -Arrivederci- e fu così che la montagna si allontanò ma stavolta il sole non tornò a splendere su Lexie.

    ***

    Mira: Mannaggia e quindi con la montagna?? non se ne fa niente?

    Tu: In ogni caso, non se ne sarebbe fatto niente, lo sai che ho chiuso con gli uomini, ancor di più con quelli belli e affascinanti

    Mira: Scusa? Quanto tempo è passato???

    Tu: Non abbastanza, non sono ancora pronta

    Mira: 3 anni mi sembrano più che ragionevoli per avere almeno una storiella

    Tu: Figurati sono più vecchia di lui….avrà tutte le ragazzine ai suoi piedi, non potrà mai desiderarmi, e sono stata più io a flirtare o più probabilmente è un tipo da “basta che respira, è una in più sulla lista da bad boy (e mentalmente gli fece il verso e pure una linguaccia!!!!) …e poi è un mio studente, l’etica mi impedisce anche solo un giro sulla giostra…ma di cosa stiamo discutendo, poi? di uno con cui ho parlato per 5 minuti, mi è sembrato pure arrogante e chissà quando lo rivedrò…e nemmeno mi piacciono gli uomini con i capelli lunghi…

    Mira: stai cercando di convincere me o te???

    Tu: chiudiamola qua, va bene?? e tu? Oggi?? Novità???

    Mira: Lavoro, lavoro, caffè e lavoro: sono stata al telefono per almeno un’ora con un cliente, devastante, ops scusa sono arrivata, a domani tesoro!!!

    Tu: Io ora palestra e ninna, a domani!!!

    Per fortuna la lezione in palestra e la confusione del market a cui si fermò per fare la spesa, le tennero la mente occupata…

    ma quando poi si ritrovò da sola in casa, spesso il suo splendido sorriso e i suoi occhi verde prato, il profumo sensuale, la voce calda e le battute pungenti tornavano a fare capolino nella sua mente….

    …basta, non ci devo pensare più!!! Per fortuna non lo rivedrò che agli esami di fine semestre….ho almeno 4 mesi per disintossicarmi!!!!



    e rassegnata, si mise a leggere, musica relax di sottofondo finché Morfeo non cosparse di sabbia i suoi occhi stanchi e sognanti!!!

    Quella settimana trascorse velocemente e riuscì a dedicarsi un po’ di più alla casa e alla palestra; finiti gli esami e non essendo ancora iniziate le lezioni del secondo semestre, aveva molto più tempo libero, così ne approfittò per fare shopping con gli sconti, allenarsi un po’ di più e cambiare mobili e suppellettili del suo appartamento: c’erano ancora troppe tracce di “Lui” e lei voleva cancellarle tutte….così piano piano stava sostituendo tutto ciò che avevano scelto o comprato insieme, quello che era solo suo glielo aveva già spedito o buttato con gran soddisfazione!!!!!!



    ..continua.....

    Una nuvola non sa perché si muove in una certa direzione e a una certa velocità.
    Segue un impulso, è li che deve andare.
    Ma il cielo conosce le ragioni e gli schemi al di là delle nuvole, e anche tu li conoscerai, quando ti librerai abbastanza in alto per vedere l’orizzonte.
    Richard Bach



    Edited by LaraTania - 3/4/2024, 22:53
     
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    Eccomi 🙋🏻‍♀️!
    Le altre storie mi esaltano!!! Senza nulla togliere ai bradipi è bello mettersi in gioco con qualcosa di personale 🤩.
    Inizio mooolto interessante! Mi ci ritrovo molto, essendo io pendolare per scelta, immersa nella romanità quotidiana che è fatta di orari, mezzi che non passano, veloci calcoli mentali per capire come arrivare in ufficio senza pagare pegno e staccare un permesso non retribuito 😱😱.
    Andrew De Luca, anche lui promette bene 😎, e ora voglio sapere tutto di lui, che passato ha, che progetti ha…
    Insomma, bel fisicaccio pure 😋

    LaraTania facce sogna’!!
     
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    Grazie Bathsheba Everdene il tuo sostegno significa molto per me
    Tu sei la regina delle Altre Storie, fantasia sfrenata e descrizioni magiche....e poi con "Tre" ti sei superata e non è facile per me postare dopo quel piccolo capolavoro.

    Detto questo, ho cercato veramente di rendere la storia quanto più credibile e che ognuno di noi possa riconoscersi almeno in certi atteggiamenti o alcune reazioni.

    Per quanto riguarda Andrew, ho immaginato un misto tra Jason Momoa (Acquaman per intenderci) e Chris Hemsworth (Thor), mica bau bau micio micio; mi son detta, se puoi sognare, fallo in grande!!!! :XD:
     
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    Mooolto frizzante e intrigante. Dai che in genere amo leggere solo di M&M ma questa mi incuriosisce assai 😁😁
    Ovviamente se fosse successo a noi avremmo avuto uno studente più largo che alto 🤣🤣🤣
     
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    Cara LaraTania sono felice che alla fine tu abbia deciso di pubblicarla. Una storia intrigante che ti appassiona fin dalle prime battute.
    Sono certa che Andrew e Lexie sapranno tenere incollate alla storia le lettrici e i capitoli diverranno come le ciliegie, uno tirerà l'altro. :yea:
     
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    Ovviamente Paolapaoletta :XD: :XD:
    e se fosse successo a noi, nessuno si sarebbe meravigliato per il ritardo del mezzo pubblico, semmai il contrario!!!

    ( molto OT : Anni fa andai in america e (ora non so al nord, ma al sud non funzionano così) e mi impressionò molto l'efficienza dei mezzi pubblici/autobus soprattutto per chi era munito di bicicletta o carrozzina
    C'era un porta bicicletta dietro l'autobus, così potevi fare parte del percorso in bus e parte in bike....e per chi era su sedia a rotelle, c'era una pedana che ne facilitava la salita e subito il conducente si premurava da fissare la sedia con delle cinghie nello spazio dedicato. Mi ha fatto capire come lì anche chi aveva disabilità poteva spostarsi tranquillamente e indipendentemente).

    Detto questo, spero che i prossimi capitoli continuino ad intrigarti altrimenti sarà sempre più difficile farti tradire le FF su M&M!!!!

    EDIT

    Cara Galadriel1978 hai postato mentre scrivevo la mia risposta.
    Grazie mille per la fiducia, e speriamo che queste ciliegie allora siano buone :XD: :XD:

    :smac:

    Edited by LaraTania - 30/3/2024, 19:41
     
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    (orchidea)

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    Molto intrigante, alla serendipity, mi attizza il fatto che forse lei è più grandicella di Lui, comunque è vero ,parli di più con perfetti sconosciuti,in treno, in sale d'attesa.... Che con i tuoi amici...Mi è capitato..
    Beh purtroppo con nessuno di così affascinante,ma questa è un'altra storia....

    Grazie,alla prossima!!!! 😘
     
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    (girasole)

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    DanielaResini 5
    CITAZIONE
    Beh purtroppo con nessuno di così affascinante, ma questa è un'altra storia....

    sfido chiunque di noi a trovare in giro un tipo così, altrimenti sai quante storie avremmo da raccontare!!!!!
    Vediamo cos'altro succede:


    CAP. 2

    Seduto in fondo all’autobus, Andrew allungava il collo e si inclinava lateralmente per sbirciare cosa stesse facendo quella ragazza “intrigante” e non solamente carina, seduta troppo distante da lui.

    Sorrise quasi intenerito nel vederla: come aveva già preannunciato stava tirando fuori dalla borsa cuscino, libro e cuffiette, ogni cosa perfettamente conservata in apposita custodia, doveva essere una maniaca dell’ordine e della perfezione.

    Ahi ahi…miss perfettina!!!…dove sarà mai questo tatuaggio???



    Gli aveva messo una pulce nell’orecchio e adesso moriva dalla curiosità; quando all’inizio le aveva chiesto informazioni, aveva distrattamente pensato che fosse graziosa, con quella testa piena di ciocche bionde e ondulate e le labbra morbide, una possibile preda, ma soltanto quando arrossì alla sua battuta la notò e prestò veramente attenzione….

    … luce nel sorriso e rosso sulle guance, come il sole al tramonto….



    Peccato che riuscisse a vedere poco del suo volto, il fatto che avesse quei grandi occhiali scuri a coprirle gli occhi e la metà superiore del viso, non gli permetteva di studiarla e di intuire chi avesse davvero davanti.

    …ma quel rossore delizioso e ingenuo…



    gli seppe immediatamente di buono, di dolce e genuino e lo incuriosì terribilmente!!!!

    …e poi…eccomi accontentato….



    …quella foto dello screensaver… per un attimo fu come se la percepì veramente in tutta la sua splendida essenza

    … che sguardo in quella foto….



    Si sentì osservato e percorso da un brivido, e addirittura spogliato, come se quegli occhi riuscissero a leggergli dentro qualcosa di cui nemmeno lui era a conoscenza: provò il forte desiderio di girarsi verso di lei e di scoprirglielo veramente quel viso meraviglioso che in diretta era in parte celato dagli occhiali da sole e da una ingombrante pashmina avvolta intorno al collo…

    …quanto mi piacerebbe essere guardato così…



    Era la prima volta che la incontrava ma gli sembrava di conoscere già quel volto!!

    Doveva rileggere il codice viaggio sul cellulare di lei, così facendo finta di niente, sfiorò quella immagine spostandola lateralmente con le dita e la tolse via dallo schermo anche se a malincuore, ma almeno nel farlo, ebbe come l’impressione di farle una carezza.

    Lui era totalmente l’opposto di come sembrava lei: disordinato, istintivo e caotico, e di solito una ragazza così l’avrebbe soltanto provocata e presa in giro, anche se ugualmente conquistata per una notte e via.

    Ma non stavolta; si rese conto che non l’aveva inquadrata del tutto, qualcosa gli sfuggiva: a lui piacevano le tinte forti e lei non era di sicuro un colore tenue

    ..anzi non è nemmeno un unico colore… sembra una contraddizione vivente…



    …appariva sicura di se e rispondeva a tono anche se poi arrossiva per una battuta maliziosa o una piccola provocazione, era pungente con le parole ma tenera e ingenua nelle reazioni, giocava a fare la “femme fatale” e poi si sterilizzava le mani prima di mangiare la gomma: era intrigante e divertente e decisamente imprevedibile, una di cui difficilmente ci si poteva stancare e lui per divertirsi davvero e “mettere in moto” le emozioni giuste, aveva proprio bisogno di stimoli sempre nuovi e forse stava iniziando a comprenderlo.

    Aveva come al solito ostentato sicurezza e arroganza, ma stranamente aveva anche sentito il bisogno di mettersi in discussione e di mostrarsi sincero con lei, cosa che non faceva mai; di solito lasciava sempre parlare le donne, senza fornire particolari della sua vita.

    E poi, quella strana coincidenza dei numeri telefonici, nemmeno conoscesse il suo trucchetto…

    …chissà come si sarebbe evoluta questa situazione se fossi riuscito a sedermi vicino a lei!!!!
    Di sicuro le avrei estorto almeno il numero di telefono o il profilo Instagram!!! Magari prima di entrare all’università con la scusa di un in bocca al lupo veloce, la saluto e cerco di rimediare
    Stasera potremmo anche festeggiare insieme… dice di essere esperta di cocktail, no? E stava pure flirtando!
    se fosse fidanzata???….cavolo!!!...va be!... la sfida non mi spaventa… anzi!!! renderà la conquista molto più interessante



    E così pensando, cullato dal movimento del grande mezzo di trasporto, dal brusio degli altri passeggeri e dal comodo e avvolgente schienale, si addormentò.
    Gli ultimi giorni erano stati davvero pesanti: studiare e lavorare significava dormire poco e vita sociale praticamente inesistente!!! Ma quell’ultima materia gli era piaciuta talmente tanto da non aver percepito come un sacrificio trascorrere tutto il suo tempo libero su libri, fotocopie e appunti!!!

    Per fortuna aveva conosciuto all’esame precedente Jo, la rappresentate del suo anno, una ragazza simpatica anche se un po’ appiccicosa, che gli aveva fornito tutti gli appunti delle lezioni che erano stati veramente utili.

    …meglio del libro!!!!...



    Quella professoressa doveva essere davvero in gamba e gli era dispiaciuto non aver potuto seguire il suo corso, ma le difficoltà della madre a gestire lavoro e famiglia dopo la morte del padre,e soprattutto dover mandare tutti al college, lo avevano costretto ad accantonare gli studi, per gravare un po’ meno e dare una mano ai suoi cari, anche se il suo sogno era quello di diventare un Ingegnere Biomedico e lasciare un segno del suo passaggio sul pianeta e prima o poi ci sarebbe riuscito!!!!

    E ora, un passo alla volta, dopo aver risparmiato per il suo futuro, una materia dopo l’altra, si era rimesso in carreggiata e non era poi così distante dal traguardo!!!

    Si svegliò di soprassalto da un sogno meraviglioso e decisamente “bollente” quando i passeggeri dei postini vicino al suo, preparandosi per scendere dal pullman, lo sfiorarono o ancor peggio colpirono con borse, zaini e giubbotti afferrati o indossati frettolosamente e in uno spazio ristretto che tra l’altro lui occupava abbondantemente.

    Agguantò anche egli lo zaino e la sacca con la giacca, stando attento a non gualcirla, e iniziò a scendere quei 4 gradini volgendo dispiaciuto lo sguardo avanti verso il posto di lei ormai vuoto, l’aveva persa.

    …mannaggia!!!!...una volta tanto che incontro una tipa che mi intriga….



    Ma una informazione fondamentale era in suo possesso: prendeva quell’autobus almeno tre volte a settimana, per cui, anche se avesse dovuto portarsi il sacco a pelo e domiciliarsi a quella fermata…prima o poi l’avrebbe “casualmente” rincontrata.

    Sorrise compiaciuto tra se e se:

    ma si!!! certe cose si capiscono, non credo che potrei stancarmi presto di una così… io avrò una storia con questa ragazza…ma ora testa all’esame….



    Davanti all’auletta indicata come sede degli esami ripassava sui suoi appunti, ma si sentiva sereno e preparato; era sicuro che avrebbe fatto un ottimo orale e che avrebbe mantenuto alta la sua media voti.

    Finalmente si presentò un professore a chiamare l’appello, la mitica professoressa non era ancora arrivata anche se avrebbero iniziato di lì a poco, lui era l’ultimo della lista.

    Come era solito, non seguì gli esami precedenti al suo, gli rodeva quando facevano agli altri le domande che avrebbe voluto ricevere lui e poi l’ansia dei colleghi lo faceva stare male, lui che invece si sentiva sempre calmo: ne aveva passate così tante che gli esami gli sembravano ostacoli banali a confronto.
    Solo quando entrò il penultimo ragazzo, si fece largo tra il gruppetto di studenti che ascoltava e prendeva appunti e si affacciò per dare una occhiata e sbirciare finalmente la professoressa della sua materia preferita.

    -Scusa??- chiese pensando che la stanchezza gli stesse giocando un brutto scherzo

    -ma chi è quella ragazza seduta lì?- era lontana e senza occhiali-scudo

    -Quale ragazza scusa- gli rispose un collega confuso

    -Li alla cattedra, quella ragazza con il camice e i capelli annodati sulla testa, è una tesista? Una assistente???- chiese sempre più nervoso cominciando a sospettare che non fosse la vista a giocargli un tiro meschino….soprattutto quando lei sorrise al professore seduto accanto e si illuminò

    -Quella? E’ la professoressa Grey…carina vero??? Ma non farti ingannare dal suo sorriso…è pignola e severa…stai in campana durante l’esame!!!-

    …DANNAZIONE!!!!!



    Strinse un pugno, e con un colpo secco scagliato contro l’aria, sfogò la sua stizza.

    Non ci poteva credere, non ci voleva credere: era lei, la sua “ragazza” perfettina e affascinante, l’aveva già ritrovata per fortuna, ma nel posto sbagliato!! dal lato errato della cattedra!!!! e lui che aveva perfino scherzato sugli esami del cavolo o sul fare il bagno nudi!!!

    Per un attimo fu tentato di girare i tacchi e svignarsela, ma lui non era un codardo e poi non avrebbe avuto senso, prima o poi si sarebbe dovuto sedere di fronte a lei e quando si rese conto che lo aveva chiamato, lentamente respirò per concentrarsi e si posizionò dinnanzi alla sua prof.

    - Posso rispondere a qualsiasi domanda, non ho bisogno di facilitazioni- le aveva risposto sgarbatamente

    Non voglio favori, solo perché abbiamo chiacchierato 5 minuti prima di venire qui e perché ti ho offerto una gomma!!!!



    Però faticava a rimanere concentrato….

    …cazzo non guardarmi con quegli occhi…



    Quegli occhi che lo avevano fatto sentire spogliato e indifeso forse per la prima volta in vita sua

    …se penso che un’ora fa stavo fantasticando su di noi in riva al mare, o di sfiorare le tue morbide labbra come quel chewin gum… non riesco a mantenere il filo del discorso…..



    Finalmente l’esame era finito; si sentiva sfiancato e non era andato come lui sperava o, meglio, come lui aveva previsto, e non solo per la lunga attesa prima alla fermata e poi nel corridoio, e nemmeno per le domande difficili o i collegamenti tra gli argomenti che gli erano stati richiesti: la verità era che Andrew si era lasciato turbare dalla sua presenza.

    Alla fermata l’aveva trovata splendida, simpatica e interessante e quando l’aveva vista nella foto dello screensaver, così solare e luminosa, ne era rimasto affascinato e sperava di rivederla ma non certo in quella circostanza: lei era la sua professoressa e lui era solo uno studente; si era sentito così sciocco, poco interessante e non all’altezza; si era fatto fregare dal suo senso di inferiorità e da quegli occhi magnetici.

    …penserà che sono un idiota…a 35 anni ancora uno studentello…..lei piuttosto??? Quanti anni avrà??? Devo cercare il suo CV sul sito…ma tanto non avrei speranze con una così….

    Stronza!! poteva anche dirmelo che ci lavorava all’università…

    ...e io che pensavo stesse flirtando e volevo farle un in bocca al lupo per l’esame….



    - Lasci stare …sono io che sono troppo cresciuto per essere uno studente…le sembrerò ridicolo..- ammise a fine discussione dopo l’esame, ma non era arrabbiato con lei, era arrabbiato con se stesso e per come stava andando la sua vita;

    “le delusioni, le distrazioni, gli ostacoli sono come delle nuvole, passeggere… tu non perdere di vista il tuo obiettivo” gli diceva sempre suo padre invece lui lo aveva accantonato prima, non stava ancora facendo ciò che voleva veramente e ora si era lasciato turbare da un bel visino e due occhi meravigliosi faticando a dimostrare tutto ciò che sapeva e valeva….ma non avrebbe continuato così, era ora di dare una sterzata e raddrizzare il suo percorso!!!!



    ***
    Quel lunedì Lexie si ritrovò come al solito alla fermata dell’autobus, chattava con la sua amica anche se inconsciamente si guardava intorno in cerca di qualcosa

    ..già, ma di cosa???...



    Mira: Di nuovo lunedì, mi sembra ieri che ti scrivevo finalmente venerdì

    Tu: Lo sai che diciamo esattamente la stessa cosa ogni lunedì e venerdì?

    Mira: ah ah ah ho un sonno pazzesco

    Tu: ..e dov’è la novità?

    Mira: Spiritosa!!!! Oggi inizi il secondo?

    Tu: si, si ricomincia con le lezioni!!!

    L’inizio di un nuovo corso di solito le metteva adrenalina in circolo: la curiosità di conoscere gli studenti, ma soprattutto il desiderio di fare un’ottima impressione su di loro, catturare la loro stima e la loro attenzione, sperare di avere menti pronte ad assorbire e ad imparare; ma quel giorno, essendo un secondo modulo, questi ragazzi li conosceva già, alcuni avevano anche sostenuto gli esami del primo per cui lo viveva come un proseguimento del precedente semestre e perciò meno stimolante.

    Arrivò come sempre puntuale e mentre i ragazzi chiacchierando e scherzando tra loro prendevano posto, lei al solito collegò i cavi, accese pc e videowall, inserì la pendrive e mentre sorseggiava il suo caffè con schiuma di latte, scelse la presentazione da proiettare.

    Quando fu tutto predisposto, si sedette al centro della grande cattedra pronta per iniziare la lezione, ma non appena alzò la testa in direzione della platea se lo trovò davanti, seduto al centro, in prima fila, con penna e quaderno pronto a prendere appunti e con i suoi occhi, come due riflettori colorati, puntati addosso.

    Per un attimo le girò la testa; fu tentata di dire qualcosa…ma cosa?

    …Che ci fa qui???....
    ….sono felice di rivederla!!!..
    ….Non lavora più…?
    …Non mi guardi con quegli occhi!!!!....
    …da me o da te??? ...no, no!!!



    Ma non era il caso di esporsi così e davanti alla classe e poi, in fondo lui aveva tutto il “diritto” di essere lì…era lei che avrebbe avuto il “dovere” di non fare certi pensieri su un suo studente!!!!

    Iniziò la lezione, un piccolo show: come al solito alternava parti teoriche con esempi pratici facili da ricordare, parti più noiose con momenti di ilarità per allentare la stanchezza; sembrava di ascoltare una favola interessante con tanto di effetti sonori, colpo di scena e lieto fine, e lui sempre a fissarla, dritto negli occhi. Mai un momento a guardare il cellulare, grattarsi la testa o girarsi a scherzare con qualcuno; aveva anche smesso quasi subito perfino di prendere appunti: era difficile per lei sostenere quel raggio laser che sembrava passarla da parte a parte, ripercorrere quel solco lasciato giorni prima…

    …ma sta memorizzando me o le mie diapositive????....



    Durante una breve pausa, sempre mentre lui la scrutava da seduto (del resto non conosceva bene i colleghi per giunta molto più giovani, per cui non aveva tanta voglia di parlare con loro), lei non resistette più e si avvicinò

    -Salve, De Luca vero? non era dispensato dalla frequenza in quanto lavoratore?-

    …invece di stare qui a tormentarmi??



    -Buongiorno PROFESSORESSA!!! Ho chiesto dei permessi e organizzato dei cambi turni in modo da poter seguire questo corso che reputo interessantissimo- disse serio mentre la esaminava dalla testa ai piedi….

    ...è ancora più carina di come la ricordavo…



    -La ringrazio…Ho notato che non sta prendendo appunti-

    ...allora mi hai notato!!!….



    -Preferisco ascoltare e rimanere concentrato per comprendere, ma non si preoccupi per me, sto registrando tutta la lezione, così con calma appunterò tutto quanto: stanotte la passerò con lei!- rispose sicuro e provocante dando fuoco al suo sguardo

    Lexie sapeva bene che si stava riferendo alla trascrizione della lezione, ma per un attimo ci colse un’altra sfumatura che le fece provare uno strano turbinio nello stomaco e la fece arrossire, per la gioia di lui.

    Magari…NO! NO!…ma che vado pensando….povero ragazzo, studiare e lavorare deve richiedere tanti sacrifici ed essere così difficile, …di sicuro però una cosa è facile per lui…. farmi arrossire!!! ..



    E così ad ogni lezione, sempre lì. Seduto in prima fila di fronte a lei a fissarla quasi come fosse una sfida, ma si capiva che la notte faceva veramente i compiti a casa, perché Andrew, oltre ad aver imparato il curriculum vitae di Alexandra Caroline Grey a memoria (data di nascita, corso di studi, dottorato, pubblicazioni, città in cui aveva studiato o lavorato) aveva realmente trascritto tutte le sue spiegazioni registrate, e durante le lezioni chiedeva spesso chiarimenti, sparpagliando i suoi appunti sul banco e cercando le domande tra una marea disordinata e spiegazzata di fogli, foglietti e post-it

    -Se non la trova …possiamo rimandare- suggeriva lei, sgomenta e nauseata davanti a tutto quel disordine di notes e pezzi di carta stropicciati e con pure qualche macchia di caffè!!!

    -Tutto perfettamente organizzato, eccola!!- subito lui ne veniva a capo…nemmeno usasse un geo localizzatore!!!!

    Certe volte interveniva con considerazioni intelligenti in maniera un po’ arrogante ma sempre valida, altre volte poneva quesiti difficili che talvolta non trovavano risposta:

    -Domanda davvero interessante, ma mi creda se avessi la risposta non sarei qui con lei, ma a godermi il Nobel da qualche parte in vacanza al mare-

    …al sicuro, lontano da qui!!!

    ci scherzò su ma effettivamente la sua intuizione era davvero geniale.


    ***

    Un mese dopo April, una collega madre-single chiese a Lexie il favore di sostituirla in una commissione d’esame per il tirocinio: il suo bambino si era sentito male a scuola e lei doveva correre a prenderlo.

    Per fortuna aveva almeno due ore di pausa in laboratorio per cui non le sarebbe costato nulla, anzi si sarebbe riposata un po’, seduta a guardare gli studenti svolgere alcune prove pratiche di riabilitazione.

    Salutò il collega e amico George e si accomodò in una delle due sedie libere, quando arrivò l’altro membro della commissione…

    …cavolo con lei no!!!!...



    Come al solito Isobel era tirata a lucido, nemmeno fosse la sua festa di compleanno: gonna corta e aderente, tacco vertiginoso e capelli perfettamente acconciati

    …ma fa la piega ogni mattina prima di venire al lavoro?? ...io certe volte mi trucco sul pullman!!!!



    si chiese mentre per non sfigurare si toglieva il mollettone dai capelli cercando ravvivarli un po’ e dargli volume; era più forte di lei, in laboratorio era molto più comodo nonché consigliato per motivi di sicurezza tenere i capelli accuratamente raccolti.

    Ma in verità lo faceva anche da ragazza, come se con la chioma stretta intorno alla testa, si concentrasse di più e non permettesse ai suoi neuroni di bighellonare in sogni romantici, e potesse trattenere così i suoi pensieri e le idee invece di farle volare via, lontano.

    Così lei li attorcigliava sempre non appena arrivava in facoltà; ma ora vicino a quella bellissima “str…za” si sentiva talmente poco interessante…..e pensare che era stata una sua tesista!!!!!

    -Non appena arriverà la finta paziente inizieremo- comunicò serenamente George;

    Stavano aspettando la ragazza che avrebbe dovuto fare da “cavia” per permettere ai tirocinanti di mostrare quanto appreso sulle tecniche di riabilitazione.
    George, durante l’attesa scherzò soprattutto con Lexie e le propose pure un aperitivo quella stessa sera per ringraziarla di quella provvidenziale supplenza, ma lei con la scusa del lavoro e della palestra declinò garbatamente…aveva chiuso con gli uomini!!!!

    Dopo almeno 20 minuti, il cellulare di George iniziò a vibrare e così quando lui rispose alla telefonata, apprese che la dottoranda aveva avuto un imprevisto e non sarebbe arrivata in facoltà prima di 2 ore.

    -Lexie, Isobel? Una di voi potrebbe mettersi a disposizione e fare da paziente???- chiese speranzoso e disperato George cercando una rapida soluzione
    Isobel non ci pensava nemmeno a stendersi su quello scomodo materassino agganciato sul banco, e per di più agghindata in quel modo e con quella gonna stretta e corta, così lo fissò con furia omicida che tradotta significava:

    …davvero pensi sia fattibile???..



    George allora si voltò verso Lexie con aria supplichevole

    ..povera piega dei capelli!!!…



    Lexie, di fatto, si sentì obbligata ad alzarsi e a sacrificarsi per il bene della scienza

    -Mi raccomando insisti se non altro sulla riabilitazione del collo, almeno ne troverò giovamento pure io…sono giorni che non mi posso muovere- sussurrò Lexie a George facendogli un occhiolino complice prima di sdraiarsi in posizione supina

    …però! divertente!!! In aula così non c’ero proprio mai stata!!!




    La prima studentessa venne messa alla prova sulle problematiche del polso e del gomito, la seconda sulla caviglia e quando entrò il terzo per poco Lexie non cadde giù dal lettino:

    il vichingo era di nuovo di fronte a lei e senza nessun banco a separarli …o meglio un banco c’era effettivamente, ma lei ci stava vergognosamente e imbarazzantemente sdraiata sopra e invece di ostacolarne la vicinanza come a lezione, gliela stava offrendo come su un vassoio d’argento.

    Era evidente che stavolta sarebbe stato lui ad agire e lei in silenzio ad ascoltare e subire.

    …che ci fa in questo tirocinio??? Non c’entra niente con il suo piano di studi……



    Poi ripensò alla sua minilaurea e ne dedusse che lo aveva sicuramente indicato come materia a scelta per avere crediti in più, dato che ricadeva nel suo ambito lavorativo.

    -Vediamo come si approccia alla riabilitazione dell’anca- chiese ignaro il professore O’ Malley

    -Allora- disse afferrando la gamba di Lexie, passando il braccio sotto la coscia – bisogna lavorare sulla flessione del ginocchio verso l’anca con un movimento attivo-assistito-

    Lexie cercò di rimanere seria e compita, cercava di pensare ad altro ma niente…era veramente in imbarazzo: lui si piegava su di lei coprendola tutta, esercitava pressione con le mani, stringeva la sua gamba al petto largo e forte facendola roteare, sollecitando così la sua articolazione coxofemorale…

    ...e non solo quella…

    ..di solito la mia mente vola lontano e adesso non riesco a distrarmi…che cavolo!! che caldo!!



    Anche lui all’inizio sembrò timoroso nell’afferrarla e maneggiarla in quel modo “intimo”…del resto era la sua professoressa, avrebbe dovuto rivederla a lezione e sostenere anche un altro esame con lei, così evitava di guardarla palesemente, ma quando si accorse del colore delle sue guance che faceva da didascalia al suo imbarazzo, si rese conto del potere “concessogli” in quel momento su di lei e si divertì un po’: così quando il docente non lo osservava, esercitava un po’ più di pressione del dovuto o roteava più energicamente, sfiorandola o stringendola più volte del necessario

    -Ci vada piano per favore- lo pregò stremata da tutta quella ginnastica PASSIVA esageratamente ASSISTITA!!!!

    -Non si preoccupi, abbiamo finito…e comunque è molto agile e flessibile per essere una PROFESSORESSA!!!- Le sussurrò sottolineando appositamente il suo titolo, giusto per far capire che se tra loro c’era una differenza, non era tanto legata all’età quanto al ruolo.

    -Merito del pilates, ma non so se lo saranno altrettanto elastici i miei vestiti….Le chiedo solo di stare attento…sono i miei pantaloni preferiti- bisbigliò lei implorante e rossa in viso

    -Passiamo ora alla cervicale. Lexie mi sembra di aver capito bene quando dico che sei un po’ bloccata nella zona del collo e che non puoi muoverti in modo fluido- affermò George

    -Capita quando si va avanti con gli anni- aggiunse acida Isobel, sistemandosi una ciocca dei suoi capelli perfetti

    Lexie si irrigidì e Andrew che aveva già delicatamente posato le sue mani sul collo, avvertì la reazione a quella provocazione che trovò del tutto fuori luogo

    -Magari avessi sempre pazienti così belle e in forma- osò commentare a sua difesa

    -Giovanotto lei si limiti ad eseguire le pratiche riabilitative in silenzio- lo riprese il professore infastidito …e anche geloso

    Sapeva bene di rischiare con quel commento, ma aveva voluto difenderla contro quell’altra che non conosceva ma che già, se pur carina, gli faceva antipatia. A pelle!!!!

    Per fortuna le mani calde e forti di lui riuscirono presto a sciogliere la tensione sul collo…era davvero una bella sensazione…

    ...troppo bella…non prenderci gusto...non succederà mai più!!!....



    ..considerato che a suscitargliela era un suo “studente”!

    … oppure potresti farti lasciare il numero dello studio
    e fissare una seduta “privata”….Lexie Reset!!!!



    Quando dopo altri due ragazzi, la prova terminò, tutta la commissione lasciò la saletta; Lexie, liquidò subito un insistente George, si diresse verso l’ascensore e ci scappò dentro per tornare in laboratorio, pensierosa e ancora turbata da tutto quanto accaduto e dal ricordo persistente del calore di quelle mani, ma quando entrò vide che anche lui era lì

    -Grazie- lo guardò grata, non poteva dire che lo stava ringraziando per aver messo a tacere la vipera, così si limitò a farlo per aver lavorato bene sul suo collo

    -è stato davvero bravo, mi sento molto meglio!!-

    -Effettivamente lei accumula in quella zona tutta la tensione e lo stress!!!- aggiunse con tono professionale guardandola e Lexie iniziò a sciogliersi

    - …è a causa delle posizioni davvero assurde e scomode in cui mi metto…- ma le parole le morirono in bocca: lui la stava fissando negli occhi incuriosito e divertito da lei che gli parlava di posizioni strambe…chissà cosa stava immaginando!!!!

    …che vergogna!!!...



    -Deve stare attenta alle posizioni che assume- la mise in guardia premurosamente…provocandola -e quando pensa di farle,
    se ha bisogno… approfitti pure di me-

    bingo!!!



    Contento del suo superpremio: il colorito rosso di lei!!!

    -…gr gr..grazie…sa sono gli strumenti che utilizzo in laboratorio…..per la mia ricerca…- cercò di chiarire….

    ..ma perché gli sto dando spiegazioni…



    -finalmente stasera potrò evitare di cospargermi di Voltaren, ormai la considero la mia crema corpo…-

    …ma che sto dicendo….sempre peggio….



    - quindi, ci vediamo a lezione- tagliò corto e si girò porgendogli le spalle per sottrarsi al suo sguardo laser ed evitare di dire altre idiozie: non capiva il perché ma quando si trovava davanti a lui diventava stranamente chiacchierona e sincera, diceva sempre troppo… tutto!!!!

    - “Ho portato un cocomero”**- esclamò a se stessa d’un tratto quasi urlando, con un colpetto in testa

    …ecco chi sembro!!...



    ricordandosi la protagonista di un famoso film

    Lui la guardò perplesso, ma lei fece cenno con la mano che non era successo nulla

    …devo aver ingerito il filtro tra bocca e cervello…



    - Comunque…sono felice di aver salvato i suoi pantaloni, ora capisco perché sono i suoi preferiti….- rimase sul vago non poteva certo dirle che le calzavano a pennello, oggi stava osando davvero tanto!!!!

    Lexie avrebbe dovuto girarsi e metterlo in riga, ma in realtà non aveva detto niente di palesemente sconveniente, lei ci aveva colto un’allusione ma figuriamoci se uno così guardava lei, e poi sapeva che non avrebbe retto ad un altro scambio con lui senza fare ulteriori gaffe…e in fondo quella mattina, un complimento, anche se non era vero, faceva proprio bene alla sua autostima!!!!

    ***

    Mira: Che palle oggi sarò sola in ufficio

    Tu: meglio così possiamo spettegolare un po’ di più…aspetta…aspetta….ti scrivo dopo

    La fermata si era svuotata per la salita su un bus di un folto gruppo di turisti, tutti ammassati per ripararsi e così lei lo notò fuori dalla pensilina, sotto una lieve pioggerillina, con il naso in sù

    -De Luca, di nuovo la testa fra le nuvole?- lo punzecchiò a voce alta

    -Salve!!! Non l’avevo riconosciuta, è coperta di bianco fino agli occhi….sembra una delle sue nuvole- lui la raggiunse

    -Ho sempre freddo e poi questa pioggia, mi devasta - ammise

    -Smetterà fra pochissimo- la tranquillizzò lui

    -Glielo hanno detto loro?- chiese curiosa

    -Chi?-

    -Le nuvole…le stava fissando!!!!-

    -Si, esattamente…- sorrise e poi spiegò -mi piacciono!! sono un rompicapo pericolosamente semplice: in pochi attimi, cambiano e si disgregano o si uniscono in qualcosa di più grande, non ci si può stancare… giusto il tempo di spostare lo sguardo per qualche secondo, ed ecco là che il gioco è fatto; e formano infinite figure, che sta alla nostra fantasia saper riconoscere, dare un senso, un nome-

    -Che bello, è vero! Mi ha fatto tornare in mente il gioco che facevo da bambina e che poi ho dimenticato diventata adulta. Che peccato, dovremmo alzare di più la testa verso l’alto-

    -Disse la donna con gli occhi puntati sul cellulare da almeno 20 minuti a chattare-

    -Stavo cercando di spostare l’orario delle mie corse sull’app (cercò di darsi un contegno)…ma se non mi aveva riconosciuta come sa che sono stata 20 minuti in chat-

    …touchè!!!...



    Lui aveva approfittato della situazione per osservarla e studiarla, le flessioni della testa, i sorrisi, le sue buffe espressioni…

    -Ho detto che non l’avevo riconosciuta, ma non che non l’avessi adocchiata…- mentì spudoratamente -cercavo di prestare attenzione a ciò che mi circonda, come mi ha suggerito una professoressa molto saggia!!!!- strizzò l’occhio

    -Mi sta prendendo in giro?- si finse offesa

    -Assolutamente, trovo il suo un ottimo consiglio e così sto cercando di riprogrammare il mio cervello, è il sogno di tutte le donne riprogrammare la testa di un uomo, no?-

    …riprogrammare??? A me basterebbe capirlo!!!!



    -Si chiama pareidolia, vediamo nelle nuvole cose che non ci sono perchè tendiamo ad interpretare uno stimolo confuso come qualcosa di già noto; è un capacità di elaborazione e schematizzazione del nostro cervello -

    - e anche di ingannare così il nostro cervello-

    -in un certo senso…-

    - Potrebbe essere un bell’esempio da usare a lezione!!!-

    -E’ vero, non ci avevo mai pensato, grazie!!!-

    -Allora giochiamo?-

    -Come prego?-

    -Diamo un nome alle forme che vediamo nel cielo, per esempio quella un cavallo….-

    -Non sembra affatto un cavallo-

    -Avesse visto come li disegnavo da bambino capirebbe….ora tocca a lei!-

    Lexie scrutò un po’ il cielo…

    -…quella!!!! Sembra una nuvola dentro un bicchiere!!!-

    -Quindi un boccale di birra con sopra la schiuma!!-

    -Ho detto dentro il bicchiere non sopra!!!-

    -E’ sempre così precisina??? E per la cronaca, una nuvola dentro un bicchiere non è altro che un bicchiere d’acqua!!!-

    -E’ lei è sempre così spoetizzante???-

    - Ha ragione…”oh guarda tesoro, per te ho imprigionato una nuvola in un bicchiere”- recitò sdolcinato….-alle donne piacciono queste psicoboiate romantiche, è così che con voi diventa facile come bere un bicchiere d’acqua!!!-

    -Stia attento perché in un bicchiere d’acqua ci si può anche perdere!!!- salì in cattedra indispettita

    -Se proprio devo perdermi in un bicchiere, meglio farlo in un bel bicchiere di Cabernet Sauvignon, mi fa compagnia? -

    -Eccome…cioè e come mai oggi anche lei con l’autobus?- si salvò in calcio d’angolo

    -Ho la macchina dal meccanico, ma di solito preferisco essere indipendente così poi posso correre al lavoro!-

    - Poteva essere esonerato! Se lavora ancora perché si è deciso a frequentare le lezioni? -

    …e rendere la mia vita un inferno???



    -Ho capito che è diverso vivere l’università e i corsi di persona, confrontarsi con i professori e i colleghi…e lei poi, è davvero un bello spettacolo-

    -Iiio..in che…cioè?-

    -Le sue lezioni, la sua materia è davvero interessante e lei spiega molto bene…-

    …e poi mi piace guardarti….rimarrei a farlo per ore…



    -Grazie… ma, oggi è l’ultima lezione e non ha fatto assenze poteva anche saltarla -

    - E perdermi il gran finale? Noo, che dice!!!! Lei uscirebbe mai dal cinema prima della fine del film ? O salterebbe le ultime pagine di un libro??-

    -Addirittura!!!! No io effettivamente mai..- ma lui continuò sovrastandola

    -… lascerebbe mai l’ultimo sorso di Margarita nel bicchiere? …o riuscirebbe a trattenersi da una tentazione una volta iniziato a cederle???- e finì col guardarla dritta negli occhi

    Il suo sguardo laser le mandò in tilt i circuiti…e se poi ci sommava il significato di quelle parole….

    ..May day may day…



    I suoi neuroni imapanicati, iniziarono ad inviare segnali di ALERT!!!

    ….mi legge nel pensiero?...è lui la mia tentazione…..

    - quando..cioè…quindi se ho capito bene lei si occupa di riabilitazione??- come al solito la metteva in soggezione così sviò il discorso

    -Mi sono dovuto adattare a questo per aiutare mia madre e i miei fratelli, ma non voglio accontentarmi per sempre, non è questo quello che voglio per me. Ho un obiettivo e tutto il resto è solo sfondo -

    Avrebbe voluto saperne di più ma non chiese, si disse che non poteva essere invadente, in fondo era un suo alunno…

    …bugiarda!!!!!....



    Sapeva che sarebbe stato molto più saggio e prudente stargli lontana; c’era qualcosa che l’attirava verso di lui e la incuriosiva parecchio ma poi lui faceva o diceva qualcosa che la sconvolgeva e scombussolava tutta e la spingeva ad essere imprudente e sincera, spaventandola terribilmente…..

    …salvata dal bus…nemmeno stavolta posti vicini…




    “Sopravvissuta” alle lezioni del secondo semestre e ai suoi occhi-laser, stava per iniziare il periodo che Lexie odiava di più, perché si sarebbe trovata a svolgere esami con “Lui” in commissione; e non solo le dava fastidio già il solo vederlo, ma in più sembrava che “Lui” facesse tutto quanto appositamente per andarle contro: se sceglieva un orario Lui lo stravolgeva, se prenotava un aula faceva in modo che servisse a qualcun altro, se per lei uno studente meritava “Lui” lo massacrava se invece secondo lei non era abbastanza preparato, “Lui” lo esaltava, come a dimostrare che lei non sapesse valutare o non avesse capacità di giudizio o organizzative…..

    Il giorno prima dell’esame mentre nel suo studio stavano come al solito litigando …

    -Non è come dici tu!!!- con presunzione

    -Certo, vuoi sempre fare a modo tuo, vero? – si difendeva

    -Sarà in commissione, rassegnati!!!- al solito si imponeva

    -Hai paura di sentirti solo???- lo punzecchiava lei

    …Andrew si presentò con una richiesta.

    TOC TOC



    -Avanti!- rispose stranamente secca e irritata, molto diverso dal suo usuale tono di voce

    -Mi scusi, effettivamente non ho prenotato un ricevimento, ma speravo che potesse ugualmente dedicarmi 5 minuti- chiese garbatamente rendendosi conto di aver interrotto una animata discussione; si capiva non solo da ciò che aveva udito un attimo prima di bussare ma soprattutto dall’espressione del suo volto, di solito sempre dolce e sorridente, stavolta tirato e serio

    -Non si preoccupi, con il Prof. Sloane abbiamo concluso- lo liquidò

    -Assolutamente, non è vero!!! Alexandra aspetterò fuori, devo fare giusto una telefonata- e si accomodò nel corridoio, sistemandosi quei capelli perfetti: era un “bastardo” davvero affascinante.

    Andrew si guardò intorno, deluso dell’arredamento standard di quella stanza che non gli avrebbe dato nessuna informazione in più su di lei, evidentemente erano tutti uguali tra loro quegli studi.

    C’erano solo pochissimi segni di “vita” vissuta oltre il lavoro: dei raccoglitori con i quadri di Klimt, un calendario dei Queen e seminascosti sulla scrivania due funko pop del Trono di Spade: il protagonista maschile di cui non ricordava il nome (ovviamente!!!) e quello della caparbia e bellissima donna bionda madre dei draghi Daeneris (quello lo ricordava eccome!!!), che tinta forte che era!!!

    -Prego, dica pure- lei aveva ripreso fiato e calma, riuscendo pure a far tornare regolare il numero delle sue pulsazioni cardiache

    -Sono qui perché, superato l’esame, vorrei chiedere la tesi nel suo laboratorio-

    Crash!!



    La sua ritrovata calma si frantumò in mille pezzi

    …e vederti tutti i giorni, tutto il giorno? Lavorare a stretto contatto con te fino a sera, da soli???…..



    lub dub, lub, dub lub,



    -Non credo sia una buona idea- tagliò corto di nuovo affannata, con il cuore che aveva di nuovo accelerato

    -Perché scusi? Ha detto pure lei a lezione che ho fatto osservazioni interessanti e…-

    Aveva ragione lui, sarebbe stato perfetto per il suo lavoro di ricerca…se non fosse stato disordinato e soprattutto così affascinante e sexy!!! ma lei non poteva averlo accanto…non voleva comportarsi come “Lui

    -Infatti!!! non è per le sue attitudini...ma dovrebbe trascorrere molto tempo qui e lei lavora, le due cose non sarebbero compatibili.
    Potrebbe al massimo optare per una tesi compilativa, ma come sa le accrediterebbero meno punteggio, ora non conosco la sua media, ma forse…-

    -Ho la media dell’A e non mi servono crediti in più!!!- rispose deluso e seccato, non voleva stravolti i suoi programmi, perdere di vista il suo obiettivo

    -Ma come le ho detto non ci arriverebbe con i tempi, lei ha quasi concluso le materie e qui il suo precedente collega deve ancora terminare…-

    ….bugia….ma è una bugia pietosa…



    -e poi…..lei…. lei è troppo caotico per i miei standard lavorativi!!!-

    … ecco, l’ho detto, forse si sarà offeso…..meglio!!!!
    …speriamo lo faccia e che così desista!!!



    -Farò ugualmente domanda in segreteria e poi deciderà con calma; ci vediamo domani all’esame-

    E di nuovo rientrò Sloan e ripresero a litigare.

    Che mattinata stressante prima “lui” poi il vichingo e poi di nuovo “lui”…non so nemmeno come io sia riuscita a sopravvivere



    Necessitava una seduta doppia in palestra e anche un aperitivo mooolto alcolico con la sua migliore amica

    -Pronto, stasera al Vermuth???- chiese piena di aspettativa

    -Che succede?? Sempre “lui”?- rispose Cristina

    -Si….lo odio!!!-

    -Passo a prenderti alle 20, a più tardi!!!-

    ...continua...


    ** ovviamente è Baby Dirty Dancing


    Se vuoi vedere le valli, sali in vetta ad una montagna;
    se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola;
    se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa
    Kahlil Gibran



    Edited by LaraTania - 31/3/2024, 09:33
     
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    Dalla parte di "Lui", adoro le sue sensazioni e i suoi pensieri. Certo, sarà stato per un attimo sconcertato nel vedersela dietro la cattedra,ma di certo non si è perso d'animo, e vuole andare dritto al punto (...g...) ..oddio,l'ho detto 🤔! La citazione di dirty dancing, azzeccata!

    Un pizzico di sex and the city,ma solo un pizzico, ci vedo una bella storia, interessante, perché non scontata come sembrerebbe.C'e' di più...lo capto....

    Grazie...💕
     
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    CITAZIONE (DanielaResini 5 @ 31/3/2024, 14:53) 
    di certo non si è perso d'animo, e vuole andare dritto al punto (...g...) ..oddio,l'ho detto 🤔!

    :XD: :XD: :XD:
    vediamo se il suo geolocalizzatore funzionerà come con i fogli!!!!

    DanielaResini 5 spero di non deluderti!!!
     
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    esatto, i nomi sono proprio quelli
    Adoro le prime tre stagioni di quella serie e usare nomi a cui potevo associare un volto, mi ha aiutato ad immaginarmeli ma non solo.....

    Spero che questo non ti dia fastidio e non pregiudichi la tua lettura, dal tuo commento non si evince

    Edited by LaraTania - 1/4/2024, 09:42
     
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    CITAZIONE (LaraTania @ 1/4/2024, 09:25) 
    Cara Pucc

    esatto, i nomi sono proprio quelli
    Adoro le prime tre stagioni di quella serie e usare nomi a cui potevo associare un volto, mi ha aiutato ad immaginarmeli ma non solo.....

    Spero che questo non ti dia fastidio e non pregiudichi la tua lettura, dal tuo commento non si evince

    assolutamente, anzi mi fa immaginare i loro volti mentre leggo 🥰
     
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    Ah, ok, mi ero preoccupata!
    Anche se non sono uguali nei comportamenti, qualche caratteristica in loro la ritrovo.
    Pensavo ad O Malley una faccia pulita, l'eterno innamorato, troppo timido per dichiararsi, Lexie il genietto carino ma anche un po' maldestra, Sloan lo strafigo bastardello....
     
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    Sai,Pucc, non lo avevo mica notato!!!! Dei nomi uguali!!!!
     
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