*Il Grande Sogno di Maya - ガラスの仮面 - Glass no Kamen  - Glass Mask - Manga, Anime, Drama

Posts written by The Sound Of Silence

  1. .
    Pubblicando questa fan fiction temevo, dato l’argomento trattato, che il lettore si sarebbe sentito a disagio e che, una volta venute a scoprirsi le carte in tavola, l’avrebbe accantonata senza proseguire oltre.
    Di certo non mi aspettavo una tale accoglienza, né simili commenti.
    Ciò, ammetto, un po’ mi rinfranca.
    Davvero… non so che dire, se non “Grazie”, a tutte voi, di cuore, per la vostra sensibilità e gentilezza.
  2. .
    Il mio cuore ha fatto capolino, cullato dalla sua voce delicata e dolce, incantato dalla melodia sognante, coinvolto dalle parole del testo.
    A farmi provare queste sensazioni è stata la canzone di Priscilla Ahn, "Fine on the outside".
  3. .

    Tutti si sentono soli, Shota.
    Si è soli quando si nasce
    e si è soli quando si muore.




    E' una citazione tratta dall'anime 'Ayashi no Ceres'.
    Da quando l'ho udita mi è rimasta impressa. Mi ha colpito e mi ha fatto riflettere.
  4. .

    Titolo: "Anima tormentata"

    Autore: The Sound Of Silence

    Protagonisti:

    Breve Descrizione: Un viaggio nei recessi della mente

    Numero di Capitoli: 1

    Contiene Spoiler: No

    Contenuti Erotici: No





    - Uhmmm… -
    Un’espressione di disappunto si dipinse sul volto della ragazza, che inconsciamente si girò, rannicchiandosi su un fianco. Ma a nulla servì questo espediente, se non a destarla definitivamente.
    Emettendo un sospiro rassegnato portò una mano all’altezza del viso e con essa si stropicciò gli occhi insonnoliti, per poi aprirli lentamente, socchiudendo le palpebre un paio di volte prima che le iridi, color cioccolato fondente, si adattassero al chiarore che pervadeva lo spazio circostante. Facendo quindi leva sul gomito, sollevò il busto dal suo giaciglio.
    Do… dove sono?
    Lo sguardo vagò confuso su quella che si rivelò essere una stanza di piccole dimensioni, per poi soffermarsi sulla finestra. Osservandola, non poté fare a meno di schermarsi gli occhi con la mano. Le tende non erano state tirate la sera precedente e la luce del mattino entrava prepotente, ferendo i suoi occhi ancora avvezzi alla penombra.
    I caldi raggi del sole avvolgevano come in un abbraccio la sua esile figura, baciando il suo viso come a darle il buongiorno e facendo risplendere la sua pelle di una luminosità vaga, sottile e misteriosa.
    Rimase a fissare quella fonte di luce a lungo, con aria trasognata. Poi, un battito di ciglia la riportò alla realtà.
    Ma che…
    Senza accorgermene, mi ero incantata.
    Piuttosto, mi domando che luogo sia mai questo e… perché mi trovo qui?

    Distolse così lo sguardo dalla finestra e tornò ad esaminare l’ambiente circostante.
    La stanza, di quattro tatami e mezzo, presentava un arredamento semplice, modesto ed essenziale. Accanto alla finestra, sulla destra, prendevano posto una sedia ed una piccola scrivania su cui erano disposti alcuni libri ed un’economica bajour, mentre nell’angolo a sinistra, ripiegato ed appoggiato contro il muro, vi era un tavolino da pranzo a gambe corte.
    Lungo le pareti laterali, invece, facevano la loro comparsa una pratica cassettiera, un armadio alto ed un armadio a muro i cui pannelli verticali, di colore chiaro, erano decorati nella parte inferiore con un motivo a canne di bambù.
    Questa stanza… sì, questa stanza… mi è familiare.
    In qualche modo, è come se la conoscessi da sempre. Eppure…

    - Ah! La testa… -
    Una fitta di dolore le trasfigurò il volto, portandola a chinare il capo: gli occhi serrati in una morsa e una mano a coprirle parzialmente il viso.
    Perché? Più mi sforzo di ricordare, più il cervello sembra esplodermi.
    Non capisco…

    Fu allora che, riaprendo lentamente gli occhi, attraverso la fessura delle dita, si accorse di un dettaglio che le era del tutto sfuggito durante l’osservazione precedente.
    Proprio accanto a lei, ripiegato su se stesso, giaceva un secondo futon.
    Qualcun altro vive in questo appartamento!
    Chi mai…

    Alzò di scatto lo sguardo, puntandolo verso la porta scorrevole.
    Sollevatasi in piedi, senza pensarci, cominciò a dirigere i propri passi in tale direzione.
    Il braccio proteso in avanti, però, rimase bloccato a mezz’aria, incapace di portare a termine l’azione iniziata.
    Senza sapersi spiegare il motivo, uno strano turbamento si era fatto largo nel suo animo.
    Che stupida. Perché mai dovrei provar timore?
    Fattasi coraggio dunque, aprì la porta.
    Nulla avrebbe potuto prepararla alla scena che si profilò in quel momento di fronte ai suoi occhi.
    Stupore, disagio, confusione, si succedevano una dopo l’altra sul suo viso sconcertato.
    La luce che filtrava alle sue spalle andò a dissipare l’oscurità che avvolgeva come un pesante manto l’ampia stanza, completamente spoglia.
    Nella solitudine e nel silenzio qualcuno riposava sotto un candido lenzuolo bianco.
    Lentamente, un passo dopo l’altro, in uno stato di straniamento, si mosse verso il letto, fermandosi ai piedi di quest’ultimo.
    Con indosso un’espressione vuota si piegò in avanti e, allungando le mani, sollevò con delicatezza il fazzoletto che ne copriva il volto.
    Tu-tum
    Una donna.
    Gli occhi chiusi, i tratti distesi.
    Pare dormire.
    Istintivamente protese una mano ad accarezzarle la guancia.
    Sfiorandone la pelle, gli occhi le si spalancarono.
    - Co… Cosa…? -
    Come se avesse ricevuto una scossa elettrica, ritrasse la mano, stringendosela al petto sconvolta.
    Ha la parvenza di un essere umano, ma al tocco… sembra una statua di cera!
    Ciò che normalmente è morbido, soffice e caldo, è divenuto duro e freddo… tanto freddo.
    E’ innaturale… è sbagliato!

    In quell’istante, qualcosa scattò dentro di lei. Emozioni senza nome invasero il suo cuore.
    Immagini, ricordi. Tutto ciò che aveva cercato di cancellare per non pensare… per non soffrire… esondarono come un fiume in piena dai propri argini, venendo alla luce dalle profondità in cui li aveva rinchiusi.
    Con occhi nuovi, scrutò quel volto tanto caro.
    Incapace di trovare parole per esprimere il proprio dolore, si chinò su di lei e depose un bacio sulla sua guancia.
    Fece appena in tempo a rialzare lo sguardo per vederla dissolversi sotto ai suoi occhi.
    No! Che sta succedendo?!
    Ogni cosa cominciò a perdere definizione, facendosi confusa.
    Io… io mi sento… strana. Non riesco più… a tenere … gli occhi aperti.
    Non… non voglio…

    Prima di perdere coscienza, le parve di vedere le labbra della donna tendersi in un sorriso.
    Ma ciò non era possibile…


    Quando riaprì gli occhi, stava fissando il soffitto.
    Un sogno…si è trattato di un sogno.
    Le palpebre calarono nuovamente a celarle la vista.
    No.
    La mano scivolò sul cuore.
    Il vuoto che sento, è reale.
    Le dita si strinsero sul tessuto.
    - Mamma... -
    Una lacrima sfuggì dalle sue ciglia, rigandole il volto.





    *In Erinnerung an meine Mutti*



    Edited by The Sound Of Silence - 3/4/2016, 01:20
  5. .
    Un compleanno solo di nome.
    Certamente indimenticabile, ma nella maniera peggiore.
    E' per questo che trovare i vostri messaggi, oggi più di ieri, mi scalda il cuore in questo periodo buio.
    Sono sinceramente grata a tutte voi per aver dedicato qualche secondo del vostro tempo, non importa anche se solo per mera forma di cortesia, al rilascio di questi post.
    Non avete idea di quanto lo apprezzi.

    Grazie, grazie di cuore.
  6. .

    :ghgh: And the winner is... Akanetendo! :ghgh:



    Complimenti, spiegazione impeccabile e anche il il numero del volume, che hai aggiunto, è corretto.
    A te, dunque, il testimone. :yea:
  7. .
    CITAZIONE (lucesibi @ 20/1/2016, 14:33) 
    Potrebbe essere la signora Tsukikage?

    Ed è proprio lei, brava lucesibi!
    Chi mi sa dire quando? :rolleyes:
  8. .
    Mi spiace Achrome, ma non è Masumi l'artefice di queste parole.
  9. .
    Hai ragione, Lyleblue. Se non fosse stato per il tuo intervento, io non avrei preso in considerazione tale ipotesi. Mi spiace averti rubato l’idea. Sono stata una vera ingorda, me ne rendo conto. :mah:
    Spero di fare ammenda con questa nuova citazione:

    Ci sono io…
    Anche se se ne andassero tutti,
    io rimarrò qui…


    :sss:
  10. .
    CITAZIONE (stefina85 @ 18/1/2016, 21:48) 
    Ed ecco la mia frase:

    È un peccato doversi separare da questo posto,eh?

    Grazie a Lyleblue, mi è venuta in mente quale potrebbe essere la collocazione di questa frase.
    Il giorno della consegna del diploma, Maya si reca a salutare per l'ultima volta il magazzino degli attrezzi, dove hanno preso vita i monologhi "Bianca la piratessa" e "Pioggia passeggera", che hanno segnato la ripresa di Maya dopo la profonda crisi e l'allontanamento dal mondo dello spettacolo.
    A pronunciare queste parole dovrebbe essere stata la compagna di scuola che lavorava in biblioteca, che l'è stata accanto fin dall'inizio di questa avventura, fornendole il suo aiuto.
    Intorno al Vol. 20, più o meno?
  11. .
    CITAZIONE (lucesibi @ 17/1/2016, 16:00) 
    Sound, pensavo che fosse facile per il contesto! è uno degli episodi che rileggiamo spesso (almeno io!)...

    Dato che continuo a non avere un'idea definita, provo a suggerire delle ipotesi basandomi sulla dritta che ci hai fornito, allora.
    Che si tratti di Masumi? Che so.... la notte al tempio, vol. 36/37?
    E' una delle parti più lette, credo, ma sono scettica che si tratti proprio di questa. :;tapin:
  12. .
    Bowie è stato e sempre sarà un Artista con la "A" maiuscola. Ci ha lasciati con il corpo, ma la sua anima continua a vivere in tutto ciò che ha condiviso con noi, nelle sue canzoni così come nelle sue performance sul grande e piccolo schermo.
    Ha lasciato un'impronta netta del suo passaggio, che lo rende impossibile da dimenticare. Non è questo ciò che significa essere immortale? Un ricordo che rimane sempre vivo nei cuori delle persone, di generazione in generazione, che rammenta anche a chi non ti ha conosciuto che tu ci sei stato, sei esistito.


    Detto questo, volevo condividere qui con voi una canzone che ho riascoltato ieri (e che per l'occasione riascolto anche ora, mentre ve l'inserisco), di un'altro artista che non ha bisogno di presentazioni: Eric Clapton - "Layla"

    Sono certa che molte di voi la riconosceranno. Stupenda ed indimenticabile, per quanto mi riguarda e la versione acustica, se possibile, è ancor più affascinante.
    Meravigliosa. :languo:
  13. .
    Sarebbe esilarante se a pronunciare queste parole fosse stata Shiori, ma non so perchè, esluderei a priori tale ipotesi. :rolleyes:
    Comunque Lucesibi, io direi che la frase da te scelta è tutt'altro che banale. :sudo:
  14. .
    Letto che la tua mente aveva partorito un nuova idea, dopo l’affettuoso omaggio di cioccolato con “candeline” (:ihihi:), mossa da grande curiosità sono andata a vedere di cosa si trattasse.
    Beh… non si può dire che la notizia relativa all’Amour du Chocolat non ti abbia ispirata. :lol:
    Un modo simpatico per dar sfogo alla propria frustrazione, anche se… non so se Masumi la penserà allo stesso modo. Poveretto, ma è davvero così terribile il cioccolato preparato da Maya? :ahah:
  15. .
    :ghgh: :ghgh: Bravissima Achrome! Contestualizzazione perfetta! :clap: :clap:

    Con tutti gli onori, ti cedo il testimone del gioco (finalmente, dirai :lol:).
    Sta a te ora proporci una nuova citazione. :ecchime:
1266 replies since 20/10/2012
.
Top
Top